Aperitivo in sede
In viaggio con la pieghevole, i treni e il GPS
Un modo nuovo di far ciocloturismo, con e senza prenotazioni e percorsi prefissati, guidati dall’istinto e ispirati dal senso di libertà, con un pizzico di tecnologia per non smarrire la retta via…
Incontro con Marco Tosi e i suoi compagni di viaggio
Ritrovo alle 18.00 in sede per visione filmati
Question time (le domande sono tante)
Aperitivo bio
Ingresso libero
Benefici dell’attività fisica e patologie da sedentarietà - Corretta alimentazione e idratazione.
Secondo appuntamento col dottor Paolo Pigozzi, dopo quello dello scorso anno, con i rapporti tra benessere psicofisico, corretta alimentazione e un’equilibrata attività motoria. Rispetto alla serata di un anno fa, questa volta sarà posto maggiore accento sui rischi per la salute che comporta la sedentarietà basandosi su esempi e dati concreti, e su come invece una bilanciata attività fisica possa aiutare a prevenire questi problemi, o a farli arretrare in chi non ne ha mai fatta prima.
Paolo, esperto medico nutrizionista (visita qui il suo sito web) e storico socio della sezione FIAB di Verona, ha una lunga storia di esposizioni divulgative di questo tipo, e sa informare su questi argomenti in modo completo e interessante con l’ausilio di immagini esemplificative e utili consigli.
Serata a cura della sezione di LEGNAGO - Bassainbici
Data e ora: mercoledì 18 gennaio 2017 alle ore 20.45
Luogo: presso la Sala Civica di via Matteotti 4 a Legnago
Relatore: dott. Paolo Pigozzi
Serata a ingresso libero
Consulta qui l’elenco delle attività della sezione di Legnago.
Sta per ripartire la tradizionale rassegna "Viaggiando in bicicletta nel mondo - L’esperienza cicloturistica diventa racconto", giunta alla 29^ edizione. Quattro serate per raccontare il fascino e la magia del viaggio lento in terre lontane, alla scoperta del mondo, della natura, dell’uomo e delle sue diverse tradizioni.
Gli incontri inizieranno alle 21, presso la Sala "E.Lucchi", in Piazzale Olimpia 3 a Verona.
Tutte le serate sono a ingresso libero
Di seguito un breve calendario riepilogativo:
1 | Venerdì 20 gennaio 2017 | ore 21.00 | "Due ruote attraverso l’Africa" | Obes Grandini (con il suo libro) |
2 | Venerdì 17 febbraio 2017 | ore 21.00 | "Non è un paese per colombe (un viaggio in Israele)" | Enzo Ottolini (con il suo libro) |
3 | Venerdì 3 marzo 2017 | ore 21.00 | "L’Europa in bici: 3724 Km in 31 giorni attraverso 13 nazioni" | Silla Gambardella (con il suo libro) |
4 | Venerdì 31 marzo 2017 | ore 21.00 | "«Your bicycle, Sir!» Appunti di viaggio in Inghilterra" | Marco Roncada |
Clicca qui per il volantino delle serate.
venerdì 3 febbraio 2017 (prima serata)
venerdì 10 febbraio 2017 (seconda serata)
Incontro in sede
Nozioni di primo soccorso per ciclisti e per le attività all’aria aperta in generale
a cura di Simone Brazzoli
Come riconoscere le piccole e grandi emergenze sanitarie, come comportarsi in caso di bisogno e come attivare il servizio di soccorso territoriale (118/112). Seconda edizione.
Incontro in due serate, rivolto agli amanti delle due ruote e agli escursionisti, con lo scopo di apprendere il giusto comportamento in caso di piccole e grandi emergenze mediche ed essere in grado di riconoscere la gravità dell’evento e praticare le primissime manovre d’emergenza.
Numero massimo di partecipanti: 25.
La partecipazione è aperta a tutti e gratuita ma, considerati i posti limitati, è richiesta comunicazione della propria adesione, lasciando il nome e un recapito telefonico in segreteria (sede@fiabverona.it - 045.8004443).
Si raccomanda la massima puntualità (il corso inizierà alle 21 esatte).
venerdì 3 febbraio 2017 (prima serata)
venerdì 10 febbraio 2017 (seconda serata)
Incontro in sede
Nozioni di primo soccorso per ciclisti e per le attività all’aria aperta in generale
a cura di Simone Brazzoli
Come riconoscere le piccole e grandi emergenze sanitarie, come comportarsi in caso di bisogno e come attivare il servizio di soccorso territoriale (118/112). Seconda edizione.
Incontro in due serate, rivolto agli amanti delle due ruote e agli escursionisti, con lo scopo di apprendere il giusto comportamento in caso di piccole e grandi emergenze mediche ed essere in grado di riconoscere la gravità dell’evento e praticare le primissime manovre d’emergenza.
Numero massimo di partecipanti: 25.
La partecipazione è aperta a tutti e gratuita ma, considerati i posti limitati, è richiesta comunicazione della propria adesione, lasciando il nome e un recapito telefonico in segreteria (sede@fiabverona.it - 045.8004443).
Si raccomanda la massima puntualità (il corso inizierà alle 21 esatte).
Racconti di viaggio - Esperienze di cicloviaggiatori (incontro a LEGNAGO)
INDIA: Kashmir e Ladakh - Pedalando alle porte del cielo
Dalla calda pianura di Delhi alle spettacolari vette del Kashmir e Ladakh, pedalando per più di 1600 km. e toccando passi sopra i 5000 metri.
Incontro con: Catia Carazzolo e Marco Chinarello
Serata a cura della sezione di LEGNAGO - Bassainbici
Data e ora: giovedì 16 febbraio 2017 alle ore 20.45
Luogo: presso la Sala Civica di via Matteotti 4 a Legnago
Serata a ingresso libero
Consulta qui l’elenco delle attività della sezione di Legnago.
Sta per ripartire la tradizionale rassegna "Viaggiando in bicicletta nel mondo - L’esperienza cicloturistica diventa racconto", giunta alla 29^ edizione. Quattro serate per raccontare il fascino e la magia del viaggio lento in terre lontane, alla scoperta del mondo, della natura, dell’uomo e delle sue diverse tradizioni.
Gli incontri inizieranno alle 21, presso la Sala "E.Lucchi", in Piazzale Olimpia 3 a Verona.
Tutte le serate sono a ingresso libero
Di seguito un breve calendario riepilogativo:
1 | Venerdì 20 gennaio 2017 | ore 21.00 | "Due ruote attraverso l’Africa" | Obes Grandini (con il suo libro) |
2 | Venerdì 17 febbraio 2017 | ore 21.00 | "Non è un paese per colombe (un viaggio in Israele)" | Enzo Ottolini (con il suo libro) |
3 | Venerdì 3 marzo 2017 | ore 21.00 | "L’Europa in bici: 3724 Km in 31 giorni attraverso 13 nazioni" | Silla Gambardella (con il suo libro) |
4 | Venerdì 31 marzo 2017 | ore 21.00 | "«Your bicycle, Sir!» Appunti di viaggio in Inghilterra" | Marco Roncada |
Clicca qui per il volantino delle serate.
mercoledì 22 febbraio alle ore 21.00
La bici va dappertutto (specialmente se assistita)
Incontro in sede
Andremo assieme alla scoperta delle novità che il mercato propone già da qualche anno e che recentemente stanno mostrando tassi di crescita a due cifre: parliamo delle bici a pedalata assistita, note anche come "elettriche" o e-bike. Distingueremo le varie tipologie, analizzandone punti di forza e potenziali problemi, anche alla luce della recente tesi FIAB che le ha definite preziose alleate nella realizzazione della visione per una mobilità nuova (ma sempre compatibile con i valori ambientalisti che ci contraddistinguono).
PER TUTTI |
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Tipologia: incontro in sede
Ritrovo: ore 21.00 in sede, in piazza Santo Spirito 13 a Verona
Ingresso: libero - tutti sono benvenuti
Informazioni: sul web o in sede
Incontro in sede
Verona Romana e Medioevale
Conosci Verona Romana e Medioevale?
Serata culturale tra storia, arte e... curiosità inedite.
Sabato 1 aprile 2017 un’uscita ciclostorica, sempre a cura di Giovanni Lugoboni, consentirà di toccare con mano (e con ruota) le bellezze descritte durante questo incontro del 28 febbraio.
Incontro con Giovanni Lugoboni, ingegnere, saggista e divulgatore di storia veronese
Ritrovo alle 21.00 in sede
Serata a ingresso libero
Per maggiori informazioni guarda il volantino
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Sta per ripartire la tradizionale rassegna "Viaggiando in bicicletta nel mondo - L’esperienza cicloturistica diventa racconto", giunta alla 29^ edizione. Quattro serate per raccontare il fascino e la magia del viaggio lento in terre lontane, alla scoperta del mondo, della natura, dell’uomo e delle sue diverse tradizioni.
Gli incontri inizieranno alle 21, presso la Sala "E.Lucchi", in Piazzale Olimpia 3 a Verona.
Tutte le serate sono a ingresso libero
Di seguito un breve calendario riepilogativo:
1 | Venerdì 20 gennaio 2017 | ore 21.00 | "Due ruote attraverso l’Africa" | Obes Grandini (con il suo libro) |
2 | Venerdì 17 febbraio 2017 | ore 21.00 | "Non è un paese per colombe (un viaggio in Israele)" | Enzo Ottolini (con il suo libro) |
3 | Venerdì 3 marzo 2017 | ore 21.00 | "L’Europa in bici: 3724 Km in 31 giorni attraverso 13 nazioni" | Silla Gambardella (con il suo libro) |
4 | Venerdì 31 marzo 2017 | ore 21.00 | "«Your bicycle, Sir!» Appunti di viaggio in Inghilterra" | Marco Roncada |
Clicca qui per il volantino delle serate.
venerdì 10 marzo alle ore 21.00
Una giovinezza perduta in terra d’Africa
Incontro in sede
Presenteremo un interessante libro e la proiezione di un filmato ("L’impero di argilla", a cura di Gianni Minoli, dal ciclo dei dossier ”La storia siamo noi”), entrambi sul periodo italiano dell’Etiopia. Il libro, scritto da Cecilia Chiumenti, veronese, è congegnato come un diario in cui l’autrice scrive di suo padre (giovane soldato in Etiopia) intrecciando le vicende etiopi del tempo, interrogandosi sui sentimenti e i pensieri che potrebbe aver avuto. L’autrice ha fatto ricerche del periodo e ha percorso l’Etiopia più volte per cercare le tracce storiche della presenza italiana.
PER TUTTI |
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Tipologia: incontro in sede
Ritrovo: ore 21.00 in sede, in piazza Santo Spirito 13 a Verona
Ingresso: libero - tutti sono benvenuti
Informazioni: guarda il volantino (di prossima pubblicazione)
martedì 14 marzo alle ore 21.00
Poesie divertenti e curiosità in dialetto veronese
Incontro in sede
Divertiamoci assieme ascoltando e dialogando con Paolo Vecchietti, creativo ex scenografo dell’Arena.
PER TUTTI |
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Tipologia: incontro in sede
Ritrovo: ore 21.00 in sede, in piazza Santo Spirito 13 a Verona
Ingresso: libero - tutti sono benvenuti
Informazioni: in sede
Mercoledì 15 marzo 2017 dalle 14:30 alle 18:00
Verona, Palazzo della Gran Guardia, sala convegni
L’Ecomuseo dell’Energia Pulita
Pedalare lungo i canali dell’Adige nei luoghi dell’idroelettrica veronese
Convegno
La prima presentazione ufficiale alla città del progetto “Ecomuseo dell’Energia Pulita” di FIAB Verona che mira al recupero ciclopedonale degli argini di servizio dei canali idroelettrici (Biffis, Camuzzoni, Marazza) da Rivoli e Bussolengo fino a San Giovanni Lupatoto e Zevio passando per il centro di Verona (corso Milano, Stazione, Tombetta, Basso Acquar, Pestrino), per creare nel contempo un percorso di 50 km per la mobilità sostenibile, il cicloturismo e il tempo libero, e un itinerario ecomuseale in cui i siti di produzione energetica che via via si incontrano diventino delle sale espositive a cielo aperto sulla lunga storia dell’energia pulita veronese.
Il convegno (patrocinato da comuni ed enti e col sostegno di AGSM) parlerà del progetto da vari punti di vista, e mostrerà straordinari filmati a volo d’uccello del percorso, realizzati con maestria dagli amici di Verona Report.
Un importante programma per una Verona che si sta avviando alle elezioni amministrative.
PER TUTTI |
Tipologia: convegno
Orario: ore 14.30 presso la Sala Convegni della Gran Guardia, in piazza Brà 1, a Verona
Ingresso: libero
Informazioni: su Facebook, sul web (sito di Verona Report) o sul volantino
Documentazione: scarica qui il "Manifesto programmatico per l’Ecomuseo dell’Energia Pulita - Una via ciclabile nell’area metropolitana di Verona alla scoperta dei siti delle energie rinnovabili e per la mobilità dolce"
COM’È ANDATA? - I MATERIALI
Il convegno “L’Ecomuseo dell’Energia Pulita” (scarica qui la locandina), tenutosi lo scorso mercoledì 15 marzo 2017 alla Gran Guardia, ha rappresentato un interessante momento di confronto tra amministrazioni, enti, associazioni e cittadini veronesi sul tema della mobilità sostenibile coniugata alla conoscenza del territorio e, nei nostri auspici, un punto di partenza per un progetto che potrebbe cambiare in modo sensibile lo stile e la qualità di vita nella città metropolitana di Verona.
Gli interventi succedutisi durante il convegno, di cui rendiamo disponibile il materiale, sono stati i seguenti:
Corrado Marastoni (FIAB Verona) ha illustrato con immagini il percorso ciclabile dell’Ecomuseo. (scarica qui la presentazione)
Marco Mozzo (gruppo di lavoro di FIAB Verona sull’Ecomuseo) ha parlato della storia dell’idroelettrica veronese e delle “sale" dell’Ecomuseo. (scarica qui la presentazione)
Giuseppe Petruzzo (responsabile dell’Ecomuseo di Leonardo del Parco Adda Nord) ha raccontato l’esperienza dell’Ecomuseo che dirige. (scarica qui la presentazione)
Anna Braioni (FAI delegazione Verona) ha spiegato come la bicicletta permetta di apprezzare in modo unico l’evolversi del territorio. (scarica qui la presentazione)
Ragazzi e insegnanti dell’Istituto Comprensivo Verona 13 di Palazzina hanno illustrato il loro lavoro educativo sul Progetto Colombarolo. (scarica qui la presentazione)
Andrea Lauria (ULSS 9 Scaligera) ha parlato di come la presenza di mobilità sostenibile giovi al benessere sociale da vari punti di vista. (scarica qui la presentazione)
Francesca Simeoni (UNIVR, Dip. Economia Aziendale) ha trattato il tema dell’economia legata alle direttrici culturali-cicloturistiche. (scarica qui la presentazione)
Patrizia Basso (UNIVR, Dip. Culture e Civiltà) ha mostrato i vari programmi di ricerca in cui il Dipartimento e` impegnato sulla storia della città. (scarica qui la presentazione)
FILMATI E IMMAGINI
Pubblichiamo qui di seguito il docufilm di presentazione del progetto, realizzato a cura di Verona Report nelle due versioni promo (durata 2’05’’) e integrale (durata 17’03’’).
Racconti di viaggio - Esperienze di cicloviaggiatori (incontro a LEGNAGO)
P2L: da Parigi a Londra lungo l’Avenue Verte
Impressioni di cicloviaggio "fai-da-te", in solitaria e con tenda al seguito, attraverso le inquiete periferie di Parigi e Londra.
Incontro con: Bruno Pegorini
Serata a cura della sezione di LEGNAGO - Bassainbici
Data e ora: mercoledì 15 marzo 2017 alle ore 20.45
Luogo: presso la Sala Civica di via Matteotti 4 a Legnago
Serata a ingresso libero
Consulta qui l’elenco delle attività della sezione di Legnago.
Sta per ripartire la tradizionale rassegna "Viaggiando in bicicletta nel mondo - L’esperienza cicloturistica diventa racconto", giunta alla 29^ edizione. Quattro serate per raccontare il fascino e la magia del viaggio lento in terre lontane, alla scoperta del mondo, della natura, dell’uomo e delle sue diverse tradizioni.
Gli incontri inizieranno alle 21, presso la Sala "E.Lucchi", in Piazzale Olimpia 3 a Verona.
Tutte le serate sono a ingresso libero
Di seguito un breve calendario riepilogativo:
1 | Venerdì 20 gennaio 2017 | ore 21.00 | "Due ruote attraverso l’Africa" | Obes Grandini (con il suo libro) |
2 | Venerdì 17 febbraio 2017 | ore 21.00 | "Non è un paese per colombe (un viaggio in Israele)" | Enzo Ottolini (con il suo libro) |
3 | Venerdì 3 marzo 2017 | ore 21.00 | "L’Europa in bici: 3724 Km in 31 giorni attraverso 13 nazioni" | Silla Gambardella (con il suo libro) |
4 | Venerdì 31 marzo 2017 | ore 21.00 | "«Your bicycle, Sir!» Appunti di viaggio in Inghilterra" | Marco Roncada |
Clicca qui per il volantino delle serate.
mercoledì 5 aprile 2017 alle ore 21.00
Previsioni affidabili tra "mussi, balene e camèi"
Incontro in sede
Con Nicola, l’animatore della pagina Facebook ’Meteo Caprino’, cercheremo di scoprire i segreti per la lettura del meteo, usando la classica forma leggera e scanzonata, ma mai banale, caratteristica delle sue affidabilissime previsioni online.
PER TUTTI |
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Tipologia: incontro in sede
Ritrovo: ore 21.00 in sede, in piazza Santo Spirito 13 a Verona
Ingresso: libero - tutti sono benvenuti
Informazioni su MeteoCaprino: su Facebook, sul web
Volantino della serata: qui
Con oltre 30mila seguaci della sua pagina facebook (32.793 alla data del 5 febbraio), Meteo Caprino è sicuramente un fenomeno culturale di rilievo per Verona e provincia. Chiunque si sia avvicinato alle previsioni meteorologiche che quotidianamente (più volte al giorno) la pagina fornisce alla sua piccola (ma ormai popolosa) "community" sa bene che può fidarsi. La percentuale di previsioni che si avverano è tra le più alte; qualcuno dice che addirittura sia riuscito a prevedere gli "sguassi" sulle singole frazioni del nostro territorio ad un preciso momento... ma forse sono solo leggende.
Nicola, "meteoman" per passione, con competenza, responsabilità e semplicità descrittiva (per i non addetti ai lavori) giornalmente posta le previsioni (solitamente azzeccate) della provincia veronese. Dotato di incredibile simpatia e senso ironico, rende piacevolissimo anche il bollettino più banale. Moltissime sono le trovate e gli stratagemmi divulgativi per spiegare ai profani le situazioni meteo più complicate. Tra tutte giova ricordare "el zoo", un improbabile insieme di animali che di volta in volta convivono (o collidono) sulle carte meteo della giornata.
ATTENZIONE
Nel calendario riportato sul programma cartaceo, questa serata era stata pianificata per giovedì 20 aprile ma, a causa di problemi organizzativi, è stata anticipata a martedì 11 aprile.
Proiezione di un film documentario (docufilm).
Pescantina nel 1943 è testimone dei drammatici momenti dopo l’8 settembre, quando i treni di deportati percorrono la linea del Brennero verso i lager nazisti. Ma alla fine della guerra, proprio a Pescantina, ritorneranno centinaia di migliaia di ex deportati e troveranno nel paese e nella cittadinanza solidarietà, aiuto e accoglienza.
L’esperienza del campo di accoglienza reduci e internati di Pescantina, attivo dal 1945, che diede sostegno e aiuto a centinaia di migliaia di internati militari, politici e deportati che si salvarono dai campi in Germania.
Incontro con Elena Peloso e Dario Dalla Mura (Associazione Memoria Immagine)
Ritrovo alle 21.00 in sede
Serata a ingresso libero
Per maggiori dettagli sul documentario, guarda il volantino della presentazione avvenuta lo scorso gennaio.
Martedì 18 aprile alle ore 21.00
Reclinata, questa sconosciuta
Incontro in sede
C’è un mondo a noi vicino, che probabilmente ci è poco conosciuto: quello delle bici reclinate.
«La bicicletta reclinata (o recumbent) è un tipo di bicicletta che pone il ciclista in una posizione supina. La schiena è supportata da un sedile inclinato generalmente tra i 20 e i 50°, le gambe sono distese in avanti sui pedali, che sono all’incirca alla stessa altezza del sedile. Il manubrio può essere al di sopra come al di sotto del sedile. Le ruote sono generalmente più piccole e più distanziate rispetto ad una bicicletta convenzionale. Le reclinate detengono i record di velocità per i veicoli a propulsione umana.»
(da wikipedia)
Ma se una veloce ricerca in rete basterà a farti intuire la vastità dell’argomento e il suo indubbio fascino, di certo non sarà sufficiente a colmare la tua curiosità. Per questa ragione il nostro socio Giuseppe Fontanabona, appassionato ciclista "reclinato" e costruttore egli stesso di alcuni interessanti prototipi, ha proposto quest’incontro, con l’intenzione di mostrare da vicino agli interessati (ma anche a chi fosse semplicemente "curioso") qualche modello e raccontare alcune esperienze in diretta.
Ti aspettiamo!
PROGRAMMA
Saluto e presentazione della serata
La bicicletta reclinata: fascino e possibilità (Giuseppe Fontanabona)
In reclinata da Verona a Berlino (Andrea Restivo)
Una reclinata speciale: il trike (Flavio Cerpelloni)
SERATA PER TUTTI |
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Tipologia: incontro in sede
Ritrovo: ore 21.00 in sede, in piazza Santo Spirito 13 a Verona
Ingresso: libero - tutti sono benvenuti
Informazioni: in sede o telefonando a Giuseppe (331.9543993)
Benefici dell’attività fisica e patologie da sedentarietà - Corretta alimentazione e idratazione.
Con i contributi di:
Paolo Pigozzi, medico nutrizionista per l’associazione "FIAB - Isola in bici"
Marco Ferrante, per l’associazione "Emozioni in movimento"
Aldo Morea, medico specialista endocrinologo per l’associazione "Diabetici isolani"
che ci parleranno dei benefici dell’attività fisica, del rapporto tra attività motoria, corretta alimentazione e benessere psicofisico e dei rischi per la salute che comporta la sedentarietà.
Al termine dell’incontro sarà possibile controllare glicemia e pressione arteriosa.
Serata a ingresso libero.
Serata a cura della sezione di ISOLA - Isolainbici
Data e ora: mercoledì 19 aprile 2017 alle ore 20.45
Luogo: presso la Sala Civica di via Cavour a Isola della Scala
Relatori: Paolo Pigozzi, Marco Ferrante e Aldo Morea
Serata a ingresso libero
Tutti i dettagli sul volantino
ATTENZIONE
Nel calendario riportato sul programma cartaceo, questa serata era stata pianificata per giovedì 20 aprile ma, a causa di problemi organizzativi, è stata anticipata a martedì 11 aprile.
Proiezione di un film documentario (docufilm).
Pescantina nel 1943 è testimone dei drammatici momenti dopo l’8 settembre, quando i treni di deportati percorrono la linea del Brennero verso i lager nazisti. Ma alla fine della guerra, proprio a Pescantina, ritorneranno centinaia di migliaia di ex deportati e troveranno nel paese e nella cittadinanza solidarietà, aiuto e accoglienza.
L’esperienza del campo di accoglienza reduci e internati di Pescantina, attivo dal 1945, che diede sostegno e aiuto a centinaia di migliaia di internati militari, politici e deportati che si salvarono dai campi in Germania.
Incontro con Elena Peloso e Dario Dalla Mura (Associazione Memoria Immagine)
Ritrovo alle 21.00 in sede
Serata a ingresso libero
Per maggiori dettagli sul documentario, guarda il volantino della presentazione avvenuta lo scorso gennaio.
martedì 2 maggio 2017 alle ore 21.00
Una capitale mancata
Incontro in sede
Presentazione della ciclostorica attraverso Verona medievale.
Sabato 13 maggio 2017 un’uscita ciclostorica, sempre a cura di Bepo Merlin, consentirà di toccare con mano (e con ruota) le bellezze descritte durante questo incontro del 2 maggio.
PER TUTTI |
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Tipologia: incontro in sede
Ritrovo: ore 21.00 in sede, in piazza Santo Spirito 13 a Verona
Ingresso: libero - tutti sono benvenuti
Guarda qui la bellissima presentazione con tutte le informazioni storiche, i racconti e le curiosità Scaligere, predisposto da Bepo Merlin.
mercoledì 10 maggio 2017 alle ore 21.00
Come nasce un PUMS
Convegno
Un PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) non parla solo di bicicletta, pedonalità o trasporto pubblico, ma contiene anche piani urbanistici di sviluppo dei quartieri, moderazione del traffico, sistemi integrati di trasporto merci, ecc... Esso costituisce un cambio di paradigma rispetto ai "vecchi" Piani del Traffico (PGTU), e trova la sua forza nella multitematicità e nella partecipazione. Anche se la bici ne risulta quasi secondaria, è una vera rivoluzione per tutto il sistema urbano.
Questo convegno sarà l’occasione per presentarlo nei suoi assunti fondamentali e poi calarlo nella realtà concreta di Verona, in vista di una sua possibile futura stesura nella nostra città.
Relatori:
Ansel Davoli (Consigliere comunale delegato allo sviluppo delle piste ciclabili),
Ing. Francesco Avesani (Netmobility srl, Verona),
Arch. Patrizia Malgieri (TRT Trasporti e Territorio, Milano)
PER TUTTI |
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Ritrovo: ore 20.45 sala convegni della Gran Guardia, in piazza Brà a Verona
Ingresso: libero - tutti sono benvenuti
Leggi e diffondi il volantino
I MATERIALI
Convegno "COME NASCE UN PUMS” (scarica qui la locandina).
Gli interventi succedutisi durante la conferenza, di cui rendiamo disponibile il materiale, sono stati i seguenti:
Ing. Francesco Avesani (Netmobility srl, Verona)
L’idea di un PUMS nella realtà di Verona (scarica qui la presentazione)
Studenti delle scuole veronesi (Commissione ciclabilità di scuole superiori di Verona)
Percorso casa-scuola: un’indagine (scarica qui la presentazione)
Arch. Patrizia Malgieri (TRT, Milano)
Costruire un PUMS: dalle idee alla pratica (scarica qui la presentazione)
Sabato 13 maggio 2017 alle ore 9.30
Cicloturismo di area vasta
Ciclovia Verona – Firenze, Anello del Garda, VenTo e non solo: l’importanza delle Cabine di Regia regionali.
PER TUTTI |
Tipologia: conferenza nazionale
Ritrovo: ore 9.30 Aula T1 del Polo Zanotto - viale dell’Università - Verona
Ingresso: libero - tutti sono benvenuti
Informazioni: sul volantino
DESCRIZIONE
Come riporta la rivista BC di Fiab al numero 6 – 2016 l’Unione Europea ha stimato che ogni anno la mobilità ciclistica nei 28 paesi dell’Unione Europea vale benefici economici pari a 513 miliardi di euro per salute, qualità del tempo, spese connesse e cicloturismo come evidenziato dal rapporto EU CYCLING ECONOMY presentato a Bruxelles e realizzato da ECF.
La recente legge di stabilità ha assegnato alle Ciclovie turistiche 13 milioni di euro per il 2017, 30 per il 2018 e 40 ogni anno dal 2019 al 20124; la legge di stabilità precedente aveva assegnato 91 milioni per il triennio 2016 – 2018.
Le Provincie di Trento e Bolzano da tempo hanno strutturato una vasta rete di percorsi ciclabili nelle valli che valorizza il turismo generando importanti ricadute economiche; le Regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna hanno pianificato sistemi di percorsi cicloturistici a rete.
Affinché un percorso cicloturistico di area vasta abbia successo e risulti “pieno di ciclisti” ci deve essere una buona infrastruttura sicura, un territorio al contorno ricco di attrazioni turistiche e possibilmente deve connettere grossi centri abitati o importanti località turistiche. Se questi elementi sviluppati con una buona governance e accompagnati da un buon marketing territoriale garantiranno una significativa presenza di ciclisti allora anche gli operatori economici privati investiranno per infrastrutture di ristorazione, accoglienza ed altri servizi come noleggio bici, trasporto bagagli o transfert.
Coordinare e promuovere la mobilità ciclistica di area vasta richiede visione, strategie e strumenti operativi che vengono approfonditi all’interno del corso di Corso di perfezionamento e aggiornamento professionale per una nuova figura professionale Esperto Promotore Mobilità Ciclistica dell’Università di Verona, Dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento.
Il 12 novembre scorso a Peschiera del Garda circa 30 diplomati al “Corso promotore della mobilità ciclistica” dell’Università di Verona si sono incontrati per programmare il loro futuro in una giornata seminariale di auto –formazione dal titolo “Promotori mobilità ciclistica e mercato del lavoro; ambiti di remunerazione e di volontariato”. Al termine della giornata è stato stilato un documento finale di sintesi nel quale chiedono alle istituzioni Comuni, Provincie, Regioni, Parlamento, Governo e loro rappresentanti di:
sviluppare una visone di mobilità ciclistica di lungo periodo strutturata ed organica attraverso uffici nazionale, regionali e locali per la mobilità ciclistica con funzione di cabine di regia;
organizzare una comunicazione efficace ai cittadini e decisori che illustri i vantaggi dell’uso della bicicletta;
avviare una campagna di formazione per decisori, politici e tecnici sulle potenzialità della mobilità ciclistica urbana e territoriale;
valorizzare occasioni di lavoro per Esperti Promotori della mobilità ciclistica in qualità di soggetto capace di fare sinergie tra competenze ed esperienze differenti;
supportare il Corso Promotore Mobilità Ciclistica dell’Università di Verona promuovendo la partecipazione di decisori e portatori di interesse mediante divulgazione e sostegno economico.
Per evidenziare quanto sopra ed avviare la sensibilizzazione di decisori, politici e tecnici sul tema della mobilità ciclistica di area vasta si è ritenuto, all’interno del Festival della bicicletta coinvolgere il Ministero delle Infrastrutture e le Regioni in un ragionamento strategico per avviare Uffici Regionali per la Mobilità Ciclistica che svolgano la funzione di Cabina di Regia per le azioni di coordinamento, animazione e promozione dei territori.
I MATERIALI
Conferenza nazionale FIAB sul “Cicloturismo di Area Vasta” (scarica qui la locandina).
Gli interventi succedutisi durante la conferenza, di cui rendiamo disponibile il materiale, sono stati i seguenti:
Federico Schena (Presidente Collegio didattico di Scienze Motorie e Direttore del Corso "Esperto Promotore Mobilità Ciclistica" dell’Università di Verona)
LA FORMAZIONE INTEGRATA PER RENDERE LA MOBILITÀ CICLISTICA OCCASIONE DI MIGLIORAMENTO DELL’ATTIVITÀ MOTORIA E DELLA SALUTE (scarica qui la presentazione)
Marco Passigato (Docente al Corso “Esperto Promotore Mobilità Ciclistica” dell’Università di Verona)
RIEMPIRE UN PERCORSO DI CICLISTI – UN METODO DI VALUTAZIONE PRELIMINARE (scarica qui la presentazione)
Giancarlo Zarantonello (architetto ed Esperto Promotore Mobilità Ciclistica)
IL CICLOTURISMO, UN’OPPORTUNITÀ PER CREARE LAVORO, IMPRENDITORIA GIOVANILE E PROMUOVERE IL TERRITORIO: LA PISTA CICLABILE AGNO-GUÀ (scarica qui la presentazione)
Chiara Frattin (Esperto promotore della Mobilità ciclistica)
PROMOTORI MOBILITÀ CICLISTICA E MERCATO DEL LAVORO – VERSO UN OSSERVATORIO (scarica qui la presentazione)
Antonio Dalla Venezia (Coordinatore Nazionale Area Cicloturismo FIAB)
IL SISTEMA CICLOTURISTICO NELLE REGIONI DEL NORD- EST (scarica qui la presentazione)
Michele Cremonesi (Coordinamento FIAB Regione Lombardia)
LA CICLOVIA “TORINO-TRIESTE DELLE CITTÀ” (scarica qui la presentazione)
venerdì 26 maggio 2017 alle ore 18.00
Amarcord (me ricordo): 35 anni di FIAB Verona
Incontro in sede con aperitivo
Una serata tra foto e racconti di momenti passati, per festeggiare 35 anni insieme. Guiderà il filo dei ricordi Stefano Gerosa, socio veronese, tra i pochi a poter dire di aver conosciuto e vissuto tutta la storia di FIAB.
Con un vastissimo bagaglio di esperienze e memorie, Stefano ci racconterà aneddoti e curiosità della nostra storia (e preistoria) locale, aiutandosi con alcuni documenti di repertorio, frutto della recente digitalizzazione dell’archivio fotografico veronese.
Sarà una serata piacevole, non mancare!
Ingresso libero, con aperitivo.
PER TUTTI |
Tipologia: incontro in sede
Ritrovo: ore 18.00 in sede, in piazza Santo Spirito 13 a Verona
Ingresso: libero - tutti sono benvenuti
Informazioni: sul volantino
«Alla fine del prossimo anno, nel 2018, festeggeremo i primi 30 anni della FIAB.
La Federazione, infatti, venne fondata a fine novembre 1988 in un incontro a Roma, mentre la formalizzazione con atto costitutivo di fronte ad un notaio avvenne a Napoli ad inizio del 1989. Attenzione però, che la storia di FIAB è ancor più antica, visto che il "Coordinamento Nazionale Amici della Bicicletta" nacque già nel 1983. [...]» (frammento tratto dal racconto a puntate "La nostra storia", a cura di Stefano Gerosa, pubblicato nel gennaio 2017 sul sito FIAB nazionale)
FIAB Verona, invece, nacque ancora prima, nel 1982.
Il 2017, quindi, sarà il nostro 35mo compleanno. Molti degli attuali soci e volontari accompagnano da tanti anni l’associazione in questo lungo cammino e probabilmente qualche pezzo lo conoscono o l’hanno già sentito raccontare. Altri invece, magari più giovani, non hanno idea di quanto lungo e interessante sia il nostro passato. Per fortuna 35 anni sono un orizzonte del quale è ancora ben possibile trovare memoria... Siamo quindi andati a cercare chi c’era per chiedergli di ripercorrere con noi alcuni episodi salienti della storia associativa veronese.
E tra i pochi, pochissimi, che possono vantare un impegno ininterrotto in qualità di attivista (a vario titolo) nel campo della mobilità ciclistica, Stefano Gerosa occupa un ruolo sicuramente di rilievo.
Dopo una lunghissima storia in FIAB Verona (di cui fu uno dei fondatori), Stefano ha prestato il suo impegno in FIAB nazionale, di cui è attualmente il Webmaster/Responsabile siti. Sempre per FIAB nazionale è stato tra i fondatori; Presidente 1994/1995; per molti degli gli anni successivi Consigliere Nazionale, Responsabile Amministrativo e VicePresidente.
Con un vastissimo bagaglio di esperienze e memorie ci racconterà aneddoti e curiosità della nostra storia (e preistoria) locale, aiutandosi con alcuni documenti di repertorio, frutto della recente digitalizzazione dell’archivio fotografico veronese.
Sarà una serata piacevole, non mancare!
Ciclocineforum - Cinema in sede
Proiezione di un film ’a pedali’, sfruttando le rinnovate capacità multimediali della nostra sede.
I titoli sono ancora da definire: tieni d’occhio il sito e la newsletter per tutte le informazioni.
MERCOLEDÌ 6 DICEMBRE - ORE 21:00 - Scarica la scheda informativa qui
Molière in bicicletta (Alceste à bicyclette) è un film del 2013 diretto da Philippe Le Guay. È una commedia francese sceneggiata dallo stesso Le Guay e da Fabrice Luchini, ed interpretata da Luchini, Lambert Wilson e Maya Sansa. È stata candidata nella sezione "World Cinema Now" al Palm Springs International Film Festival del 2014.
Nella traduzione del titolo i distributori italiani hanno preferito puntare sul nome dell’autore del testo teatrale mentre il titolo originale fa riferimento al personaggio della piece teatrale.
TRAMA
Gauthier Valence è un attore cinematografico e televisivo di successo che è intenzionato a mettere in scena la commedia di cinque atti Il misantropo di Molière. Perciò viaggia fino all’Isola di Ré per convincere a tornare in scena nella sua commedia l’amico attore Serge Tanneur, che si è ritirato in una vecchia casa che ha ereditato. Dapprima Serge rifiuta la proposta ma ne è in qualche modo attratto e si lascia convincere a provare per alcuni giorni il testo: i due si alternano sorteggiando con una moneta da un euro le parti di Alceste e Filinte. Intanto conoscono Francesca, una giovane italiana che abita sull’isola e che sta divorziando e vendendo la casa. Questo incontro rinvigorisce lo spirito di Serge che si sente attratto dalla ragazza e decide di accettare la proposta dell’amico Gauthier. Il giorno prima della firma del contratto, Gauthier finisce a letto con la giovane Francesca, in preda alla disperazione dopo una burrascosa telefonata con il marito da cui si sta separando. Serge, venutone a conoscenza dall’amico stesso, ne rimane profondamente turbato anche se non lo dà a vedere. Il giorno della firma del contratto produttori, amici e avvocati si ritrovano nella bella villa di un’amica di Gauthier. Serge, indossando gli abiti di Alceste, si reca all’incontro in bicicletta e, dopo i primi convenevoli, s’impunta con l’amico volendo ricoprire esclusivamente la parte di Alceste nella commedia, rifiutando l’alternarsi dei ruoli tra i due. Ne nasce un diverbio che finisce quasi alle mani, durante il quale Serge racconta pubblicamente, di fronte alla compagna di Gauthier, quanto accaduto la sera prima tra lui e Francesca, mostrando apertamente di essere amareggiato. La frattura tra i due è inevitabile. Gauthier si ritroverà in tournée nella parte di Alceste, dimenticando alla prima una battuta che più volte l’amico gli aveva corretto durante le prove. Serge invece tornerà alla sua solitudine fatta di ricordi e rancori.
da Wikipedia (leggi tutta la voce qui)
MERCOLEDÌ 22 NOVEMBRE - ORE 21:00 - Scarica la scheda informativa qui
L’Agnese va a morire è un film del 1976 diretto da Giuliano Montaldo, tratto dall’omonimo romanzo di Renata Viganò.
TRAMA
Agnese è una donna di mezza età di Comacchio che vive con suo marito Palita, membro della Resistenza. Un giorno il marito viene deportato in un campo di concentramento, dove morirà; a causa della sua perdita ella vuole aiutare i compagni portando cibo, informazioni, armi e notizie da un paese all’altro. Agnese diventa quindi una staffetta partigiana: la sua vita prosegue così per sei mesi ma un giorno un soldato tedesco uccide per gioco la sua gatta nera e la notte stessa Agnese lo colpisce spaccandogli la testa con il calcio di un mitra e lasciandolo per morto.
Agnese deve scappare e, di conseguenza, entrare a far parte della vita clandestina della Resistenza, divenendo "mamma Agnese": prepara pasti per partigiani, controlla che ci siano provviste per tutti, esegue lavori casalinghi, per non farsi notare dai tedeschi e per non essere uccisa. Quando, nell’ultimo duro inverno, un gruppo di partigiani viene tradito e sterminato da tedeschi appostati lungo il percorso che dovrebbe portarli oltre le linee, Agnese disobbedisce al Capo nascondendo in casa i superstiti.
I partigiani non sono ben visti dalle persone e sottovalutati anche dalle truppe amiche e, dopo la disfatta della battaglia partigiana, Agnese ritorna ad operare come staffetta ma, durante un rastrellamento, viene riconosciuta dall’ufficiale del soldato che lei credeva di aver ucciso e che invece aveva solo ferito e viene da lui uccisa.
da Wikipedia (leggi tutta la voce qui)
MERCOLEDÌ 8 NOVEMBRE - ORE 21:00 - Scarica la scheda informativa qui
TRAMA
Roma, secondo dopoguerra. Antonio Ricci, un disoccupato, trova lavoro come attacchino comunale. Per lavorare deve però possedere una bicicletta e la sua è impegnata al Monte di Pietà, per cui la moglie Maria è costretta a dare in pegno le lenzuola per riscattarla. Proprio il primo giorno di lavoro, però, mentre tenta di incollare un manifesto cinematografico, la bicicletta gli viene rubata. Antonio rincorre il ladro, ma inutilmente.
Andato a denunciare il furto alla polizia, si rende conto che le forze dell’ordine per quel piccolo e comune furto non potranno aiutarlo. Tornato a casa amareggiato, capisce che l’unica possibilità è mettersi lui stesso alla ricerca della bicicletta. Chiede quindi aiuto a un suo compagno di partito, che mobilita i suoi colleghi netturbini con i quali, all’alba, insieme al figlio Bruno, che lavora in un distributore di benzina, si reca a cercare la bicicletta: dapprima a Piazza Vittorio e poi a Porta Portese, dove solitamente vengono rivenduti gli oggetti rubati. Tuttavia non c’è niente da fare: la bicicletta, probabilmente ormai smembrata nelle sue parti, non si trova.
Proprio a Porta Portese, Antonio riconosce il ladro in compagnia di un vecchio barbone, perdendolo subito di vista. Anche il vecchio vuole sfuggire a Ricci che lo segue fino a una mensa dei poveri, dove dame di carità della pia borghesia romana distribuiscono minestra e funzioni religiose agli affamati. L’uomo pretende di essere accompagnato dal barbone al recapito del ladro ma, approfittando di una sua distrazione, il vecchio si dà alla fuga. Ormai perse le speranze, Antonio arriva persino a rivolgersi a una "santona", una sorta di veggente che accoglie nella sua casa un’umanità varia, afflitta e disgraziata; ma il responso sibillino della donna è quasi una presa in giro. Subito dopo, solo per caso, Antonio s’imbatte nuovamente nel colpevole in un rione malfamato, dove però tutti gli abitanti prendono fermamente le difese del ladro, minacciando il derubato. Nemmeno un carabiniere, non trovando prove concrete, può fare alcunché per arrestare il colpevole.
Stravolti dalla stanchezza, Antonio e Bruno attendono il tram per tornare a casa, quando Antonio nota una bicicletta incustodita e, preso dalla disperazione, tenta maldestramente di rubarla, ma viene subito fermato e aggredito dai passanti. Solo il pianto disperato del figlio, che muove a pietà i presenti, gli evita il carcere. Bruno stringe la mano al padre e i due si allontanano tra la folla mentre su Roma scende la sera.
da Wikipedia (leggi tutta la voce qui)
ATTENZIONE!
PROIEZIONE di MERCOLEDÌ 25 OTTOBRE ANNULLATA per problemi organizzativi
MERCOLEDÌ 11 OTTOBRE - ORE 21:00 - Scarica la scheda informativa qui
TRAMA
Due giovani ed avvenenti ragazze di Roma, Delia e Silvana, che vogliono diventare ballerine della compagnia di Totò, si dirigono verso Milano, venendo così coinvolte in una serie di peripezie. Mentre sono in viaggio sulla Via Cassia (allora non esisteva ancora l’Autostrada del Sole), il pullman su cui si trovano viene fermato a causa di uno sciopero degli autoferrotramvieri e sono dunque costrette a scendere rifugiandosi presso un contadino vicino Acquapendente, ma l’atmosfera losca della casa le induce a fuggire. Arrivati ad Acquapendente vengono a sapere che la compagnia di Totò si esibisce in un paesino non molto distante di nome Vetrollo (nome fittizio). Raggiunto Vetrollo si dirigono al teatro dove si annuncia la serata con Totò, ma in realtà si tratta di una truffa perché chi si esibisce è solo un sosia del comico napoletano. L’inganno viene scoperto e le due giovani, ancora con i succinti costumi di scena, devono di nuovo darsi ad una fuga precipitosa.
Arrivano così davanti ad una caserma dove, blandendo l’ingenua sentinella Pinozzo, trovano riparo per la notte, ma la mattina dopo sono scambiate per reclute. Altra fuga, stavolta in bicicletta, sino ad un paese dove incontrano Giulio. Alla sera si fermano in un albergo, ma qui vengono raggiunte da Aroldo, il fidanzato di Delia, che vuole riportarla a casa. Le ragazze scappano e si fermano in una villa abbandonata, dove incontrano due ladri paurosi, che mettono in fuga fingendosi fantasmi.
Giungono finalmente a Bologna, dove apprendono che nel frattempo la compagnia di Totò è stata sciolta. Decidono allora di iscriversi ad una gara ciclistica femminile con arrivo a Milano., ma non essendo allenate, restano indietro. Incontrano di nuovo il soldato Pinozzo che dà loro un passaggio su un camion militare sino all’arrivo. Vincono così la gara ed il premio di milione di lire più un corredo matrimoniale. Delia potrà così sposare Aroldo, mentre Silvana si unirà con Giulio. Sarà quindi il duplice matrimonio, e non un lavoro da ballerine, a concludere la loro avventura.
da Wikipedia (leggi tutta la voce qui)
MERCOLEDÌ 27 SETTEMBRE - ORE 21:00
TRAMA
Il professor Casamandrei, insegnante in un liceo bresciano, partecipa come membro della giuria ad un concorso di bellezza dove si innamora di Doriana, anch’essa giurata, e le dichiara il suo amore. Lei non lo corrisponde e per prenderlo in giro si dice disposta a sposarlo solo dopo che lui avrà vinto il Giro d’Italia. Il professore, incapace di andare in bicicletta ma follemente innamorato, è disposto a tutto pur di vincere e conquistare la bella Doriana, fino a quando il suo desiderio di vendere addirittura "l’anima al diavolo" viene colto alla lettera dal vero demonio Filippo Cosmedin, che si adopera in tal senso, proponendo un regolare contratto.
Lo sconosciuto professore, iscrittosi a sorpresa alla corsa rosa, comincia a vincere facilmente tutte le tappe, tra lo stupore di tutti e la rabbia dei numerosi campioni che vi prendono parte. Il patto col diavolo però comporta solo la vittoria al Giro, non certo la vita lunga e felice al fianco di Doriana che il professore aveva sognato: il contratto firmato col sangue infatti prevede che dopo il termine della corsa il demonio potrà subito impadronirsi dell’anima del malcapitato, destinato quindi a morte e dannazione immediate.
Il professore, resosi conto della tragica situazione, cerca in tutti i modi di non vincere, anche con l’aiuto della stessa Doriana - che, commossa dalla vicenda del patto col diavolo, finisce per innamorarsi anche lei dell’uomo - , della sorella di lei Gisella, neoeletta Miss Italia e del loro amico giornalista Bruno, ma con scarsi risultati.
Fino alla vigilia dell’ultima tappa la maglia rosa è saldamente in suo possesso. Il giorno dell’ultima tappa Casamandrei sembra ormai rassegnato a vincere e a finire all’Inferno, ma si rivela provvidenziale l’intervento di sua madre, che con uno stratagemma addormenta Cosmedin e fa in modo di sfruttare i poteri soprannaturali di quest’ultimo per far cadere il figlio a pochi metri dal traguardo: le donne, si sa, e in particolare le madri, ne sanno una più del diavolo. Tutto finisce bene: il professore si fidanza con Doriana e Gisella con Bruno, e a Cosmedin, pentito, viene data l’occasione di redimersi lavorando come domestico in casa della signora Casamandrei. Rimane incerto chi fra Coppi e Bartali abbia vinto il Giro. Il film si conclude con la canzone-parodia La maglia rosa sull’ouverture del Barbiere di Siviglia di Rossini, con Totò che canta doppiato alternatamente da un baritono e da un soprano.
CURIOSITÀ
Partecipano alla pellicola numerosi campioni di ciclismo dell’epoca: Fausto Coppi, Gino Bartali, Giancarlo Astrua, Louison Bobet, Ferdy Kubler, Fiorenzo Magni, Vito Ortelli oltre all’allora Campione del Mondo Alberic Schotte.
È uno dei pochi film di Totò girati prevalentemente in esterni e in varie zone d’Italia: Lecco, Stresa, Bologna e Milano.
Tazio Nuvolari fa un piccolo cameo nel film, così come molti altri sportivi del tempo.
da Wikipedia (leggi tutta la voce qui)
Ciclocineforum - Cinema in sede
Proiezione di un film ’a pedali’, sfruttando le rinnovate capacità multimediali della nostra sede.
I titoli sono ancora da definire: tieni d’occhio il sito e la newsletter per tutte le informazioni.
MERCOLEDÌ 6 DICEMBRE - ORE 21:00 - Scarica la scheda informativa qui
Molière in bicicletta (Alceste à bicyclette) è un film del 2013 diretto da Philippe Le Guay. È una commedia francese sceneggiata dallo stesso Le Guay e da Fabrice Luchini, ed interpretata da Luchini, Lambert Wilson e Maya Sansa. È stata candidata nella sezione "World Cinema Now" al Palm Springs International Film Festival del 2014.
Nella traduzione del titolo i distributori italiani hanno preferito puntare sul nome dell’autore del testo teatrale mentre il titolo originale fa riferimento al personaggio della piece teatrale.
TRAMA
Gauthier Valence è un attore cinematografico e televisivo di successo che è intenzionato a mettere in scena la commedia di cinque atti Il misantropo di Molière. Perciò viaggia fino all’Isola di Ré per convincere a tornare in scena nella sua commedia l’amico attore Serge Tanneur, che si è ritirato in una vecchia casa che ha ereditato. Dapprima Serge rifiuta la proposta ma ne è in qualche modo attratto e si lascia convincere a provare per alcuni giorni il testo: i due si alternano sorteggiando con una moneta da un euro le parti di Alceste e Filinte. Intanto conoscono Francesca, una giovane italiana che abita sull’isola e che sta divorziando e vendendo la casa. Questo incontro rinvigorisce lo spirito di Serge che si sente attratto dalla ragazza e decide di accettare la proposta dell’amico Gauthier. Il giorno prima della firma del contratto, Gauthier finisce a letto con la giovane Francesca, in preda alla disperazione dopo una burrascosa telefonata con il marito da cui si sta separando. Serge, venutone a conoscenza dall’amico stesso, ne rimane profondamente turbato anche se non lo dà a vedere. Il giorno della firma del contratto produttori, amici e avvocati si ritrovano nella bella villa di un’amica di Gauthier. Serge, indossando gli abiti di Alceste, si reca all’incontro in bicicletta e, dopo i primi convenevoli, s’impunta con l’amico volendo ricoprire esclusivamente la parte di Alceste nella commedia, rifiutando l’alternarsi dei ruoli tra i due. Ne nasce un diverbio che finisce quasi alle mani, durante il quale Serge racconta pubblicamente, di fronte alla compagna di Gauthier, quanto accaduto la sera prima tra lui e Francesca, mostrando apertamente di essere amareggiato. La frattura tra i due è inevitabile. Gauthier si ritroverà in tournée nella parte di Alceste, dimenticando alla prima una battuta che più volte l’amico gli aveva corretto durante le prove. Serge invece tornerà alla sua solitudine fatta di ricordi e rancori.
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MERCOLEDÌ 22 NOVEMBRE - ORE 21:00 - Scarica la scheda informativa qui
L’Agnese va a morire è un film del 1976 diretto da Giuliano Montaldo, tratto dall’omonimo romanzo di Renata Viganò.
TRAMA
Agnese è una donna di mezza età di Comacchio che vive con suo marito Palita, membro della Resistenza. Un giorno il marito viene deportato in un campo di concentramento, dove morirà; a causa della sua perdita ella vuole aiutare i compagni portando cibo, informazioni, armi e notizie da un paese all’altro. Agnese diventa quindi una staffetta partigiana: la sua vita prosegue così per sei mesi ma un giorno un soldato tedesco uccide per gioco la sua gatta nera e la notte stessa Agnese lo colpisce spaccandogli la testa con il calcio di un mitra e lasciandolo per morto.
Agnese deve scappare e, di conseguenza, entrare a far parte della vita clandestina della Resistenza, divenendo "mamma Agnese": prepara pasti per partigiani, controlla che ci siano provviste per tutti, esegue lavori casalinghi, per non farsi notare dai tedeschi e per non essere uccisa. Quando, nell’ultimo duro inverno, un gruppo di partigiani viene tradito e sterminato da tedeschi appostati lungo il percorso che dovrebbe portarli oltre le linee, Agnese disobbedisce al Capo nascondendo in casa i superstiti.
I partigiani non sono ben visti dalle persone e sottovalutati anche dalle truppe amiche e, dopo la disfatta della battaglia partigiana, Agnese ritorna ad operare come staffetta ma, durante un rastrellamento, viene riconosciuta dall’ufficiale del soldato che lei credeva di aver ucciso e che invece aveva solo ferito e viene da lui uccisa.
da Wikipedia (leggi tutta la voce qui)
MERCOLEDÌ 8 NOVEMBRE - ORE 21:00 - Scarica la scheda informativa qui
TRAMA
Roma, secondo dopoguerra. Antonio Ricci, un disoccupato, trova lavoro come attacchino comunale. Per lavorare deve però possedere una bicicletta e la sua è impegnata al Monte di Pietà, per cui la moglie Maria è costretta a dare in pegno le lenzuola per riscattarla. Proprio il primo giorno di lavoro, però, mentre tenta di incollare un manifesto cinematografico, la bicicletta gli viene rubata. Antonio rincorre il ladro, ma inutilmente.
Andato a denunciare il furto alla polizia, si rende conto che le forze dell’ordine per quel piccolo e comune furto non potranno aiutarlo. Tornato a casa amareggiato, capisce che l’unica possibilità è mettersi lui stesso alla ricerca della bicicletta. Chiede quindi aiuto a un suo compagno di partito, che mobilita i suoi colleghi netturbini con i quali, all’alba, insieme al figlio Bruno, che lavora in un distributore di benzina, si reca a cercare la bicicletta: dapprima a Piazza Vittorio e poi a Porta Portese, dove solitamente vengono rivenduti gli oggetti rubati. Tuttavia non c’è niente da fare: la bicicletta, probabilmente ormai smembrata nelle sue parti, non si trova.
Proprio a Porta Portese, Antonio riconosce il ladro in compagnia di un vecchio barbone, perdendolo subito di vista. Anche il vecchio vuole sfuggire a Ricci che lo segue fino a una mensa dei poveri, dove dame di carità della pia borghesia romana distribuiscono minestra e funzioni religiose agli affamati. L’uomo pretende di essere accompagnato dal barbone al recapito del ladro ma, approfittando di una sua distrazione, il vecchio si dà alla fuga. Ormai perse le speranze, Antonio arriva persino a rivolgersi a una "santona", una sorta di veggente che accoglie nella sua casa un’umanità varia, afflitta e disgraziata; ma il responso sibillino della donna è quasi una presa in giro. Subito dopo, solo per caso, Antonio s’imbatte nuovamente nel colpevole in un rione malfamato, dove però tutti gli abitanti prendono fermamente le difese del ladro, minacciando il derubato. Nemmeno un carabiniere, non trovando prove concrete, può fare alcunché per arrestare il colpevole.
Stravolti dalla stanchezza, Antonio e Bruno attendono il tram per tornare a casa, quando Antonio nota una bicicletta incustodita e, preso dalla disperazione, tenta maldestramente di rubarla, ma viene subito fermato e aggredito dai passanti. Solo il pianto disperato del figlio, che muove a pietà i presenti, gli evita il carcere. Bruno stringe la mano al padre e i due si allontanano tra la folla mentre su Roma scende la sera.
da Wikipedia (leggi tutta la voce qui)
ATTENZIONE!
PROIEZIONE di MERCOLEDÌ 25 OTTOBRE ANNULLATA per problemi organizzativi
MERCOLEDÌ 11 OTTOBRE - ORE 21:00 - Scarica la scheda informativa qui
TRAMA
Due giovani ed avvenenti ragazze di Roma, Delia e Silvana, che vogliono diventare ballerine della compagnia di Totò, si dirigono verso Milano, venendo così coinvolte in una serie di peripezie. Mentre sono in viaggio sulla Via Cassia (allora non esisteva ancora l’Autostrada del Sole), il pullman su cui si trovano viene fermato a causa di uno sciopero degli autoferrotramvieri e sono dunque costrette a scendere rifugiandosi presso un contadino vicino Acquapendente, ma l’atmosfera losca della casa le induce a fuggire. Arrivati ad Acquapendente vengono a sapere che la compagnia di Totò si esibisce in un paesino non molto distante di nome Vetrollo (nome fittizio). Raggiunto Vetrollo si dirigono al teatro dove si annuncia la serata con Totò, ma in realtà si tratta di una truffa perché chi si esibisce è solo un sosia del comico napoletano. L’inganno viene scoperto e le due giovani, ancora con i succinti costumi di scena, devono di nuovo darsi ad una fuga precipitosa.
Arrivano così davanti ad una caserma dove, blandendo l’ingenua sentinella Pinozzo, trovano riparo per la notte, ma la mattina dopo sono scambiate per reclute. Altra fuga, stavolta in bicicletta, sino ad un paese dove incontrano Giulio. Alla sera si fermano in un albergo, ma qui vengono raggiunte da Aroldo, il fidanzato di Delia, che vuole riportarla a casa. Le ragazze scappano e si fermano in una villa abbandonata, dove incontrano due ladri paurosi, che mettono in fuga fingendosi fantasmi.
Giungono finalmente a Bologna, dove apprendono che nel frattempo la compagnia di Totò è stata sciolta. Decidono allora di iscriversi ad una gara ciclistica femminile con arrivo a Milano., ma non essendo allenate, restano indietro. Incontrano di nuovo il soldato Pinozzo che dà loro un passaggio su un camion militare sino all’arrivo. Vincono così la gara ed il premio di milione di lire più un corredo matrimoniale. Delia potrà così sposare Aroldo, mentre Silvana si unirà con Giulio. Sarà quindi il duplice matrimonio, e non un lavoro da ballerine, a concludere la loro avventura.
da Wikipedia (leggi tutta la voce qui)
MERCOLEDÌ 27 SETTEMBRE - ORE 21:00
TRAMA
Il professor Casamandrei, insegnante in un liceo bresciano, partecipa come membro della giuria ad un concorso di bellezza dove si innamora di Doriana, anch’essa giurata, e le dichiara il suo amore. Lei non lo corrisponde e per prenderlo in giro si dice disposta a sposarlo solo dopo che lui avrà vinto il Giro d’Italia. Il professore, incapace di andare in bicicletta ma follemente innamorato, è disposto a tutto pur di vincere e conquistare la bella Doriana, fino a quando il suo desiderio di vendere addirittura "l’anima al diavolo" viene colto alla lettera dal vero demonio Filippo Cosmedin, che si adopera in tal senso, proponendo un regolare contratto.
Lo sconosciuto professore, iscrittosi a sorpresa alla corsa rosa, comincia a vincere facilmente tutte le tappe, tra lo stupore di tutti e la rabbia dei numerosi campioni che vi prendono parte. Il patto col diavolo però comporta solo la vittoria al Giro, non certo la vita lunga e felice al fianco di Doriana che il professore aveva sognato: il contratto firmato col sangue infatti prevede che dopo il termine della corsa il demonio potrà subito impadronirsi dell’anima del malcapitato, destinato quindi a morte e dannazione immediate.
Il professore, resosi conto della tragica situazione, cerca in tutti i modi di non vincere, anche con l’aiuto della stessa Doriana - che, commossa dalla vicenda del patto col diavolo, finisce per innamorarsi anche lei dell’uomo - , della sorella di lei Gisella, neoeletta Miss Italia e del loro amico giornalista Bruno, ma con scarsi risultati.
Fino alla vigilia dell’ultima tappa la maglia rosa è saldamente in suo possesso. Il giorno dell’ultima tappa Casamandrei sembra ormai rassegnato a vincere e a finire all’Inferno, ma si rivela provvidenziale l’intervento di sua madre, che con uno stratagemma addormenta Cosmedin e fa in modo di sfruttare i poteri soprannaturali di quest’ultimo per far cadere il figlio a pochi metri dal traguardo: le donne, si sa, e in particolare le madri, ne sanno una più del diavolo. Tutto finisce bene: il professore si fidanza con Doriana e Gisella con Bruno, e a Cosmedin, pentito, viene data l’occasione di redimersi lavorando come domestico in casa della signora Casamandrei. Rimane incerto chi fra Coppi e Bartali abbia vinto il Giro. Il film si conclude con la canzone-parodia La maglia rosa sull’ouverture del Barbiere di Siviglia di Rossini, con Totò che canta doppiato alternatamente da un baritono e da un soprano.
CURIOSITÀ
Partecipano alla pellicola numerosi campioni di ciclismo dell’epoca: Fausto Coppi, Gino Bartali, Giancarlo Astrua, Louison Bobet, Ferdy Kubler, Fiorenzo Magni, Vito Ortelli oltre all’allora Campione del Mondo Alberic Schotte.
È uno dei pochi film di Totò girati prevalentemente in esterni e in varie zone d’Italia: Lecco, Stresa, Bologna e Milano.
Tazio Nuvolari fa un piccolo cameo nel film, così come molti altri sportivi del tempo.
da Wikipedia (leggi tutta la voce qui)
Ci troveremo all’ ARSENALE (padiglione 20/2)
SABATO 21 OTTOBRE a partire dalle ORE 10.00.
Per divertirci e ritrovare tanti amici.
Ci saranno filmati, momenti conviviali e occasione di progettazione e interventi su programmi futuri.
La Festa di Ruotalibera torna anche quest’anno con i suoi interessanti appuntamenti: filmati, passeggiate, premiazioni, chiacchiere, risotto e giochi.
Non è una festa qualsiasi tra amici: è, intanto, la festa della nostra rivista, che tutte le associazioni italiane ci invidiano, ed è, soprattutto, il segnale d’inizio del nuovo anno sociale.
È questa, infatti, la prima occasione ufficiale per tesserarsi o rinnovare l’adesione per il 2018.
Più siamo, più contiamo, questo è certo, e nel prossimo anno dovremo continuare a lavorare per crescere anche sul piano numerico. È importante, quindi, cercare anche di portare nuovi amici e convincerli ad aderire. Le motivazioni certo non mancano.
10.00 apertura festa
10.00 - 12.30 servizio straordinario di punzonatura biciclette
12.30 - 15.00 pausa
15.00 - 16.30 giro dei Ponti di Verona in bici
15.00 - 17.30 servizio straordinario di punzonatura biciclette
17.00 - 18.00 gare cronometrate su bici con ruote da 20"
17.00 - 18.30 proiezioni filmati ciclovacanze e cicloviaggi
18.30 - 19.00 premiazioni "Amico della Bicicletta 2017"
19.30 - 21.00 aperitivo e risotto (Isolana o Vegetariano)
21.00 - 22.00 gioco a quiz
22.30 chiusura festa
In sala saranno esposti i quadri di Andrea Bisighin
Sarà possibile iscriversi o rinnovare la tessera FIAB Verona per il 2018
Guarda e diffondi il volantino
Ciclocineforum - Cinema in sede
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Molière in bicicletta (Alceste à bicyclette) è un film del 2013 diretto da Philippe Le Guay. È una commedia francese sceneggiata dallo stesso Le Guay e da Fabrice Luchini, ed interpretata da Luchini, Lambert Wilson e Maya Sansa. È stata candidata nella sezione "World Cinema Now" al Palm Springs International Film Festival del 2014.
Nella traduzione del titolo i distributori italiani hanno preferito puntare sul nome dell’autore del testo teatrale mentre il titolo originale fa riferimento al personaggio della piece teatrale.
TRAMA
Gauthier Valence è un attore cinematografico e televisivo di successo che è intenzionato a mettere in scena la commedia di cinque atti Il misantropo di Molière. Perciò viaggia fino all’Isola di Ré per convincere a tornare in scena nella sua commedia l’amico attore Serge Tanneur, che si è ritirato in una vecchia casa che ha ereditato. Dapprima Serge rifiuta la proposta ma ne è in qualche modo attratto e si lascia convincere a provare per alcuni giorni il testo: i due si alternano sorteggiando con una moneta da un euro le parti di Alceste e Filinte. Intanto conoscono Francesca, una giovane italiana che abita sull’isola e che sta divorziando e vendendo la casa. Questo incontro rinvigorisce lo spirito di Serge che si sente attratto dalla ragazza e decide di accettare la proposta dell’amico Gauthier. Il giorno prima della firma del contratto, Gauthier finisce a letto con la giovane Francesca, in preda alla disperazione dopo una burrascosa telefonata con il marito da cui si sta separando. Serge, venutone a conoscenza dall’amico stesso, ne rimane profondamente turbato anche se non lo dà a vedere. Il giorno della firma del contratto produttori, amici e avvocati si ritrovano nella bella villa di un’amica di Gauthier. Serge, indossando gli abiti di Alceste, si reca all’incontro in bicicletta e, dopo i primi convenevoli, s’impunta con l’amico volendo ricoprire esclusivamente la parte di Alceste nella commedia, rifiutando l’alternarsi dei ruoli tra i due. Ne nasce un diverbio che finisce quasi alle mani, durante il quale Serge racconta pubblicamente, di fronte alla compagna di Gauthier, quanto accaduto la sera prima tra lui e Francesca, mostrando apertamente di essere amareggiato. La frattura tra i due è inevitabile. Gauthier si ritroverà in tournée nella parte di Alceste, dimenticando alla prima una battuta che più volte l’amico gli aveva corretto durante le prove. Serge invece tornerà alla sua solitudine fatta di ricordi e rancori.
da Wikipedia (leggi tutta la voce qui)
MERCOLEDÌ 22 NOVEMBRE - ORE 21:00 - Scarica la scheda informativa qui
L’Agnese va a morire è un film del 1976 diretto da Giuliano Montaldo, tratto dall’omonimo romanzo di Renata Viganò.
TRAMA
Agnese è una donna di mezza età di Comacchio che vive con suo marito Palita, membro della Resistenza. Un giorno il marito viene deportato in un campo di concentramento, dove morirà; a causa della sua perdita ella vuole aiutare i compagni portando cibo, informazioni, armi e notizie da un paese all’altro. Agnese diventa quindi una staffetta partigiana: la sua vita prosegue così per sei mesi ma un giorno un soldato tedesco uccide per gioco la sua gatta nera e la notte stessa Agnese lo colpisce spaccandogli la testa con il calcio di un mitra e lasciandolo per morto.
Agnese deve scappare e, di conseguenza, entrare a far parte della vita clandestina della Resistenza, divenendo "mamma Agnese": prepara pasti per partigiani, controlla che ci siano provviste per tutti, esegue lavori casalinghi, per non farsi notare dai tedeschi e per non essere uccisa. Quando, nell’ultimo duro inverno, un gruppo di partigiani viene tradito e sterminato da tedeschi appostati lungo il percorso che dovrebbe portarli oltre le linee, Agnese disobbedisce al Capo nascondendo in casa i superstiti.
I partigiani non sono ben visti dalle persone e sottovalutati anche dalle truppe amiche e, dopo la disfatta della battaglia partigiana, Agnese ritorna ad operare come staffetta ma, durante un rastrellamento, viene riconosciuta dall’ufficiale del soldato che lei credeva di aver ucciso e che invece aveva solo ferito e viene da lui uccisa.
da Wikipedia (leggi tutta la voce qui)
MERCOLEDÌ 8 NOVEMBRE - ORE 21:00 - Scarica la scheda informativa qui
TRAMA
Roma, secondo dopoguerra. Antonio Ricci, un disoccupato, trova lavoro come attacchino comunale. Per lavorare deve però possedere una bicicletta e la sua è impegnata al Monte di Pietà, per cui la moglie Maria è costretta a dare in pegno le lenzuola per riscattarla. Proprio il primo giorno di lavoro, però, mentre tenta di incollare un manifesto cinematografico, la bicicletta gli viene rubata. Antonio rincorre il ladro, ma inutilmente.
Andato a denunciare il furto alla polizia, si rende conto che le forze dell’ordine per quel piccolo e comune furto non potranno aiutarlo. Tornato a casa amareggiato, capisce che l’unica possibilità è mettersi lui stesso alla ricerca della bicicletta. Chiede quindi aiuto a un suo compagno di partito, che mobilita i suoi colleghi netturbini con i quali, all’alba, insieme al figlio Bruno, che lavora in un distributore di benzina, si reca a cercare la bicicletta: dapprima a Piazza Vittorio e poi a Porta Portese, dove solitamente vengono rivenduti gli oggetti rubati. Tuttavia non c’è niente da fare: la bicicletta, probabilmente ormai smembrata nelle sue parti, non si trova.
Proprio a Porta Portese, Antonio riconosce il ladro in compagnia di un vecchio barbone, perdendolo subito di vista. Anche il vecchio vuole sfuggire a Ricci che lo segue fino a una mensa dei poveri, dove dame di carità della pia borghesia romana distribuiscono minestra e funzioni religiose agli affamati. L’uomo pretende di essere accompagnato dal barbone al recapito del ladro ma, approfittando di una sua distrazione, il vecchio si dà alla fuga. Ormai perse le speranze, Antonio arriva persino a rivolgersi a una "santona", una sorta di veggente che accoglie nella sua casa un’umanità varia, afflitta e disgraziata; ma il responso sibillino della donna è quasi una presa in giro. Subito dopo, solo per caso, Antonio s’imbatte nuovamente nel colpevole in un rione malfamato, dove però tutti gli abitanti prendono fermamente le difese del ladro, minacciando il derubato. Nemmeno un carabiniere, non trovando prove concrete, può fare alcunché per arrestare il colpevole.
Stravolti dalla stanchezza, Antonio e Bruno attendono il tram per tornare a casa, quando Antonio nota una bicicletta incustodita e, preso dalla disperazione, tenta maldestramente di rubarla, ma viene subito fermato e aggredito dai passanti. Solo il pianto disperato del figlio, che muove a pietà i presenti, gli evita il carcere. Bruno stringe la mano al padre e i due si allontanano tra la folla mentre su Roma scende la sera.
da Wikipedia (leggi tutta la voce qui)
ATTENZIONE!
PROIEZIONE di MERCOLEDÌ 25 OTTOBRE ANNULLATA per problemi organizzativi
MERCOLEDÌ 11 OTTOBRE - ORE 21:00 - Scarica la scheda informativa qui
TRAMA
Due giovani ed avvenenti ragazze di Roma, Delia e Silvana, che vogliono diventare ballerine della compagnia di Totò, si dirigono verso Milano, venendo così coinvolte in una serie di peripezie. Mentre sono in viaggio sulla Via Cassia (allora non esisteva ancora l’Autostrada del Sole), il pullman su cui si trovano viene fermato a causa di uno sciopero degli autoferrotramvieri e sono dunque costrette a scendere rifugiandosi presso un contadino vicino Acquapendente, ma l’atmosfera losca della casa le induce a fuggire. Arrivati ad Acquapendente vengono a sapere che la compagnia di Totò si esibisce in un paesino non molto distante di nome Vetrollo (nome fittizio). Raggiunto Vetrollo si dirigono al teatro dove si annuncia la serata con Totò, ma in realtà si tratta di una truffa perché chi si esibisce è solo un sosia del comico napoletano. L’inganno viene scoperto e le due giovani, ancora con i succinti costumi di scena, devono di nuovo darsi ad una fuga precipitosa.
Arrivano così davanti ad una caserma dove, blandendo l’ingenua sentinella Pinozzo, trovano riparo per la notte, ma la mattina dopo sono scambiate per reclute. Altra fuga, stavolta in bicicletta, sino ad un paese dove incontrano Giulio. Alla sera si fermano in un albergo, ma qui vengono raggiunte da Aroldo, il fidanzato di Delia, che vuole riportarla a casa. Le ragazze scappano e si fermano in una villa abbandonata, dove incontrano due ladri paurosi, che mettono in fuga fingendosi fantasmi.
Giungono finalmente a Bologna, dove apprendono che nel frattempo la compagnia di Totò è stata sciolta. Decidono allora di iscriversi ad una gara ciclistica femminile con arrivo a Milano., ma non essendo allenate, restano indietro. Incontrano di nuovo il soldato Pinozzo che dà loro un passaggio su un camion militare sino all’arrivo. Vincono così la gara ed il premio di milione di lire più un corredo matrimoniale. Delia potrà così sposare Aroldo, mentre Silvana si unirà con Giulio. Sarà quindi il duplice matrimonio, e non un lavoro da ballerine, a concludere la loro avventura.
da Wikipedia (leggi tutta la voce qui)
MERCOLEDÌ 27 SETTEMBRE - ORE 21:00
TRAMA
Il professor Casamandrei, insegnante in un liceo bresciano, partecipa come membro della giuria ad un concorso di bellezza dove si innamora di Doriana, anch’essa giurata, e le dichiara il suo amore. Lei non lo corrisponde e per prenderlo in giro si dice disposta a sposarlo solo dopo che lui avrà vinto il Giro d’Italia. Il professore, incapace di andare in bicicletta ma follemente innamorato, è disposto a tutto pur di vincere e conquistare la bella Doriana, fino a quando il suo desiderio di vendere addirittura "l’anima al diavolo" viene colto alla lettera dal vero demonio Filippo Cosmedin, che si adopera in tal senso, proponendo un regolare contratto.
Lo sconosciuto professore, iscrittosi a sorpresa alla corsa rosa, comincia a vincere facilmente tutte le tappe, tra lo stupore di tutti e la rabbia dei numerosi campioni che vi prendono parte. Il patto col diavolo però comporta solo la vittoria al Giro, non certo la vita lunga e felice al fianco di Doriana che il professore aveva sognato: il contratto firmato col sangue infatti prevede che dopo il termine della corsa il demonio potrà subito impadronirsi dell’anima del malcapitato, destinato quindi a morte e dannazione immediate.
Il professore, resosi conto della tragica situazione, cerca in tutti i modi di non vincere, anche con l’aiuto della stessa Doriana - che, commossa dalla vicenda del patto col diavolo, finisce per innamorarsi anche lei dell’uomo - , della sorella di lei Gisella, neoeletta Miss Italia e del loro amico giornalista Bruno, ma con scarsi risultati.
Fino alla vigilia dell’ultima tappa la maglia rosa è saldamente in suo possesso. Il giorno dell’ultima tappa Casamandrei sembra ormai rassegnato a vincere e a finire all’Inferno, ma si rivela provvidenziale l’intervento di sua madre, che con uno stratagemma addormenta Cosmedin e fa in modo di sfruttare i poteri soprannaturali di quest’ultimo per far cadere il figlio a pochi metri dal traguardo: le donne, si sa, e in particolare le madri, ne sanno una più del diavolo. Tutto finisce bene: il professore si fidanza con Doriana e Gisella con Bruno, e a Cosmedin, pentito, viene data l’occasione di redimersi lavorando come domestico in casa della signora Casamandrei. Rimane incerto chi fra Coppi e Bartali abbia vinto il Giro. Il film si conclude con la canzone-parodia La maglia rosa sull’ouverture del Barbiere di Siviglia di Rossini, con Totò che canta doppiato alternatamente da un baritono e da un soprano.
CURIOSITÀ
Partecipano alla pellicola numerosi campioni di ciclismo dell’epoca: Fausto Coppi, Gino Bartali, Giancarlo Astrua, Louison Bobet, Ferdy Kubler, Fiorenzo Magni, Vito Ortelli oltre all’allora Campione del Mondo Alberic Schotte.
È uno dei pochi film di Totò girati prevalentemente in esterni e in varie zone d’Italia: Lecco, Stresa, Bologna e Milano.
Tazio Nuvolari fa un piccolo cameo nel film, così come molti altri sportivi del tempo.
da Wikipedia (leggi tutta la voce qui)
Ciclocineforum - Cinema in sede
Proiezione di un film ’a pedali’, sfruttando le rinnovate capacità multimediali della nostra sede.
I titoli sono ancora da definire: tieni d’occhio il sito e la newsletter per tutte le informazioni.
MERCOLEDÌ 6 DICEMBRE - ORE 21:00 - Scarica la scheda informativa qui
Molière in bicicletta (Alceste à bicyclette) è un film del 2013 diretto da Philippe Le Guay. È una commedia francese sceneggiata dallo stesso Le Guay e da Fabrice Luchini, ed interpretata da Luchini, Lambert Wilson e Maya Sansa. È stata candidata nella sezione "World Cinema Now" al Palm Springs International Film Festival del 2014.
Nella traduzione del titolo i distributori italiani hanno preferito puntare sul nome dell’autore del testo teatrale mentre il titolo originale fa riferimento al personaggio della piece teatrale.
TRAMA
Gauthier Valence è un attore cinematografico e televisivo di successo che è intenzionato a mettere in scena la commedia di cinque atti Il misantropo di Molière. Perciò viaggia fino all’Isola di Ré per convincere a tornare in scena nella sua commedia l’amico attore Serge Tanneur, che si è ritirato in una vecchia casa che ha ereditato. Dapprima Serge rifiuta la proposta ma ne è in qualche modo attratto e si lascia convincere a provare per alcuni giorni il testo: i due si alternano sorteggiando con una moneta da un euro le parti di Alceste e Filinte. Intanto conoscono Francesca, una giovane italiana che abita sull’isola e che sta divorziando e vendendo la casa. Questo incontro rinvigorisce lo spirito di Serge che si sente attratto dalla ragazza e decide di accettare la proposta dell’amico Gauthier. Il giorno prima della firma del contratto, Gauthier finisce a letto con la giovane Francesca, in preda alla disperazione dopo una burrascosa telefonata con il marito da cui si sta separando. Serge, venutone a conoscenza dall’amico stesso, ne rimane profondamente turbato anche se non lo dà a vedere. Il giorno della firma del contratto produttori, amici e avvocati si ritrovano nella bella villa di un’amica di Gauthier. Serge, indossando gli abiti di Alceste, si reca all’incontro in bicicletta e, dopo i primi convenevoli, s’impunta con l’amico volendo ricoprire esclusivamente la parte di Alceste nella commedia, rifiutando l’alternarsi dei ruoli tra i due. Ne nasce un diverbio che finisce quasi alle mani, durante il quale Serge racconta pubblicamente, di fronte alla compagna di Gauthier, quanto accaduto la sera prima tra lui e Francesca, mostrando apertamente di essere amareggiato. La frattura tra i due è inevitabile. Gauthier si ritroverà in tournée nella parte di Alceste, dimenticando alla prima una battuta che più volte l’amico gli aveva corretto durante le prove. Serge invece tornerà alla sua solitudine fatta di ricordi e rancori.
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L’Agnese va a morire è un film del 1976 diretto da Giuliano Montaldo, tratto dall’omonimo romanzo di Renata Viganò.
TRAMA
Agnese è una donna di mezza età di Comacchio che vive con suo marito Palita, membro della Resistenza. Un giorno il marito viene deportato in un campo di concentramento, dove morirà; a causa della sua perdita ella vuole aiutare i compagni portando cibo, informazioni, armi e notizie da un paese all’altro. Agnese diventa quindi una staffetta partigiana: la sua vita prosegue così per sei mesi ma un giorno un soldato tedesco uccide per gioco la sua gatta nera e la notte stessa Agnese lo colpisce spaccandogli la testa con il calcio di un mitra e lasciandolo per morto.
Agnese deve scappare e, di conseguenza, entrare a far parte della vita clandestina della Resistenza, divenendo "mamma Agnese": prepara pasti per partigiani, controlla che ci siano provviste per tutti, esegue lavori casalinghi, per non farsi notare dai tedeschi e per non essere uccisa. Quando, nell’ultimo duro inverno, un gruppo di partigiani viene tradito e sterminato da tedeschi appostati lungo il percorso che dovrebbe portarli oltre le linee, Agnese disobbedisce al Capo nascondendo in casa i superstiti.
I partigiani non sono ben visti dalle persone e sottovalutati anche dalle truppe amiche e, dopo la disfatta della battaglia partigiana, Agnese ritorna ad operare come staffetta ma, durante un rastrellamento, viene riconosciuta dall’ufficiale del soldato che lei credeva di aver ucciso e che invece aveva solo ferito e viene da lui uccisa.
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TRAMA
Roma, secondo dopoguerra. Antonio Ricci, un disoccupato, trova lavoro come attacchino comunale. Per lavorare deve però possedere una bicicletta e la sua è impegnata al Monte di Pietà, per cui la moglie Maria è costretta a dare in pegno le lenzuola per riscattarla. Proprio il primo giorno di lavoro, però, mentre tenta di incollare un manifesto cinematografico, la bicicletta gli viene rubata. Antonio rincorre il ladro, ma inutilmente.
Andato a denunciare il furto alla polizia, si rende conto che le forze dell’ordine per quel piccolo e comune furto non potranno aiutarlo. Tornato a casa amareggiato, capisce che l’unica possibilità è mettersi lui stesso alla ricerca della bicicletta. Chiede quindi aiuto a un suo compagno di partito, che mobilita i suoi colleghi netturbini con i quali, all’alba, insieme al figlio Bruno, che lavora in un distributore di benzina, si reca a cercare la bicicletta: dapprima a Piazza Vittorio e poi a Porta Portese, dove solitamente vengono rivenduti gli oggetti rubati. Tuttavia non c’è niente da fare: la bicicletta, probabilmente ormai smembrata nelle sue parti, non si trova.
Proprio a Porta Portese, Antonio riconosce il ladro in compagnia di un vecchio barbone, perdendolo subito di vista. Anche il vecchio vuole sfuggire a Ricci che lo segue fino a una mensa dei poveri, dove dame di carità della pia borghesia romana distribuiscono minestra e funzioni religiose agli affamati. L’uomo pretende di essere accompagnato dal barbone al recapito del ladro ma, approfittando di una sua distrazione, il vecchio si dà alla fuga. Ormai perse le speranze, Antonio arriva persino a rivolgersi a una "santona", una sorta di veggente che accoglie nella sua casa un’umanità varia, afflitta e disgraziata; ma il responso sibillino della donna è quasi una presa in giro. Subito dopo, solo per caso, Antonio s’imbatte nuovamente nel colpevole in un rione malfamato, dove però tutti gli abitanti prendono fermamente le difese del ladro, minacciando il derubato. Nemmeno un carabiniere, non trovando prove concrete, può fare alcunché per arrestare il colpevole.
Stravolti dalla stanchezza, Antonio e Bruno attendono il tram per tornare a casa, quando Antonio nota una bicicletta incustodita e, preso dalla disperazione, tenta maldestramente di rubarla, ma viene subito fermato e aggredito dai passanti. Solo il pianto disperato del figlio, che muove a pietà i presenti, gli evita il carcere. Bruno stringe la mano al padre e i due si allontanano tra la folla mentre su Roma scende la sera.
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ATTENZIONE!
PROIEZIONE di MERCOLEDÌ 25 OTTOBRE ANNULLATA per problemi organizzativi
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TRAMA
Due giovani ed avvenenti ragazze di Roma, Delia e Silvana, che vogliono diventare ballerine della compagnia di Totò, si dirigono verso Milano, venendo così coinvolte in una serie di peripezie. Mentre sono in viaggio sulla Via Cassia (allora non esisteva ancora l’Autostrada del Sole), il pullman su cui si trovano viene fermato a causa di uno sciopero degli autoferrotramvieri e sono dunque costrette a scendere rifugiandosi presso un contadino vicino Acquapendente, ma l’atmosfera losca della casa le induce a fuggire. Arrivati ad Acquapendente vengono a sapere che la compagnia di Totò si esibisce in un paesino non molto distante di nome Vetrollo (nome fittizio). Raggiunto Vetrollo si dirigono al teatro dove si annuncia la serata con Totò, ma in realtà si tratta di una truffa perché chi si esibisce è solo un sosia del comico napoletano. L’inganno viene scoperto e le due giovani, ancora con i succinti costumi di scena, devono di nuovo darsi ad una fuga precipitosa.
Arrivano così davanti ad una caserma dove, blandendo l’ingenua sentinella Pinozzo, trovano riparo per la notte, ma la mattina dopo sono scambiate per reclute. Altra fuga, stavolta in bicicletta, sino ad un paese dove incontrano Giulio. Alla sera si fermano in un albergo, ma qui vengono raggiunte da Aroldo, il fidanzato di Delia, che vuole riportarla a casa. Le ragazze scappano e si fermano in una villa abbandonata, dove incontrano due ladri paurosi, che mettono in fuga fingendosi fantasmi.
Giungono finalmente a Bologna, dove apprendono che nel frattempo la compagnia di Totò è stata sciolta. Decidono allora di iscriversi ad una gara ciclistica femminile con arrivo a Milano., ma non essendo allenate, restano indietro. Incontrano di nuovo il soldato Pinozzo che dà loro un passaggio su un camion militare sino all’arrivo. Vincono così la gara ed il premio di milione di lire più un corredo matrimoniale. Delia potrà così sposare Aroldo, mentre Silvana si unirà con Giulio. Sarà quindi il duplice matrimonio, e non un lavoro da ballerine, a concludere la loro avventura.
da Wikipedia (leggi tutta la voce qui)
MERCOLEDÌ 27 SETTEMBRE - ORE 21:00
TRAMA
Il professor Casamandrei, insegnante in un liceo bresciano, partecipa come membro della giuria ad un concorso di bellezza dove si innamora di Doriana, anch’essa giurata, e le dichiara il suo amore. Lei non lo corrisponde e per prenderlo in giro si dice disposta a sposarlo solo dopo che lui avrà vinto il Giro d’Italia. Il professore, incapace di andare in bicicletta ma follemente innamorato, è disposto a tutto pur di vincere e conquistare la bella Doriana, fino a quando il suo desiderio di vendere addirittura "l’anima al diavolo" viene colto alla lettera dal vero demonio Filippo Cosmedin, che si adopera in tal senso, proponendo un regolare contratto.
Lo sconosciuto professore, iscrittosi a sorpresa alla corsa rosa, comincia a vincere facilmente tutte le tappe, tra lo stupore di tutti e la rabbia dei numerosi campioni che vi prendono parte. Il patto col diavolo però comporta solo la vittoria al Giro, non certo la vita lunga e felice al fianco di Doriana che il professore aveva sognato: il contratto firmato col sangue infatti prevede che dopo il termine della corsa il demonio potrà subito impadronirsi dell’anima del malcapitato, destinato quindi a morte e dannazione immediate.
Il professore, resosi conto della tragica situazione, cerca in tutti i modi di non vincere, anche con l’aiuto della stessa Doriana - che, commossa dalla vicenda del patto col diavolo, finisce per innamorarsi anche lei dell’uomo - , della sorella di lei Gisella, neoeletta Miss Italia e del loro amico giornalista Bruno, ma con scarsi risultati.
Fino alla vigilia dell’ultima tappa la maglia rosa è saldamente in suo possesso. Il giorno dell’ultima tappa Casamandrei sembra ormai rassegnato a vincere e a finire all’Inferno, ma si rivela provvidenziale l’intervento di sua madre, che con uno stratagemma addormenta Cosmedin e fa in modo di sfruttare i poteri soprannaturali di quest’ultimo per far cadere il figlio a pochi metri dal traguardo: le donne, si sa, e in particolare le madri, ne sanno una più del diavolo. Tutto finisce bene: il professore si fidanza con Doriana e Gisella con Bruno, e a Cosmedin, pentito, viene data l’occasione di redimersi lavorando come domestico in casa della signora Casamandrei. Rimane incerto chi fra Coppi e Bartali abbia vinto il Giro. Il film si conclude con la canzone-parodia La maglia rosa sull’ouverture del Barbiere di Siviglia di Rossini, con Totò che canta doppiato alternatamente da un baritono e da un soprano.
CURIOSITÀ
Partecipano alla pellicola numerosi campioni di ciclismo dell’epoca: Fausto Coppi, Gino Bartali, Giancarlo Astrua, Louison Bobet, Ferdy Kubler, Fiorenzo Magni, Vito Ortelli oltre all’allora Campione del Mondo Alberic Schotte.
È uno dei pochi film di Totò girati prevalentemente in esterni e in varie zone d’Italia: Lecco, Stresa, Bologna e Milano.
Tazio Nuvolari fa un piccolo cameo nel film, così come molti altri sportivi del tempo.
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Festa di fine anno
Presentazione programma attività 2018
Tesseramento
Spazio delle proposte
Serata a cura della sezione di LEGNAGO - Bassainbici
Ritrovo alle 20.45 presso la Sala Civica di via Matteotti 4 a Legnago
Serata a ingresso libero
Per maggiori informazioni guarda il volantino (di prossima pubblicazione).
Ci sono uomini che hanno probabilmente cambiato le sorti della nostra città.
Antonio Avena (1882–1967) è stato un infaticabile e fantasioso ripristinatore-inventore di monumenti cittadini.
Nato in una famiglia economicamente modesta, grazie alle sue grandi capacità personali, è riuscito ad emergere ed a diventare il direttore dei musei civici di Verona.
Per la sua determinazione e capacità, favorito anche dal momento storico, è riuscito a realizzare interventi che ora, grazie a lui, fanno di Verona la quarta città turistica d’Italia.
Serata culturale tra storia, arte e... curiosità inedite, a cura di Giovanni Lugoboni.
L’uscita ciclostorica cittadina (facile, aperta a tutti) del sabato successivo, sempre a cura di Lugoboni, consentirà di toccare con mano (e con ruota) le bellezze descritte durante questo incontro.
Per maggiori informazioni guarda il volantino.
E se vuoi conoscere in anticipo alcuni degli aspetti storici trattati durante la serata e la cicloescursione, consulta gli appunti predisposti da Giovanni, tratti da uno dei suoi libri.
Mercoledì 15 novembre 2017
Incontro con Giovanni Lugoboni, ingegnere, saggista e divulgatore di storia veronese
Ritrovo alle 21.00 in sede
Serata a ingresso libero
Sabato 18 novembre 2017
Escursione ciclostorica con Giovanni Lugoboni sui luoghi della storia veronese
Ritrovo alle 9.45 in sede, in piazza Santo Spirito
Partenza alle ore 10.00
Termine alle ore 11.30 circa, in Centro città
Partecipazione libera
Cena di fine anno con Paella, dolci a cura dei soci, frutta di stagione, caffè (€ 10.00 circa)
Presentazione programma attività 2018
Tesseramento 2018
Serata a cura della sezione di ISOLA DELLA SCALA - Isolainbici
Ritrovo alle 20.00 presso la Base Scout di via Parecchie ad Erbè
Prenotazione entro lunedì 13 novembre
Per maggiori informazioni telefona a Guerrino (340.2887031).
Ci sono uomini che hanno probabilmente cambiato le sorti della nostra città.
Antonio Avena (1882–1967) è stato un infaticabile e fantasioso ripristinatore-inventore di monumenti cittadini.
Nato in una famiglia economicamente modesta, grazie alle sue grandi capacità personali, è riuscito ad emergere ed a diventare il direttore dei musei civici di Verona.
Per la sua determinazione e capacità, favorito anche dal momento storico, è riuscito a realizzare interventi che ora, grazie a lui, fanno di Verona la quarta città turistica d’Italia.
Serata culturale tra storia, arte e... curiosità inedite, a cura di Giovanni Lugoboni.
L’uscita ciclostorica cittadina (facile, aperta a tutti) del sabato successivo, sempre a cura di Lugoboni, consentirà di toccare con mano (e con ruota) le bellezze descritte durante questo incontro.
Per maggiori informazioni guarda il volantino.
E se vuoi conoscere in anticipo alcuni degli aspetti storici trattati durante la serata e la cicloescursione, consulta gli appunti predisposti da Giovanni, tratti da uno dei suoi libri.
Mercoledì 15 novembre 2017
Incontro con Giovanni Lugoboni, ingegnere, saggista e divulgatore di storia veronese
Ritrovo alle 21.00 in sede
Serata a ingresso libero
Sabato 18 novembre 2017
Escursione ciclostorica con Giovanni Lugoboni sui luoghi della storia veronese
Ritrovo alle 9.45 in sede, in piazza Santo Spirito
Partenza alle ore 10.00
Termine alle ore 11.30 circa, in Centro città
Partecipazione libera
Ciclocineforum - Cinema in sede
Proiezione di un film ’a pedali’, sfruttando le rinnovate capacità multimediali della nostra sede.
I titoli sono ancora da definire: tieni d’occhio il sito e la newsletter per tutte le informazioni.
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Molière in bicicletta (Alceste à bicyclette) è un film del 2013 diretto da Philippe Le Guay. È una commedia francese sceneggiata dallo stesso Le Guay e da Fabrice Luchini, ed interpretata da Luchini, Lambert Wilson e Maya Sansa. È stata candidata nella sezione "World Cinema Now" al Palm Springs International Film Festival del 2014.
Nella traduzione del titolo i distributori italiani hanno preferito puntare sul nome dell’autore del testo teatrale mentre il titolo originale fa riferimento al personaggio della piece teatrale.
TRAMA
Gauthier Valence è un attore cinematografico e televisivo di successo che è intenzionato a mettere in scena la commedia di cinque atti Il misantropo di Molière. Perciò viaggia fino all’Isola di Ré per convincere a tornare in scena nella sua commedia l’amico attore Serge Tanneur, che si è ritirato in una vecchia casa che ha ereditato. Dapprima Serge rifiuta la proposta ma ne è in qualche modo attratto e si lascia convincere a provare per alcuni giorni il testo: i due si alternano sorteggiando con una moneta da un euro le parti di Alceste e Filinte. Intanto conoscono Francesca, una giovane italiana che abita sull’isola e che sta divorziando e vendendo la casa. Questo incontro rinvigorisce lo spirito di Serge che si sente attratto dalla ragazza e decide di accettare la proposta dell’amico Gauthier. Il giorno prima della firma del contratto, Gauthier finisce a letto con la giovane Francesca, in preda alla disperazione dopo una burrascosa telefonata con il marito da cui si sta separando. Serge, venutone a conoscenza dall’amico stesso, ne rimane profondamente turbato anche se non lo dà a vedere. Il giorno della firma del contratto produttori, amici e avvocati si ritrovano nella bella villa di un’amica di Gauthier. Serge, indossando gli abiti di Alceste, si reca all’incontro in bicicletta e, dopo i primi convenevoli, s’impunta con l’amico volendo ricoprire esclusivamente la parte di Alceste nella commedia, rifiutando l’alternarsi dei ruoli tra i due. Ne nasce un diverbio che finisce quasi alle mani, durante il quale Serge racconta pubblicamente, di fronte alla compagna di Gauthier, quanto accaduto la sera prima tra lui e Francesca, mostrando apertamente di essere amareggiato. La frattura tra i due è inevitabile. Gauthier si ritroverà in tournée nella parte di Alceste, dimenticando alla prima una battuta che più volte l’amico gli aveva corretto durante le prove. Serge invece tornerà alla sua solitudine fatta di ricordi e rancori.
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L’Agnese va a morire è un film del 1976 diretto da Giuliano Montaldo, tratto dall’omonimo romanzo di Renata Viganò.
TRAMA
Agnese è una donna di mezza età di Comacchio che vive con suo marito Palita, membro della Resistenza. Un giorno il marito viene deportato in un campo di concentramento, dove morirà; a causa della sua perdita ella vuole aiutare i compagni portando cibo, informazioni, armi e notizie da un paese all’altro. Agnese diventa quindi una staffetta partigiana: la sua vita prosegue così per sei mesi ma un giorno un soldato tedesco uccide per gioco la sua gatta nera e la notte stessa Agnese lo colpisce spaccandogli la testa con il calcio di un mitra e lasciandolo per morto.
Agnese deve scappare e, di conseguenza, entrare a far parte della vita clandestina della Resistenza, divenendo "mamma Agnese": prepara pasti per partigiani, controlla che ci siano provviste per tutti, esegue lavori casalinghi, per non farsi notare dai tedeschi e per non essere uccisa. Quando, nell’ultimo duro inverno, un gruppo di partigiani viene tradito e sterminato da tedeschi appostati lungo il percorso che dovrebbe portarli oltre le linee, Agnese disobbedisce al Capo nascondendo in casa i superstiti.
I partigiani non sono ben visti dalle persone e sottovalutati anche dalle truppe amiche e, dopo la disfatta della battaglia partigiana, Agnese ritorna ad operare come staffetta ma, durante un rastrellamento, viene riconosciuta dall’ufficiale del soldato che lei credeva di aver ucciso e che invece aveva solo ferito e viene da lui uccisa.
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MERCOLEDÌ 8 NOVEMBRE - ORE 21:00 - Scarica la scheda informativa qui
TRAMA
Roma, secondo dopoguerra. Antonio Ricci, un disoccupato, trova lavoro come attacchino comunale. Per lavorare deve però possedere una bicicletta e la sua è impegnata al Monte di Pietà, per cui la moglie Maria è costretta a dare in pegno le lenzuola per riscattarla. Proprio il primo giorno di lavoro, però, mentre tenta di incollare un manifesto cinematografico, la bicicletta gli viene rubata. Antonio rincorre il ladro, ma inutilmente.
Andato a denunciare il furto alla polizia, si rende conto che le forze dell’ordine per quel piccolo e comune furto non potranno aiutarlo. Tornato a casa amareggiato, capisce che l’unica possibilità è mettersi lui stesso alla ricerca della bicicletta. Chiede quindi aiuto a un suo compagno di partito, che mobilita i suoi colleghi netturbini con i quali, all’alba, insieme al figlio Bruno, che lavora in un distributore di benzina, si reca a cercare la bicicletta: dapprima a Piazza Vittorio e poi a Porta Portese, dove solitamente vengono rivenduti gli oggetti rubati. Tuttavia non c’è niente da fare: la bicicletta, probabilmente ormai smembrata nelle sue parti, non si trova.
Proprio a Porta Portese, Antonio riconosce il ladro in compagnia di un vecchio barbone, perdendolo subito di vista. Anche il vecchio vuole sfuggire a Ricci che lo segue fino a una mensa dei poveri, dove dame di carità della pia borghesia romana distribuiscono minestra e funzioni religiose agli affamati. L’uomo pretende di essere accompagnato dal barbone al recapito del ladro ma, approfittando di una sua distrazione, il vecchio si dà alla fuga. Ormai perse le speranze, Antonio arriva persino a rivolgersi a una "santona", una sorta di veggente che accoglie nella sua casa un’umanità varia, afflitta e disgraziata; ma il responso sibillino della donna è quasi una presa in giro. Subito dopo, solo per caso, Antonio s’imbatte nuovamente nel colpevole in un rione malfamato, dove però tutti gli abitanti prendono fermamente le difese del ladro, minacciando il derubato. Nemmeno un carabiniere, non trovando prove concrete, può fare alcunché per arrestare il colpevole.
Stravolti dalla stanchezza, Antonio e Bruno attendono il tram per tornare a casa, quando Antonio nota una bicicletta incustodita e, preso dalla disperazione, tenta maldestramente di rubarla, ma viene subito fermato e aggredito dai passanti. Solo il pianto disperato del figlio, che muove a pietà i presenti, gli evita il carcere. Bruno stringe la mano al padre e i due si allontanano tra la folla mentre su Roma scende la sera.
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ATTENZIONE!
PROIEZIONE di MERCOLEDÌ 25 OTTOBRE ANNULLATA per problemi organizzativi
MERCOLEDÌ 11 OTTOBRE - ORE 21:00 - Scarica la scheda informativa qui
TRAMA
Due giovani ed avvenenti ragazze di Roma, Delia e Silvana, che vogliono diventare ballerine della compagnia di Totò, si dirigono verso Milano, venendo così coinvolte in una serie di peripezie. Mentre sono in viaggio sulla Via Cassia (allora non esisteva ancora l’Autostrada del Sole), il pullman su cui si trovano viene fermato a causa di uno sciopero degli autoferrotramvieri e sono dunque costrette a scendere rifugiandosi presso un contadino vicino Acquapendente, ma l’atmosfera losca della casa le induce a fuggire. Arrivati ad Acquapendente vengono a sapere che la compagnia di Totò si esibisce in un paesino non molto distante di nome Vetrollo (nome fittizio). Raggiunto Vetrollo si dirigono al teatro dove si annuncia la serata con Totò, ma in realtà si tratta di una truffa perché chi si esibisce è solo un sosia del comico napoletano. L’inganno viene scoperto e le due giovani, ancora con i succinti costumi di scena, devono di nuovo darsi ad una fuga precipitosa.
Arrivano così davanti ad una caserma dove, blandendo l’ingenua sentinella Pinozzo, trovano riparo per la notte, ma la mattina dopo sono scambiate per reclute. Altra fuga, stavolta in bicicletta, sino ad un paese dove incontrano Giulio. Alla sera si fermano in un albergo, ma qui vengono raggiunte da Aroldo, il fidanzato di Delia, che vuole riportarla a casa. Le ragazze scappano e si fermano in una villa abbandonata, dove incontrano due ladri paurosi, che mettono in fuga fingendosi fantasmi.
Giungono finalmente a Bologna, dove apprendono che nel frattempo la compagnia di Totò è stata sciolta. Decidono allora di iscriversi ad una gara ciclistica femminile con arrivo a Milano., ma non essendo allenate, restano indietro. Incontrano di nuovo il soldato Pinozzo che dà loro un passaggio su un camion militare sino all’arrivo. Vincono così la gara ed il premio di milione di lire più un corredo matrimoniale. Delia potrà così sposare Aroldo, mentre Silvana si unirà con Giulio. Sarà quindi il duplice matrimonio, e non un lavoro da ballerine, a concludere la loro avventura.
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MERCOLEDÌ 27 SETTEMBRE - ORE 21:00
TRAMA
Il professor Casamandrei, insegnante in un liceo bresciano, partecipa come membro della giuria ad un concorso di bellezza dove si innamora di Doriana, anch’essa giurata, e le dichiara il suo amore. Lei non lo corrisponde e per prenderlo in giro si dice disposta a sposarlo solo dopo che lui avrà vinto il Giro d’Italia. Il professore, incapace di andare in bicicletta ma follemente innamorato, è disposto a tutto pur di vincere e conquistare la bella Doriana, fino a quando il suo desiderio di vendere addirittura "l’anima al diavolo" viene colto alla lettera dal vero demonio Filippo Cosmedin, che si adopera in tal senso, proponendo un regolare contratto.
Lo sconosciuto professore, iscrittosi a sorpresa alla corsa rosa, comincia a vincere facilmente tutte le tappe, tra lo stupore di tutti e la rabbia dei numerosi campioni che vi prendono parte. Il patto col diavolo però comporta solo la vittoria al Giro, non certo la vita lunga e felice al fianco di Doriana che il professore aveva sognato: il contratto firmato col sangue infatti prevede che dopo il termine della corsa il demonio potrà subito impadronirsi dell’anima del malcapitato, destinato quindi a morte e dannazione immediate.
Il professore, resosi conto della tragica situazione, cerca in tutti i modi di non vincere, anche con l’aiuto della stessa Doriana - che, commossa dalla vicenda del patto col diavolo, finisce per innamorarsi anche lei dell’uomo - , della sorella di lei Gisella, neoeletta Miss Italia e del loro amico giornalista Bruno, ma con scarsi risultati.
Fino alla vigilia dell’ultima tappa la maglia rosa è saldamente in suo possesso. Il giorno dell’ultima tappa Casamandrei sembra ormai rassegnato a vincere e a finire all’Inferno, ma si rivela provvidenziale l’intervento di sua madre, che con uno stratagemma addormenta Cosmedin e fa in modo di sfruttare i poteri soprannaturali di quest’ultimo per far cadere il figlio a pochi metri dal traguardo: le donne, si sa, e in particolare le madri, ne sanno una più del diavolo. Tutto finisce bene: il professore si fidanza con Doriana e Gisella con Bruno, e a Cosmedin, pentito, viene data l’occasione di redimersi lavorando come domestico in casa della signora Casamandrei. Rimane incerto chi fra Coppi e Bartali abbia vinto il Giro. Il film si conclude con la canzone-parodia La maglia rosa sull’ouverture del Barbiere di Siviglia di Rossini, con Totò che canta doppiato alternatamente da un baritono e da un soprano.
CURIOSITÀ
Partecipano alla pellicola numerosi campioni di ciclismo dell’epoca: Fausto Coppi, Gino Bartali, Giancarlo Astrua, Louison Bobet, Ferdy Kubler, Fiorenzo Magni, Vito Ortelli oltre all’allora Campione del Mondo Alberic Schotte.
È uno dei pochi film di Totò girati prevalentemente in esterni e in varie zone d’Italia: Lecco, Stresa, Bologna e Milano.
Tazio Nuvolari fa un piccolo cameo nel film, così come molti altri sportivi del tempo.
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Ciclocineforum - Cinema in sede
Proiezione di un film ’a pedali’, sfruttando le rinnovate capacità multimediali della nostra sede.
I titoli sono ancora da definire: tieni d’occhio il sito e la newsletter per tutte le informazioni.
MERCOLEDÌ 6 DICEMBRE - ORE 21:00 - Scarica la scheda informativa qui
Molière in bicicletta (Alceste à bicyclette) è un film del 2013 diretto da Philippe Le Guay. È una commedia francese sceneggiata dallo stesso Le Guay e da Fabrice Luchini, ed interpretata da Luchini, Lambert Wilson e Maya Sansa. È stata candidata nella sezione "World Cinema Now" al Palm Springs International Film Festival del 2014.
Nella traduzione del titolo i distributori italiani hanno preferito puntare sul nome dell’autore del testo teatrale mentre il titolo originale fa riferimento al personaggio della piece teatrale.
TRAMA
Gauthier Valence è un attore cinematografico e televisivo di successo che è intenzionato a mettere in scena la commedia di cinque atti Il misantropo di Molière. Perciò viaggia fino all’Isola di Ré per convincere a tornare in scena nella sua commedia l’amico attore Serge Tanneur, che si è ritirato in una vecchia casa che ha ereditato. Dapprima Serge rifiuta la proposta ma ne è in qualche modo attratto e si lascia convincere a provare per alcuni giorni il testo: i due si alternano sorteggiando con una moneta da un euro le parti di Alceste e Filinte. Intanto conoscono Francesca, una giovane italiana che abita sull’isola e che sta divorziando e vendendo la casa. Questo incontro rinvigorisce lo spirito di Serge che si sente attratto dalla ragazza e decide di accettare la proposta dell’amico Gauthier. Il giorno prima della firma del contratto, Gauthier finisce a letto con la giovane Francesca, in preda alla disperazione dopo una burrascosa telefonata con il marito da cui si sta separando. Serge, venutone a conoscenza dall’amico stesso, ne rimane profondamente turbato anche se non lo dà a vedere. Il giorno della firma del contratto produttori, amici e avvocati si ritrovano nella bella villa di un’amica di Gauthier. Serge, indossando gli abiti di Alceste, si reca all’incontro in bicicletta e, dopo i primi convenevoli, s’impunta con l’amico volendo ricoprire esclusivamente la parte di Alceste nella commedia, rifiutando l’alternarsi dei ruoli tra i due. Ne nasce un diverbio che finisce quasi alle mani, durante il quale Serge racconta pubblicamente, di fronte alla compagna di Gauthier, quanto accaduto la sera prima tra lui e Francesca, mostrando apertamente di essere amareggiato. La frattura tra i due è inevitabile. Gauthier si ritroverà in tournée nella parte di Alceste, dimenticando alla prima una battuta che più volte l’amico gli aveva corretto durante le prove. Serge invece tornerà alla sua solitudine fatta di ricordi e rancori.
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MERCOLEDÌ 22 NOVEMBRE - ORE 21:00 - Scarica la scheda informativa qui
L’Agnese va a morire è un film del 1976 diretto da Giuliano Montaldo, tratto dall’omonimo romanzo di Renata Viganò.
TRAMA
Agnese è una donna di mezza età di Comacchio che vive con suo marito Palita, membro della Resistenza. Un giorno il marito viene deportato in un campo di concentramento, dove morirà; a causa della sua perdita ella vuole aiutare i compagni portando cibo, informazioni, armi e notizie da un paese all’altro. Agnese diventa quindi una staffetta partigiana: la sua vita prosegue così per sei mesi ma un giorno un soldato tedesco uccide per gioco la sua gatta nera e la notte stessa Agnese lo colpisce spaccandogli la testa con il calcio di un mitra e lasciandolo per morto.
Agnese deve scappare e, di conseguenza, entrare a far parte della vita clandestina della Resistenza, divenendo "mamma Agnese": prepara pasti per partigiani, controlla che ci siano provviste per tutti, esegue lavori casalinghi, per non farsi notare dai tedeschi e per non essere uccisa. Quando, nell’ultimo duro inverno, un gruppo di partigiani viene tradito e sterminato da tedeschi appostati lungo il percorso che dovrebbe portarli oltre le linee, Agnese disobbedisce al Capo nascondendo in casa i superstiti.
I partigiani non sono ben visti dalle persone e sottovalutati anche dalle truppe amiche e, dopo la disfatta della battaglia partigiana, Agnese ritorna ad operare come staffetta ma, durante un rastrellamento, viene riconosciuta dall’ufficiale del soldato che lei credeva di aver ucciso e che invece aveva solo ferito e viene da lui uccisa.
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TRAMA
Roma, secondo dopoguerra. Antonio Ricci, un disoccupato, trova lavoro come attacchino comunale. Per lavorare deve però possedere una bicicletta e la sua è impegnata al Monte di Pietà, per cui la moglie Maria è costretta a dare in pegno le lenzuola per riscattarla. Proprio il primo giorno di lavoro, però, mentre tenta di incollare un manifesto cinematografico, la bicicletta gli viene rubata. Antonio rincorre il ladro, ma inutilmente.
Andato a denunciare il furto alla polizia, si rende conto che le forze dell’ordine per quel piccolo e comune furto non potranno aiutarlo. Tornato a casa amareggiato, capisce che l’unica possibilità è mettersi lui stesso alla ricerca della bicicletta. Chiede quindi aiuto a un suo compagno di partito, che mobilita i suoi colleghi netturbini con i quali, all’alba, insieme al figlio Bruno, che lavora in un distributore di benzina, si reca a cercare la bicicletta: dapprima a Piazza Vittorio e poi a Porta Portese, dove solitamente vengono rivenduti gli oggetti rubati. Tuttavia non c’è niente da fare: la bicicletta, probabilmente ormai smembrata nelle sue parti, non si trova.
Proprio a Porta Portese, Antonio riconosce il ladro in compagnia di un vecchio barbone, perdendolo subito di vista. Anche il vecchio vuole sfuggire a Ricci che lo segue fino a una mensa dei poveri, dove dame di carità della pia borghesia romana distribuiscono minestra e funzioni religiose agli affamati. L’uomo pretende di essere accompagnato dal barbone al recapito del ladro ma, approfittando di una sua distrazione, il vecchio si dà alla fuga. Ormai perse le speranze, Antonio arriva persino a rivolgersi a una "santona", una sorta di veggente che accoglie nella sua casa un’umanità varia, afflitta e disgraziata; ma il responso sibillino della donna è quasi una presa in giro. Subito dopo, solo per caso, Antonio s’imbatte nuovamente nel colpevole in un rione malfamato, dove però tutti gli abitanti prendono fermamente le difese del ladro, minacciando il derubato. Nemmeno un carabiniere, non trovando prove concrete, può fare alcunché per arrestare il colpevole.
Stravolti dalla stanchezza, Antonio e Bruno attendono il tram per tornare a casa, quando Antonio nota una bicicletta incustodita e, preso dalla disperazione, tenta maldestramente di rubarla, ma viene subito fermato e aggredito dai passanti. Solo il pianto disperato del figlio, che muove a pietà i presenti, gli evita il carcere. Bruno stringe la mano al padre e i due si allontanano tra la folla mentre su Roma scende la sera.
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ATTENZIONE!
PROIEZIONE di MERCOLEDÌ 25 OTTOBRE ANNULLATA per problemi organizzativi
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TRAMA
Due giovani ed avvenenti ragazze di Roma, Delia e Silvana, che vogliono diventare ballerine della compagnia di Totò, si dirigono verso Milano, venendo così coinvolte in una serie di peripezie. Mentre sono in viaggio sulla Via Cassia (allora non esisteva ancora l’Autostrada del Sole), il pullman su cui si trovano viene fermato a causa di uno sciopero degli autoferrotramvieri e sono dunque costrette a scendere rifugiandosi presso un contadino vicino Acquapendente, ma l’atmosfera losca della casa le induce a fuggire. Arrivati ad Acquapendente vengono a sapere che la compagnia di Totò si esibisce in un paesino non molto distante di nome Vetrollo (nome fittizio). Raggiunto Vetrollo si dirigono al teatro dove si annuncia la serata con Totò, ma in realtà si tratta di una truffa perché chi si esibisce è solo un sosia del comico napoletano. L’inganno viene scoperto e le due giovani, ancora con i succinti costumi di scena, devono di nuovo darsi ad una fuga precipitosa.
Arrivano così davanti ad una caserma dove, blandendo l’ingenua sentinella Pinozzo, trovano riparo per la notte, ma la mattina dopo sono scambiate per reclute. Altra fuga, stavolta in bicicletta, sino ad un paese dove incontrano Giulio. Alla sera si fermano in un albergo, ma qui vengono raggiunte da Aroldo, il fidanzato di Delia, che vuole riportarla a casa. Le ragazze scappano e si fermano in una villa abbandonata, dove incontrano due ladri paurosi, che mettono in fuga fingendosi fantasmi.
Giungono finalmente a Bologna, dove apprendono che nel frattempo la compagnia di Totò è stata sciolta. Decidono allora di iscriversi ad una gara ciclistica femminile con arrivo a Milano., ma non essendo allenate, restano indietro. Incontrano di nuovo il soldato Pinozzo che dà loro un passaggio su un camion militare sino all’arrivo. Vincono così la gara ed il premio di milione di lire più un corredo matrimoniale. Delia potrà così sposare Aroldo, mentre Silvana si unirà con Giulio. Sarà quindi il duplice matrimonio, e non un lavoro da ballerine, a concludere la loro avventura.
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MERCOLEDÌ 27 SETTEMBRE - ORE 21:00
TRAMA
Il professor Casamandrei, insegnante in un liceo bresciano, partecipa come membro della giuria ad un concorso di bellezza dove si innamora di Doriana, anch’essa giurata, e le dichiara il suo amore. Lei non lo corrisponde e per prenderlo in giro si dice disposta a sposarlo solo dopo che lui avrà vinto il Giro d’Italia. Il professore, incapace di andare in bicicletta ma follemente innamorato, è disposto a tutto pur di vincere e conquistare la bella Doriana, fino a quando il suo desiderio di vendere addirittura "l’anima al diavolo" viene colto alla lettera dal vero demonio Filippo Cosmedin, che si adopera in tal senso, proponendo un regolare contratto.
Lo sconosciuto professore, iscrittosi a sorpresa alla corsa rosa, comincia a vincere facilmente tutte le tappe, tra lo stupore di tutti e la rabbia dei numerosi campioni che vi prendono parte. Il patto col diavolo però comporta solo la vittoria al Giro, non certo la vita lunga e felice al fianco di Doriana che il professore aveva sognato: il contratto firmato col sangue infatti prevede che dopo il termine della corsa il demonio potrà subito impadronirsi dell’anima del malcapitato, destinato quindi a morte e dannazione immediate.
Il professore, resosi conto della tragica situazione, cerca in tutti i modi di non vincere, anche con l’aiuto della stessa Doriana - che, commossa dalla vicenda del patto col diavolo, finisce per innamorarsi anche lei dell’uomo - , della sorella di lei Gisella, neoeletta Miss Italia e del loro amico giornalista Bruno, ma con scarsi risultati.
Fino alla vigilia dell’ultima tappa la maglia rosa è saldamente in suo possesso. Il giorno dell’ultima tappa Casamandrei sembra ormai rassegnato a vincere e a finire all’Inferno, ma si rivela provvidenziale l’intervento di sua madre, che con uno stratagemma addormenta Cosmedin e fa in modo di sfruttare i poteri soprannaturali di quest’ultimo per far cadere il figlio a pochi metri dal traguardo: le donne, si sa, e in particolare le madri, ne sanno una più del diavolo. Tutto finisce bene: il professore si fidanza con Doriana e Gisella con Bruno, e a Cosmedin, pentito, viene data l’occasione di redimersi lavorando come domestico in casa della signora Casamandrei. Rimane incerto chi fra Coppi e Bartali abbia vinto il Giro. Il film si conclude con la canzone-parodia La maglia rosa sull’ouverture del Barbiere di Siviglia di Rossini, con Totò che canta doppiato alternatamente da un baritono e da un soprano.
CURIOSITÀ
Partecipano alla pellicola numerosi campioni di ciclismo dell’epoca: Fausto Coppi, Gino Bartali, Giancarlo Astrua, Louison Bobet, Ferdy Kubler, Fiorenzo Magni, Vito Ortelli oltre all’allora Campione del Mondo Alberic Schotte.
È uno dei pochi film di Totò girati prevalentemente in esterni e in varie zone d’Italia: Lecco, Stresa, Bologna e Milano.
Tazio Nuvolari fa un piccolo cameo nel film, così come molti altri sportivi del tempo.
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AUGURI AUGURI AUGURI !!! |
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SABATO 16 dicembre 2017 - dalle 16.30 alle 19.00 in sede |
Tradizionale momento di incontro per tutti i soci che hanno voglia di ritrovarsi per scambiarsi gli auguri. Un momento in compagnia con vino, dolci e chiacchiere. Si possono portare vino, dolci e amici.
Guarda e diffondi il volantino.