lunedì 10 dicembre 2007, di lupoinbici
Ecco la mail che il presidente degli AdB Paolo Fabbri ha inviato al sindaco Tosi oggi 10 Dicembre 2007.
Egregio sindaco Tosi, con riferimento alla nostra proposta di:
di finanziare nuovamente (e realizzare quanto prima) il progetto originario della pista ciclabile tra San Rocco e Ponte Garibaldi
e di stabilire da subito il doppio senso di circolazione della biciclette in via Cesiolo.
le chiedo un incontro per aver modo:
di argomentare le ragioni che la sostengono
di presentarle le firme dei 1946 cittadini veronesi che le condividono.
Colgo l’occasione per comunicarle, il mio stupore per le dichiarazioni che lei ha rilasciato successivamente al sopralluogo effettuato in via Cesiolo il giorno 3 dicembre: dalle sue dichiarazioni (“Quella pista non si farà per il bene dei ciclisti”: L’Arena del 4 dicembre 07) sembra infatti di capire che la nostra richiesta sia stata fraintesa:
come ho avuto occasione di dire più volte sia all’assessore Tosato, sia al dott. Altamura, sia al presidente Bozza (che pure in quel sopralluogo l’hanno accompagnata),
come ripetutamente comunicato anche all’assessore Corsi (che immagino di quel sopralluogo sia stato informato),
come riportato nella petizione che il 29 novembre scorso abbiamo presentato al Presidente della 2^ circoscrizione,
e come del resto riferito sia in diversi articoli su vari giornali locali e non
NOI NON CHIEDIAMO CHE IN VIA CESIOLO SIA REALIZZATA UNA PISTA CICLABILE.
CHIEDIAMO INVECE CHE IN VIA CESIOLO SIA ISTITUITO IL DOPPIO SENSO DI CIRCOLAZIONE PER LE BICICLETTE COSI COME PREVISTO NEL PROGETTO CHE LA SUA GIUNTA HA CANCELLATO LO SCORSO AGOSTO (e all’incontro che le chiedo penso che potrebbe utilmente essere presente l’ingegnere del Comune che ha lavorato su quel progetto) O DICHIARANDO QUELLA STRADA "VIA RESIDENZIALE" E APPLICANDO LE DISPOSIZIONI PREVISTE DALL’ART 135 DEL REGOLAMENTO DI APPLICAZIONE DEL CODICE DELLA STRADA.
Se avrò modo di farlo le dimostrerò come questa proposta sia informata al buon senso, conforme alla normativa vigente e tutt’altro che pericolosa per i ciclisti.
A proposito di quest’ultima affermazione mi permetto di sottolineare:
che da anni centinaia di ciclisti percorrono ogni giorno via Cesiolo nel senso vietato senza che si siano registrati incidenti;
che per i cittadini veronesi che risiedono ad Avesa, Quinzano e nel quartiere Pindemonte e e per i quali è conveniente, per recarsi in centro in bicicletta, il percorso Via Santini Viale Bixio, l’unica alternativa esistente a via Cesiolo (strada silenziosa e semideserta nella quale vige da tempo il limite dei 30 Km/h) è Via Mameli (che, come le è noto, è una strada trafficatissima e a due corsie per ogni senso di marcia);
che è arduo immaginare che qualcuno possa seriamente sostenere che via Cesiolo sia comunque più pericolosa di via Mameli e che la decisione di costringere i ciclisti (“per la loro sicurezza”!) su quest’ultima strada appare francamente assurda;
che i ciclisti hanno già libero accesso all’area dell’ospedale senza che questo tragitto sia considerato da nessuno come alternativo a quello più sicuro, breve e diretto di via Cesiolo e che pertanto la “soluzione allo studio” (di cui si parla nel citato articolo sull’Arena del 4.12.07) non è affatto risolutiva. Anzi: per raggiungere via Bixio da via Santini i ciclisti eventualmente costretti a transitare attraverso l’ospedale dovranno allungare il tragitto e attraversare diversi punti pericolosi. Ad esempio Piazzale Stefani.
Vorrei ancora segnalare che abbiamo chiesto ripetutamente la possibilità di un fattivo confronto su questi temi, che gli assessori Tosato e Corsi ci avevano assicurato di essere interlocutori disponibili e che quest’ultimo in particolare ci aveva pubblicamente assicurato che saremmo stati coinvolti nel previsto sopralluogo in via Cesiolo. Spiace constatare che alle parole non sono seguiti i fatti.
La informo che questa lettera sarà pubblicata sul nostro sito e inviata ai giornali veronesi.
Confidando nella sua disponibilità all’incontro richiesto, la ringrazio per l’attenzione e la saluto distintamente.
dott. Paolo Fabbri presidente FIAB Amici della Bicicletta onlus Verona