sabato 30 novembre 1996, di webmaster
novembre 1996: Viale Piave
Dovè finita la striscia gialla?
Due comunicati stampa
Verona, li 16.11.96
Agli organi di informazione di Verona
Poco più di un mese fa gli Amici della Bicicletta hanno manifestato per denunciare le difficoltà dei ciclisti in Viale Piave [nota: vedi 5 ottobre 1996: Viale Piave - Le 12 fatiche del ciclista Ercole ], tragitto senza alternative per molti veronesi. Tra le varie "rimostranze" si è rilevata l’inadeguatezza della "riga gialla" sulla parte destra del viale.
Questa "corsia" costituiva un percorso obbligato per pedalare verso il centro. Infatti per chi proviene da via Tombetta sarebbe estremamente disagevole e pericoloso, se non impossibile, raggiungere la ciclopista dall’altra parte dello stradone e, dopo averla percorsa, riuscire a dirigersi verso Corso Porta Nuova.
I problemi da noi denunciati riguardavano i veicoli che, occasionalmente vi sostavano e la ristrettezza della corsia (coincidente con i tombini).
La recente asfaltatura di Viale Piave poteva essere l’occasione per allargare questa corsia (e per cercare di risolvere altri problemi da noi segnalati).
Invece cosa si è pensato di fare? Si è abolita la corsia ciclabile; la striscia gialla non è stata rifatta (neppure come prima). Resta invece, per ora, la segnaletica verticale di "pista ciclabile" (due cartelli).
Insomma, oltre al danno la beffa, una vera e propria "presa in giro" dei ciclisti urbani. (Della serie.... "non lamentatevi, altrimenti vi togliamo anche quel poco che vi resta"?)
Non è la prima volta che questa Amministrazione Comunale, in occasione di lavori, "abolisce" pezzi di ciclopiste (si veda, ad esempio, lo scivolo d’accesso eliminato in occasione dei lavori all’incrocio di Porta Nuova).
Dopo le promesse pre-elettorali del Sindaco, che indicava tra le sue priorità la realizzazione di piste ciclabili (conserviamo ancora il ritaglio della pagina dell’Arena!), questi sono per ora gli unici ed
inequivocabili fatti realizzati dalla Giunta Sironi.
Per gli Amici della Bicicletta
Il Segretario
Dott. Stefano Gerosa
Sull’Arena il comunicato viene ripreso con un articolo. Non tarda ad arrivare una risposta (dall’Arena del 19.11.96):
La pista c’è e si vede. Nel senso che non è delimitata da una pallida riga gialla d’asfalto, ma corre su un ampio marciapiede a due direzioni separato dalla sede stradale con un filare di alberi. Più bella di così...
La precisazione arriva da Giorgio Zanoni, dirigente del settore traffico del Comune, in risposta alle lamentele degli Amici della Bicicletta. Dopo la bitumatura di viale Piave, avevano protestato, è scomparsa la riga gialla che delimita la pista, e quindi anche la pista. Peccato che la riga in questione non serva a segnare la pista, è la risposta comunale. E anzi il marciapiede è stato allargato.
Malinteso? Abbaglio? In ogni caso Zanoni fa sapere a Gerosda e compagnia di essere a disposizione telefonica e fisica (nel suo ufficio) per discutere dell’argomento.
"La pista corre su marciapiede lungo viale Piave e mezzo Stradone di Santa Lucia", dice, "e mi meravigliano questi rilievi degli Amici della Bicicletta. Uno di loro, Marco passigato, conosce tutto alla perfezione avendo seguito il progetto come nostro consulente".
2° comunicato stampa (pubblicato poi dall’Arena come lettera)
A proposito della ciclopista "sparita" in viale Piave. Sono "stupito", amareggiato e sinceramente, un po’ deluso da quanto afferma Zanoni sull’Arena di oggi. La sua risposta è offensiva nei nostri riguardi.
Quasi non usassimo la bicicletta e non conoscessimo i fatti; ce li devono spiegare loro!! Distorcendo la realtà e facendoci passare sull’Arena per dei veri e propri scemi....
Almeno rivela quanto sia elevata la disattenzione verso i problemi dei ciclisti urbani. Nessuno ha capito di cosa si parla!!
Nel comunicato-stampa in questione non ci riferivamo alla parte sinistra di Viale Piave dove sappiamo benissimo che c’è la nuova ciclopista (il sottoscritto, quasi ogni giorno, la percorre tornando dal Centro, in direzione Borgo Roma.....). Nonostante i suoi difetti è l’unica vera ciclopista di Verona.
Avevamo parlato chiaramente della parte destra di Viale Piave, cioè quella, a fianco della Fedrigoni, che si percorre in direzione Centro Storico (e infatti, se non mi sbaglio, le carte topografiche sono orientate verso nord).
Abbiamo spiegato chiaramente, anche se l’Arena l’ha omesso, che:
1 - per chi proviene da via Tombetta è estremamente disagevole e pericoloso, se non impossibile, raggiungere la ciclopista bidirezionale che corre sull’ampio marciapiede dall’altra parte dello Stradone;
2 - comunque, alla fine di tale ciclopista è altrettanto impossibile riuscire a dirigersi verso Corso Porta Nuova;
3 - quindi il ciclista urbano veronese è costretto per ben due ragioni a restare sulla parte destra del Viale;
4 -la recente asfaltatura di Viale Piave poteva essere l’occasione per allargare la corsia ciclabile esistente e.....
5 - invece ora la striscia gialla non c’è più! Resta la segnaletica verticale di "pista ciclabile" (due cartelli).
A questo punto non ci resta che ribadire le nostre affermazioni. Questa risposta, se ce n’era bisogno, rafforza l’opinione più "popolare" tra i ciclisti urbani veronesi: siamo di fronte ad una vera e propria
"presa in giro" del cittadino-ciclista!!
Si fa una ciclopista (discontinua, senza collegamenti, accessi, attraversamenti, ecc). Bene, piuttosto di niente. Male invece se questa diventa la scusa per non far più niente, anzi per cancellare quel poco
che c’è (di per sè già scarso ed inadeguato).
Per gli Amici della Bicicletta
Dott. Stefano Gerosa
Segue dicembre 1996: Lettera all’Assessore al Traffico e al Capo Settore Strade