Articolo su L’Arena del 21/9/2009
Sono partiti di buon mattino, in cinquanta, ciascuno in sella alla propria bicicletta e hanno percorso ben 70 chilometri lunga la Grezzanella; l’itinerario ad alta valenza cicloturistica che collega Verona a Mantova.
Quella che gli Amici della Bicicletta, Adb, hanno effettuato ieri, con la complicità del bel tempo, non è stata però una semplice escursione. La carica dei 50 ha pedalato fino ad Isola della Scala, facendo tappa alla Fiera del riso, e ritorno per manifestare al presidente della Provincia, nonché sindaco di Isola della Scala, Giovanni Miozzi la propria contrarietà ai lavori del nuovo collegamento stradale che Veneto Strade sta per portare a termine e che interromperebbero la Grezzanella in almeno due punti: in località Le Ché e Casin Verde. Una possibilità di dialogo e confronto che però gli Adb non hanno avuto, dato che né il sindaco/presidente Miozzi, nè alcun altro assessore o rappresentante istituzionale, li ha ricevuti. «Abbiamo chiesto un incontro ma abbiamo ottenuto solo e ancora silenzio», ha spiegato Marco Passigato degli Adb, che ha spiegato nel dettaglio il problema della «vecchia» Grezzanella. «Si tratta di un intinerario costituito per lo più da strade comunali asfaltate ma minori e ben poco trafficate e da alcuni tratti di sterrato. E quindi, in pratica, di un percorso che sembra fatto ad hoc per le bici. Tranne nei tratti in cui il vecchio tragitto si interrompe e costringe a proseguire sulla parallela, ma pericolosissima, direttrice che è la via Postumia», ha commentato Passigato. «Noi vorremmo che venissero realizzati due piccoli sottopassi in modo da avere garantita la sicurezza lungo tutto questo splendido percorso, che risulterebbe così rivalutato», chiedono ora gli Adb. Del resto, aggiungono, «le nostre preoccupazioni a proposito della Grezzanella erano state accolte e sottoscritte dall’ex presidente della Provincia Elio Mosele, il quale a fine giugno aveva provveduto a sottoporle ai vertici di Veneto Strade. Dopotutto si tratta di interventi che, in corso d’opera, non solo sono fattibili, ma non rappresenterebbero un così gran costo. A fine giugno scorso, con una lettera a Miozzi, abbiamo rinnovato le nostre richieste alla nuova amministrazione provinciale ma non abbiamo ancora ottenuto risposta».