Comunicato stmpa del 17/10/2009
La protesta di San Zeno chiama i cittadini a valutare due modi diversi di progettare la città. E a scegliere tra la l’ostinazione ad ammassare le automobili anche sotto terra, per fare spazio a nuovo traffico in superficie, e la capacità di cogliere le occasioni per riqualificare i quartieri, con un occhio di riguardo alla qualità del verde pubblico e alla vivibilità degli spazi urbani. Questo, in sintesi, il giudizio degli Amici della Bicicletta di Verona, contrari al nuovo parcheggio di Piazza Corrubbio. Secondo gli AdB, però, non basta dire NO al parcheggio ma bisogna spendersi attivamente affinché le strade di accesso alla piazza rimangano chiuse anche nell’auspicabile ipotesi che i lavori vengano bloccati. E che la piazza venga in ogni caso pedonalizzata. “I parcheggi sotterranei possono avere una certa utilità se esclusivamente pertinenziali – argomenta Paolo Fabbri, presidente dell’associazione - cioè se finalizzati a togliere dal piano stradale le auto dei residenti e a liberare le piazze e le strade in superficie, rendendo lo spazio urbano più fruibile e sicuro per pedoni e ciclisti. Un parcheggio aperto a tutti diventa invece un ulteriore attrattore di traffico, che peggiora la qualità di vita di chi vive e lavora nel quartiere”. Senza contare, prosegue Fabbri “che stiamo parlando di un’area particolarmente delicata e di rilevante pregio storico, trovandosi a due passi dalla Basilica di San Zeno e sopra la nota cripta romanica, recentemente restaurata”. No al parcheggio, quindi, ma "Si ad uno spazio pedonalizzato, restituito ai cittadini sottoforma di luogo di incontro per gli adulti e di gioco per i bambini” sottolinea il presidente. "Già ora la domenica mattina – annota – pur nella confusione e nel danno estetico dovuto ai lavori in corso, la piazza chiusa al traffico è tornata ad essere un luogo tranquillo e silenzioso, più vivibile di prima. Se due strade si possono chiudere per far posto al parcheggio – conclude – significa allora che possono restare chiuse anche qualora il parcheggio venisse bloccato. Il piccolo giardino pubblico con gli alberi decennali verrebbe così valorizzato e non ridotto al ruolo di aiuola sparti-traffico. Ne guadagnerebbero tutti i residenti e ancor più i commercianti: una strada o una piazza pedonalizzata e riqualificata è un luogo dove è più piacevole recarsi per fare acquisti o sedersi al tavolino di un bar, senza andare troppo lontano. L’esperienza di via Stella lo dimostra”.