mercoledì 16 dicembre 2009, di rigoberto
Verona 9 dicembre 2009
All’Assessore alla Mobilità e Viabilità del Comune di Verona sig. Enrico Corsi e p.c. al Comandante della Polizia Locale del Comune di Verona dott. Luigi Altamura
Oggetto: Marcatura delle biciclette.
Gentile Assessore, scrivo per sollecitare una decisione circa l’istituzione di un servizio di marcatura delle biciclette con il codice fiscale del proprietario che utilizzi la tecnica e la procedura adottate, fra gli altri, dal Comune di Padova. Ribadisco, laddove il Comune non intenda provvedere con proprio personale, che la nostra associazione è disponibile a porre in essere il servizio con modalità da concordare (vds allegato) e previo il finanziamento dell’acquisto delle attrezzature necessarie.
Come è noto, quello di essere derubati della propria bicicletta è un timore molto diffuso fra i ciclisti ed è uno dei principali ostacoli alla diffusione della bicicletta come mezzo di trasporto urbano.
I dati resi noti la scorsa primavera dal Prefetto, confermano che i furti denunciati ogni giorno sono circa tre. Tutti sappiamo tuttavia che questo dato rappresenta solo la punta dell’iceberg perchè molti furti non vengono denunciati. Sottolineo che questo reato è particolarmente odioso perchè si consuma ai danni di un ridotto numero di cittadini veronesi, quei 10.000 circa che, secondo le nostre stime, utilizzano con buona frequenza la bicicletta per gli spostamenti in città. Sempre nel mirino dei ladri questi 10.000 virtuosi sono quindi costretti ad utilizzare mezzi scadenti con riflessi negativi sulla loro sicurezza, sull’immagine del ciclista urbano e sul commercio di biciclette.
Per queste ragioni, conviene che il contrasto del furto sia senz’altro uno dei primi obiettivi di chi si propone di promuovere la mobilità ciclistica. Sull’esperienza di altre città il contrasto passa attraverso la formazione dei ciclisti (che devono sempre assicurare la bicicletta nel modo corretto e ricorrendo a dispositivi di buona qualità), il coinvolgimento dei rivenditori e delle forze dell’ordine, la redazione e l’attuazione di un piano dei parcheggi che preveda rastrelliere di qualità immediatamente a ridosso dei principali attrattori e parcheggi custoditi in prossimità dei maggiori centri intermodali (primi fra tutti le stazioni ferroviarie dove ai pendolari deve essere offerta la possibilità di parcheggiare la propria bici in sicurezza anche per lunghi periodi o nelle ore notturne).
Sulla scorta delle esperienze in corso nelle vicine città di Venezia, Padova e Vicenza, anche la marcatura delle biciclette con il codice fiscale del proprietario, risulta essere un ulteriore passo avanti nell’impari lotta contro i ladri. La marcatura infatti, lungi dall’essere una certificazione sulla proprietà del mezzo - anche marcate le biciclette, in assenza di un “pubblico registro” restano un “bene mobile” - si costituisce tuttavia come possibile utile traccia a disposizione delle forze dell’ordine per risalire al legittimo proprietario del mezzo ritrovato o in possesso di individui sospetti. Operazione questa che oggi risulta impossibile in mancanza di una data base sul quale sia semplice registrare le biciclette e di facile consultazione per le forze d polizia.
Da oltre un anno a Padova il Comune ha organizzato (avvalendosi del concorso della Fiab locale) un servizio che prevede, fra l’altro, una registrazione on line sul portale del Comune da parte dell’interessato (che autocertifica la proprietà), una marcatura indelebile del telaio e il rilascio di una tessera che attesta l’avvenuta registrazione. Questa procedura, accolta con estremo favore dalla cittadinanza, così come a Vicenza e a Venezia, lungi da essere la soluzione definitiva del problema, ha già permesso, così come ripreso dalla stampa locale, di restituire ai legittimi proprietari diverse biciclette ritrovate abbandonate o trovate in possesso di individui sospetti anche su segnalazione dei proprietari che proprio grazie al codice inciso (e registrato nella loro denuncia) hanno potuto vantare il loro buon diritto.
Lo scorso 28 maggio, con alcuni tecnici della SO.GE.SYSTEM, la ditta che vende il sistema in uso nelle città che ho citato, abbiamo effettuato una prova di marcatura nella nostra sede. Alla prova, che ha interessato in poche ore oltre 200 cittadini veronesi, per qualche tempo ha assistito anche il Comandante Altamura che ha potuto così verificare la relativa semplicità della procedura utilizzata.
A seguito di questo esperimento, siamo stati invitati a partecipare ai lavori per la redazione di una bozza di protocollo di intesa tra il Comune e la nostra associazione. Allego la bozza così come elaborata nel giugno di quest’anno precisando che a tale bozza non è stato dato sin qui alcun seguito.
Confidando in un sollecito, positivo riscontro a questa nostra richiesta, ringrazio per l’attenzione e saluto cordialmente.
Il presidente Paolo Fabbri