domenica 30 maggio 2004, di webmaster
Vi proponiamo il testo del volantone che abbiamo distribuito e stiamo distribuendo tuttora in occasione delle elezioni provinciali.
Il volantone è molto bello, con tante foto ed immagini, ve lo mettiamo a disposizione anche in formato stampa (file PDF 1 Mb).
COS’È LA FIAB
La FIAB - Federazione Italiana Amici della Bicicletta è una associazione ciclo ambientalista ed è impegnata nella promozione della cultura della mobilità sostenibile e in particolare nella diffusione dell’uso della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano nelle città e come mezzo per la pratica di un turismo consapevole e rispettoso dell’ambiente.
La Fiab aderisce all’European Cyclists’ Federation (ECF) che riunisce le associazioni cicloambientaliste presenti in tutti i paesi europei.
GLI AMICI DELLA BICICLETTA DI VERONA
L’associazione degli Amici della Bicicletta di Verona (per gli amici “AdB”), fondata nel 1982, aderisce alla Fiab, organizza attività, manifestazioni e incontri per promuovere l’uso della bicicletta per gli spostamenti quotidiani; inoltre propone cicloescursioni e viaggi in bicicletta per avvicinare il maggior numero di persone al piacere del cosiddetto “turismo dolce”.
Dal 1999 l’associazione è presente anche a San Bonifacio con le stesse finalità e attività.
1. CICLABILITÀ IN PROVINCIA
Tra i principali diritti dei cittadini ci sono certamente quelli alla mobilità e alla salute. Mobilità e salute ampiamente compromessi nel nostro territorio, dove gli spostamenti motorizzati aumentano in maniera esponenziale per quantità, ma non per qualità. Si aggravano così le condizioni di vivibilità urbana e extraurbana a causa dell’aumento pauroso dei livelli di inquinamento acustico e atmosferico e della crescita del pericolo di incidenti stradali.
Siamo convinti che una risposta, seppur non esaustiva, sia individuabile nella promozione:
della mobilità sostenibile e della sicurezza stradale da conseguire attraverso la realizzazione di interventi di moderazione del traffico (in particolare all’entrata dei centri abitati);
degli spostamenti in bicicletta tra paesi vicini, che devono essere riconosciuti come una forma di mobilità non trascurabile da favorire e da tutelare. Di questa dimensione si deve tener conto, ad esempio, nella realizzazione di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sulle strade esistenti e nella realizzazione di nuove strade e rotatorie.
Purtroppo si deve constatare quanto gli interventi recenti vadano esattamente in senso contrario.
La grande rotatoria appena realizzata tra San Martino e San Michele, alle porte di Verona, è stata progettata senza tener conto dell’utente ciclista. Per la sua pericolosità è diventata di fatto un limite quasi insuperabile tra Verona e San Martino, impedendo a molti cittadini residenti in zona di recarsi al lavoro in bicicletta presso le aziende vicine (AIA, ecc.).
Auspichiamo che tali inconvenienti vengano superati e che la realizzazione delle nuove rotatorie, ad esempio quelle in prossimità del casello di Soave, non vadano a compromettere il collegamento ciclabile tra popolosi paesi vicini.
Un altro esempio ancora: la pista ciclabile esistente tra Villabella e San Bonifacio è stata interrotta dalla nuova bretella che unisce la strada Porcilana al casello autostradale senza trovare soluzioni alternative per ripristinarne la continuità.
Tutto ciò risulta in controtendenza con quanto avviene in molti paesi europei dove la maggior parte delle strade provinciali è affiancata da piste ciclabili dedicate alle lunghe percorrenze e ai collegamenti cicloturistici. In Europa l’attenzione ad assicurare ovunque forme di mobilità sostenibile è divenuta uno degli indicatori di buon governo e di qualità della vita dei cittadini.
2. IL CICLOTURISMO
La Provincia risulta essere l’ambito privilegiato per la promozione della cicloturismo. (Tra l’altro con finalità turistiche possono essere utilizzati anche i collegamenti ciclabili tra paesi vicini).
L’andare in bicicletta per strade secondarie o piste ciclabili è molto piacevole, facile e alla portata di tutti.
Il contatto ravvicinato con la natura, la possibilità di muoversi con calma, di scoprire particolari ambientali e architettonici che normalmente sfuggono ad un automobilista frettoloso sono una fonte di piacere e di benessere psicologico e fisico.
Per questo il numero di persone che sta riscoprendo la bicicletta è in costante aumento. Conseguentemente cresce, anche in Italia, la domanda di itinerari ciclabili e più in generale di spazi in cui muoversi con la bicicletta in tranquillità.
Questa forma di turismo è già largamente praticata e sostenuta a livello nazionale dai governi di molti paesi europei: sono note le reti ciclabili olandesi, danesi, tedesche, austriache, svizzere e inglesi, cui si sono aggiunte negli ultimi anni anche quelle realizzate e in via di realizzazione in Francia e Spagna.
3. I VANTAGGI DEL CICLOTURISMO
La realizzazione di queste reti, non solo è relativamente poco costosa, ma implica una serie di vantaggi importanti:
la promozione di forme di turismo non invasivo, sostenibile, consapevole e rispettoso dell’ambiente;
la conservazione e il recupero del territorio attraverso l’utilizzo di percorsi che si snodano prevalentemente sulla viabilità secondaria e lungo argini, tratti ferroviari dismessi, sentieri;
il sostegno all’agricoltura, che viene favorita dal diffondersi di aziende agrituristiche;
lo sviluppo di economie su piccola scala fatte di ospitalità, ristoro, accompagnamento di gruppi, editoria specializzata (mappe e guide), assistenza tecnica. In sostanza, non ultimo, un importante ritorno economico complessivo.
Perché non attirare anche nella provincia di Verona buona parte di quelle decine di migliaia di turisti che ogni anno percorrono le piste ciclabili dell’Europa centro-settentrionale richiamati dove trovano una rete ciclabile e servizi turistici adeguati? Il nostro territorio dal Garda alla Lessinia, dalla Bassa alle colline non è certo inferiore per attrattive naturali e artistiche! Perché lasciarci sfuggire questa opportunità?
4. LA RETE CICLOTURISTICA EUROPEA: EUROVELO
Anche per promuovere questo tipo di turismo l’ECF (la “European Cyclists’ Federation”) ha proposto di collegare fra loro tutte le reti nazionali - esistenti o in progetto - in una grande rete europea cui è stato dato il nome di “EuroVelo”.
Si tratta di 12 itinerari che, utilizzando percorsi riservati alle biciclette (vere e proprie “piste ciclabili”) e ai pedoni o strade minori a scarso traffico (“percorsi ciclabili”), collegheranno le grandi città e le principali regioni turistiche.
Nel 1997 è stato dato l’avvio alla prima fase attuativa del progetto, con il sostegno finanziario dell’Unione Europea (DG VII - Trasporti) e di numerosi partners nazionali e locali
L’Italia sarà attraversata da 3 itinerari EuroVelo:
Il n° 2 la “Mediterranean Route” che collega Cadice ad Atene;
Il n° 5 la “Via Francigena” che collega Londra, Canterbury e Roma;
Il n° 7 la “Middle Europe Route” che collega Capo Nord a Malta. Questo itinerario, nel tratto italiano, dal Brennero alla Calabria, prende il nome di “Ciclopista del Sole”.
5. LA RETE CICLOTURISTICA ITALIANA: BICITALIA
Ad incaricarsi di formulare un progetto di rete cicloturistica nazionale è stata la Federazione Italiana degli Amici della Bicicletta, che ha raccolto le esperienze e le proposte delle varie associazioni locali individuando una rete di percorsi che ha chiamato “Bicitalia”.
Bicitalia è una “proposta” che non può, ovviamente, essere realizzata in proprio dalla FIAB: i destinatari di questo progetto sono gli enti e le istituzioni nazionali e locali con compiti in materia di Ambiente, Turismo e Lavori Pubblici. Questi enti sono invitati a valutare questo progetto, a farlo crescere mettendo in campo le risorse necessarie assieme alle categorie produttive interessate a raccogliere i frutti dello sviluppo del turismo in bicicletta.
La Ciclopista del Sole
La Ciclopista del Sole, come detto sopra, è parte dell’itinerario europeo n°7 e attraverserà la nostra provincia. Ne esistono già alcuni tratti:
lungo l’Adige il tratto da Bolzano a Borghetto (un paese della provincia di Trento vicino ad Avio al confine con la provincia di Verona);
lungo il Mincio il tratto da Peschiera a Mantova.
6. LA RETE CICLOTURISTICA VERONESE
Gli Amministratori Provinciali di Verona sono stati da anni invitati a collegare questi due tratti fra loro e con Verona (vedi mappa e legenda all’interno del pieghevole: da Borghetto sugli argini del Biffis e sulla destra Adige sino ad Affi e da Affi a Peschiera passando per Bardolino).
Recentemente l’ENEL, proprietaria del canale Biffis, ha intrapreso i lavori necessari per trasformare in pista ciclabile le alzaie del canale. Tuttavia, per un tratto di circa 11 Km sui 46 complessivi, le alzaie non si possono rendere ciclabili (data la presenza di gallerie e restringimenti). La nostra associazione ha chiesto alla Provincia di Verona di raccordare i tratti realizzati dall’ENEL e in tempi recenti ha ottenuto l’approvazione del progetto preliminare e l’inserimento del relativo finanziamento nel bilancio per il triennio 2005 - 2007.
Questo progetto che ci auguriamo venga realizzato in tempi brevi trova un’ottima integrazione con la pista ciclabile che il Comune di Verona sta attuando all’interno del parco dell’Adige che collegherà la frazione di Chievo alla stazione di Porta Nuova lungo le alzaie del canale Camuzzoni.
Quando queste opere saranno ultimate e raccordate tra loro, sarà possibile andare al Brennero in bicicletta (e quindi in tutta Europa), partendo dal centro di Verona e muovendosi quasi esclusivamente su pista ciclabile.
7. ALTRE PROVINCE ITALIANE PIÙ VIRTUOSE
Sono ormai numerose le province più attive della nostra nel promuovere il turismo in bicicletta: nelle province di Trento e di Bolzano, oltre alla ciclabile dell’Adige, sono ormai in via di completamento reti cicloturistiche provinciali (quella di Trento è lunga complessivamente 400 km: 300 km sono stati già realizzati) che interessano le principali valli alpine e i paesi del Lago di Garda. La Regione Lombardia ha sviluppato diversi percorsi ciclabili anche all’interno dei suoi parchi fluviali (Mincio, Adda, Ticino …). La provincia di Brescia sta mettendo in sicurezza la maggior parte degli incroci pericolosi e sta installando la segnaletica degli itinerari ciclabili, già realizzati, che collegano la città al Lago di Garda e non solo. A Modena c’è il percorso Sole sul fiume Panaro. A Mantova, Torino e Lodi sono state realizzate diverse ciclopiste. Nel Ferrarese, già nel 2001, è stato inaugurato un percorso di 125 chilometri realizzato sull’argine destro del fiume Po, dalla Rocca estense di Stellata al mare Adriatico. Questo percorso, denominato “Destra Po”, è il primo della “Rotta Mediterranea”, il percorso n° 2 di EuroVelo che va da Cadice, in Spagna, ad Atene, in Grecia!
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L’esistente.
Nel 1997 la Provincia di Verona ha incaricato l’ing. Marco Passigato (socio degli Amici della Bicicletta di Verona) di predisporre un piano provinciale dei percorsi ciclabili in grado di valorizzare le potenzialità offerte dal territorio e di dare risposta ai desideri e ai bisogni di mobilità ciclabile.
Il piano provinciale dei percorsi ciclabili, considerate le diverse categorie di utenti possibili (semplici gitanti, escursionisti, turisti, sportivi …), aveva previsto 4 categorie di interventi sul territorio:
itinerari di interesse interregionale (su piste ciclabili), è il caso delle Ciclopiste del Sole, dell’Adige e del Mincio;
itinerari di interesse intercomunale urbano (su piste ciclabili), è il caso di Verona con i comuni di cintura, della ciclopista della Valpolicella, ed altri;
itinerari di interesse provinciale promiscui (su strade sulle quali limitare la velocità delle automobili) consigliati sia per attività sportiva che escursionistica, è il caso di itinerari su strade minori nella pianura e nella collina;
itinerari di interesse provinciale consigliati per mountain bike (su strade sterrate e sentieri collinari e di montagna). È il caso di itinerari nell’entroterra del Garda, in Lessinia e sul Baldo.
Nella stesura del piano sono state tenute in considerazione le possibilità di intermodalità bici + treno, bici + bus, bici + traghetto, bici + funivia.
Questo piano ciclabile provinciale non è mai stato reso esecutivo.
Nel frattempo il territorio della provincia è rientrato in due accordi di programma promossi dalla FIAB - Federazione Italiana Amici della Bicicletta e da Italia Nostra: uno per la realizzazione del percorso ciclabile da Verona a Vicenza ed uno per la realizzazione dei percorsi dell’Adige e della Ciclopista del Sole assieme con le province di Rovigo e Mantova.
Questi due progetti sono per ora privi di finanziamenti.
Nel 1999 è stata firmata una convenzione tra Provincia ed ENEL per l’uso ciclabile degli argini del Canale Biffis (di proprietà ENEL) previa messa in sicurezza del tracciato. Successivamente l’ENEL ha approvato e finanziato i lavori di realizzazione della pista lungo l’argine e al momento attuale sono in corso i lavori.
La Provincia nel 2003 ha, a sua volta, approvato il progetto preliminare con relativo finanziamento, inserito nel bilancio del triennio 2005-2007, riguardante il collegamento in località Borghetto con la Ciclopista del Sole proveniente dalla provincia di Trento e la sua continuazione fino al congiungimento con l’inizio del canale Biffis.
Il progetto riguarda inoltre la messa in sicurezza delle intersezioni della pista realizzata dall’ENEL lungo il Biffis con le strade provinciali e la realizzazione dei tratti di collegamento alternativi a gallerie e restringimenti.
Questo progetto che ci auguriamo venga realizzato in tempi brevi trova un’ottima integrazione con la pista ciclabile che il Comune di Verona sta attuando all’interno del parco dell’Adige che collegherà la frazione di Chievo alla stazione di Porta Nuova lungo le alzaie del Canale Camuzzoni.
Nonostante i piani, i programmi e una crescente richiesta da parte dei cittadini, a tutt’oggi (maggio 2004), nel territorio della provincia, è stata realizzata solo la ciclopista del Mincio, tratto Peschiera-Pozzolo, sono stati resi ciclabili entrambi gli argini dell’Adige tra Roverchiara e Legnago e infine sono stati pavimentati percorsi ciclabili lungo alcuni fiumi attorno a Legnago e a Cerea.
Il confronto con le vicine province di Trento e Bolzano, ma anche di Mantova e Brescia è davvero sconfortante.
Le proposte degli Amici della Bicicletta
Le proposte presentate sulla mappa in centro del foglio sono il risultato di un lavoro di censimento e di pianificazione della rete ciclabile per la Regione Veneto che la FIAB è stata incaricata di eseguire e che ha interessato prevalentemente gli itinerari realizzabili sugli argini dei grandi fiumi e sui sedimi delle ferrovie dismesse.
La sensibilità nei cittadini è sempre più diffusa e trasversale nelle appartenenze politiche e nei ceti sociali, ma stenta a trovare risposte concrete.
Per recuperare il terreno perduto è necessario un impegno straordinario volto a far crescere ad ogni livello, fra la popolazione e tra i politici che la rappresentano, l’attenzione e la sensibilità per questi temi.
Itinerari cicloturistici principali
Si propone di realizzare in ambito veronese le seguenti ciclopiste:
Nazionali e Internazionali
Ciclopista del Sole - n 3 nella cartina - (tratto mancante tra quelli già esistenti nella provincia di Trento e in quella di Mantova): la pista potrà scorrere sugli argini del Biffis e, su un percorso parallelo alla strada provinciale destra Adige tra Borghetto e Rivoli (km 20). Da Rivoli verso Bardolino e Peschiera potranno essere utilizzate le strade a basso traffico dell’entroterra gardesano (km 23). A Peschiera è stato previsto l’innesto nel tratto di pista ciclabile già esistente che prosegue lungo il Mincio sino a Mantova.
Regionali
Ciclopista dell’Adige - n 4 nella cartina - potrebbe essere realizzata in tempi brevi la parte della pista che percorre gli argini del Biffis tra Rivoli e Verona (km 27). Questo tratto - che potrebbe diventare un classico itinerario “fuori porta” per i veronesi - collegherebbe la città alla Ciclopista del Sole e questo significherebbe che da Bolzano si potrebbe arrivare in bicicletta sino a Verona percorrendo quasi esclusivamente percorsi protetti. La Ciclopista dell’Adige dal Chievo dovrebbe proseguire attraversando la città per continuare poi in località Galtarossa, lungo il fiume, verso Badia Polesine (km 68) per poi arrivare fino al Mare Adriatico.
(Nel settembre 2001 la Provincia di Ferrara ha inaugurato un percorso ciclabile di 125 Km realizzato sugli argini del Po sino al mare).
Ciclopista Verona - Vicenza - Padova - n 5 nella cartina - per la realizzazione della pista è stato firmato un accordo di programma tra tutti i comuni interessati delle tre province.
Ciclopista ex ferrovia Ostiglia - Treviso - n 6 nella cartina - percorrerebbe l’area di sedime della ferrovia dimessa che mantiene ancora perfettamente disponibili e inalterati ponti e passerelle.
Provinciali
Ciclopista ex ferrovia Verona - Garda - n 7 nella cartina - l’itinerario ripercorre il vecchio tracciato della ferrovia e costituirebbe nel primo tratto della Valpolicella un collegamento di tipo urbano tra i vari centri abitati, nonché un punto di partenza per le numerose escursioni verso il parco ciclistico; attraversato l’Adige entrerebbe nel parco ciclistico delle colline moreniche e lo percorrerebbe con un asse attrezzato importante.
Ciclopista da Verona al Mincio - n 8 nella cartina - costituisce un raccordo per l’accesso alla pista ciclabile del Mincio attraversando zone di notevole interesse paesaggistico.
Ciclopista ex ferrovia Dossobuono - Isola della Scala - Tartaro - n 9 nella cartina - l’itinerario percorrerà Via Chioda dal quartiere di Santa Lucia fino a Dossobuono sulla viabilità minore, poi da qui si propone l’utilizzo della ferrovia dimessa fino a Isola della Scala, ora invasa dai rovi. Da Isola in poi si seguirebbero gli argini e le capezzagne lungo il Tartaro fino alla palude del Busatello.
Ciclopista delle città murate Soave - Montagnana - n 10 nella cartina - il percorso segue gli argini dei corsi d’acqua gestiti dal Consorzio Adige Guà.
Tutti questi itinerari dovrebbero essere resi sicuri per i ciclisti, integrati con segnaletica verticale di direzione, riportati su cartine specificatamente realizzate per le esigenze dei ciclisti e promossi adeguatamente con opportune e mirate azioni di marketing.
Parchi ciclistici
I parchi ciclistici sono aree della nostra provincia che hanno come caratteristiche comuni la buona viabilità che le collega ai grandi centri abitati, un traffico automobilistico moderato, la bellezza del paesaggio e un clima particolarmente favorevole che consente in ogni stagione l’uso della bicicletta sia per escursionismo che per svolgere attività sportiva. Queste caratteristiche concorrono a garantire una forte presenza di ciclisti in tutte le stagioni con conseguenze positive sulle attività turistiche locali.
Sono state individuate due di queste zone: il Parco ciclistico delle colline moreniche del Garda - P1 nella cartina - da Valeggio a Caprino e il Parco ciclistico delle colline veronesi e Lessinia - P2 nella cartina - dalla Valpolicella a Soave fino all’alta Lessinia.
Gli Amici della Bicicletta propongono che all’interno di ciascuna di queste aree sia attrezzata, con modesti interventi, anche sulle strade minori già esistenti e sulle quali automobili e biciclette potranno convivere, una rete di percorsi rivolta alle varie tipologie di ciclisti.
Questi percorsi dovrebbero essere indicati da una segnaletica specifica che dovrebbe anche richiamare ad una particolare prudenza gli automobilisti in transito.
Nel loro insieme, i percorsi - mirati alla valorizzazione delle risorse artistiche, storiche e naturali presenti nelle aree e lungo i quali si potrebbero attivare particolari convenzioni con strutture tipo agriturismi, trattorie, alberghi, campeggi e ostelli - dovrebbero dare l’idea di una sorta di “parco ciclistico” da riportare su una cartografia specificatamente prevista per operazioni di marketing in ambito sia nazionale che internazionale.