martedì 20 ottobre 2009, di Alberto
Articolo su L’Arena del 20/10/2009
Un centinaio di persone in bicicletta lungo strade e paesi della Valpolicella per chiedere una mobilità a misura d’uomo e la realizzazione della pista ciclabile Verona-Valpolicella. Un serpentone lungo circa un chilometro è partito domenica da Verona ed è passato da Parona, Pescantina, Bure, San Pietro in Cariano, San Floriano e Arbizzano, dove ha concluso la sua corsa all’interno di Villa Albertini.
È piaciuta l’iniziativa «Biciagrappoli, biciclettata per la mobilità sostenibile in Valpolicella», organizzata dall’associazione Amici della Bicicletta in collaborazione con il gruppo di acquisto solidale Gaspolicella e la cooperativa Hermete, sotto il patrocinio dei Comuni di Verona, Negrar, Pescantina e San Pietro.
«È assurdo che chi vive a Settimo di Pescantina, a soli cinque chilometri dal capoluogo», afferma il responsabile del gruppo AdB valpolicellese, Marco Tosi, «non possa scegliere la bicicletta per andare al lavoro o a scuola, ma sia obbligato a prendere l’auto, perché a Parona la viabilità si strozza e la strada diventa ad alto scorrimento e pericolosa. Così come è assurdo che non abbia alternative al mezzo privato chi abita più lontano: dopo lo smantellamento della linea ferroviaria Verona-Caprino e la soppressione delle stazioni di Balconi, Pescantina e Parona sulla linea Verona-Trento, l’idea di ricostituire una metropolitana di superficie è sempre naufragata».
Da anni in Valpolicella si discute di viabilità e mobilità, visto l’aumento del traffico. Va bene pensare al trasporto pubblico o a soluzioni sciogli traffico come le rotatorie, ma per gli Amici della Bicicletta non si possono tralasciare gli spostamenti sulle due ruote. Il progetto della ciclabile Verona-Valpolicella, però, già pagato dai Comuni di Verona, Negrar, Pescantina e San Pietro, è sulla carta da tre anni per mancanza di finanziamenti. Mancano ancora attraversamenti ciclopedonali sulla strada provinciale 1 e sulle altre strade ad alto traffico, che quel progetto voleva promuovere e costruire.
Oltre al costo dell’opera (5 milioni di euro), sull’attuazione della pista ciclabile pesa il ricambio delle amministrazioni comunali a seguito dell’ultima tornata elettorale: «Ci aspettiamo che i nuovi amministratori dicano se intendono portare avanti il progetto originario oppure se ne vogliono un altro», continua Tosi. «Il patrocinio dei Comuni a questa’iniziativa dimostra comunque che i nodi della mobilità in Valpolicella non sono più procrastinabili. Di fronte all’irrefrenabile crescita del traffico e all’espansione metropolitana si deve rispondere con la costruzione di nuove strade, continuando a erodere territorio, o è possibile un modello di mobilità sostenibile?». Una domanda per la quale gli Amici della Bicicletta cercheranno di trovare una risposta nella tavola rotonda «Mobilità e ambiente in Valpolicella» di venerdì 23 ottobre alle 21 a Ospedaletto.C.M.