Stazione di Verona: nuovo parcheggio solo per le auto?

sabato 10 settembre 2005, di webmaster

ULTIMA ORA: Rivisto il progetto di Grandi Stazioni per il parcheggio di piazzale XXV Aprile: 350 anziché 400 auto - Stazione, per le bici 500 posti

Dall’Arena
IL GIORNALE DI VERONA

Sabato 10 Settembre 2005 cronaca Pagina 12

Rivisto il progetto di Grandi Stazioni per il parcheggio di piazzale XXV Aprile: 350 anziché 400 auto
Stazione, per le bici 500 posti
Soddisfazione degli Amici della Bicicletta: «Il Comune ci ha ascoltato»
di Alessandra Galetto

Avevano minacciato di incatenarsi ai binari, se la loro voce non fosse stata ascoltata. Ma non è stato necassario: e così gli Amici della Bicicletta hanno tirato un sospiro di sollievo di fronte alla decisione emersa dalla Conferenza dei Servizi che si è svolta l’altro giorno a palazzo Barbieri, nella quale era in programma la discussione del progetto elaborato da Grandi Stazioni per la realizzazione del parcheggio sotterraneo di piazzale 25 aprile, alla stazione di porta Nuova.
«Un progetto che ha due anni, per il quale ci siamo tanto battuti fin dall’inizio affinché venisse previsto anche uno spazio coperto e custodito per le bici, ma che all’ultimo Grandi Stazioni ha ripresentato identico a due anni fa, escludendo cioé il parcheggio per le biciclette dal piano», spiega Paolo Fabbri, presidente degli Amici della Bicicletta. «Per fortuna la Conferenza dei se rvizi, riunitasi in Comune in preparazione della Conferenza dei servizi infrastrutturali che sarà indetta dal Ministero tra settembre e ottobre, ha accolto la nostra protesta».
E così, anziché il previsto parcheggio per 400 auto, è stata avanzata l’ipotesi di ridurre a 350 i posti macchina, ottenendo in cambio ben 500 posti per le bici, che potrebbero raddoppiare con un sistema di stoccaggio su due piani. A questo si aggiungerebbe anche la scelta di avvicinare al corpo centrale della stazione un altro parcheggio per le bici in superficie, che nel progetto di Grandi Stazioni appare invece un po’ spostato dall’ingresso della stazione stessa.
«Un terzo punto sul quale abbiamo ottenuto un rassicurante consenso dal Comune», spiega ancora Fabbri, «è l’adozione, per questi parcheggi, delle rastrelliere modello Verona, quelle da noi progettate, che attualmente sono state poste, a macchia di leopardo, in centro storico: esteticamente più belle, più pulite e molto più agevoli per il ciclista. Quanto all’impegno per non lasciar passare la soluzione di un piazzale 25 aprile rimesso a nuovo ma senza prevedere anche strutture apposite per chi si sposta in bicicletta, siamo decisi a non lasciar passare nulla: anche la Fiab, la Federazione italiana Amici della Bicicletta, cioé i vertici nazionali, hanno preso posizione in merito. Infine, in base a quanto affermato nella carta dei servizi e sulla scia della rete del traffico che prevede un articolato sistema ciclabile nel quale lo snodo della stazione rappresenta un punto essenziale, non avrebbe senso pensare ad una ristrutturazione che della bici non tenga conto almeno quanto delle auto».



Precedente aggiornamento del 8.9.05

Nel 2004 ci siamo accorti che Grandi Stazioni, nel suo progetto di risistemazione del piazzale antistante la stazione Porta Nuova (finanziato dallo stato), aveva previsto per le biciclette solo due parcheggi scoperti e incustoditi.
A Padova (non ad Amsterdam!) un parcheggio custodito e coperto con oltre 700 posti, gestito da un privato e situato a ridosso della stazione, offre la possibilità di ricoverare la bici con un abbonamento di 8 euro al mese.
A Verona, la stazione dovrebbe essere collegata alla rete ciclabile (prima o poi .), c’è un clamoroso problema di furti e di inquinamento: vogliamo almeno lo stesso parcheggio di Padova anche noi!
Sulla base di queste considerazioni, nel giugno del 2004, abbiamo raccolto in due giorni in stazione, tra i pendolari, 1500 firme (avevamo chiamato l’iniziativa "dame ’n ocio alla bici"), abbiamo coinvolto la Fiab nazionale, abbiamo scritto al sindaco chiedendogli di fare sua la nostra richiesta.
Nel 2004 e 2005 si sono succeduti vari contatti con responsabili di Grandi Stazioni: su "Amico Treno", il giornale gratuito distribuito da Trenitalia nelle stazioni ferroviarie, nell’ottobre 2004 è stato scritto che a Verona era in corso una proficua collaborazione con comune e amici della bicicletta per la realizzazione di un parcheggio coperto davanti alla stazione.
Nel 2005 ci sono stati incontri tra Grandi Stazioni e comune (noi non invitati!). Sempre nel 2005 l’assessore Pozzerle ha inviato due lettere alle Ferrovie per ribadire la richiesta di parcheggio.
Adesso sorpresa: abbiamo saputo solo in questi giorni che il 9 settembre in comune ci sarà la prima conferenza dei servizi sulla risistemazione del piazzale (i lavori potrebbero cominciare nel 2006) e che il progetto in esame è ancora quello che prevede i due parcheggi incustoditi e scoperti.
Non è possibile! Pare che quelli di Grandi Stazioni sostengano che per le biciclette non ci sono più soldi. Ma come! Costruiranno un grande parcheggio per auto sotto il piazzale: chi ha deciso che tutti i soldi devono essere investiti a favore delle automobili? E su questo sindaco e assessore cosa diranno?
Per favore, scrivete subito al sindaco ( Sindaco@comune.verona.it ) e all’assessore di riferimento, Pozzerle ( Carlo_Pozzerle@comune.verona.it ), che noi ciclisti veronesi quel parcheggio lo consideriamo irrinunciabile. E che non ci deludano.

Paolo Fabbri
Presidente Amici della Bicicletta di Verona
presidente@amicidellabicicletta.it



l’Arena 7 settembre 2005

L’associazione «Amici della bicicletta» denuncia che nel progetto di Grandi Stazioni sono ignorate le due ruote
Stazione, ciclisti contro il nuovo parcheggio
Protestano perché vogliono posti custoditi e minacciano di incatenarsi ai binari

Minacciano di incatenarsi ai binari. Gli Amici della Bicicletta non hanno proprio nessuna intenzione di arrendersi ai fatti, nel caso che la Conferenza dei servizi che si terrà dopodomani non fermi il progetto di rifacimento di piazza 25 aprile, cioé il piazzale della Stazione di Porta Nuova, per il quale è incaricata Grandi Stazioni.
«Per questa realizzazione Grandi Stazioni ha avuto un ingente finanziamento pubblico», spiega Paolo Fabbri, presidente degli Amici della Bicicletta, che si dice arrabbiatissimo per quanto sta accadendo e pronto ad agire in prima persona per contrastare l’andamento della situazione. «Quando due anni fa Grandi Stazioni aveva presentato un progetto con il parcheggio sotterraneo per le auto ma senza alcuna attenzione per le biciclette, avevamo immediatamente avviato una raccolta firme e fatto presente all’amministrazione questa cosa. È davvero pazzesco: la nostra stazione ha solo un parcheggio incustodito, nel quale - lo sappiamo bene tutti - lasciare la bicicletta significa con buona probabilità vedersela rubare. Se prendiamo le città vicine (questa volta non c’è davvero bisogno di guardare molto lontano), per esempio Padova, vediamo che ha già realizzato un ottimo parcheggio coperto per 700 bici gestito da un privato, che prevede anche un servizio noleggio. Perché Verona non può avere nulla di simile? Grandi Stazioni, quando due anni fa c’è stata la raccolta firme, ha parlato di una collaborazione tra Trenitalia e Amici della bicicletta: non è vero nulla. Inoltre il Comune stesso ha sollecitato una risposta con ben due lettere, ma adesso che siamo giunti al momento decisivo si scopre che rispetto a due anni fa il progetto è rimasto invariato. E di fronte alle nostre proteste, la risposta di Grandi Stazioni è stata che per il parcheggio delle bici non ci sono i soldi: cosa vuol dire? Si parla tanto di Agenda 21, ma poi quando si passa alle vere emergenze la nostra voce viene totalmente ignorata. Allo stesso modo Trenitalia pare vicino ai ciclisti, con i suoi pacchetti "treno più bici", ma poi di fatto ecco che si smentisce clamorosamente nelle questioni di base».
Gli Amici della Bicicletta però sono decisi a rivendicare il diritto ad un parcheggio sicuro anche nella stazione di Verona: essenziale anche in relazione al percorso della rete ciclabile cittadina, che proprio alla stazione di Porta Nuova ha un suo fondamentale snodo. (a.g.)