lunedì 11 maggio 2009, di rigoberto
da L’Arena, 11 maggio 2009
di Ilaria Noro
"Caschetto ben legato sulla testa, bandierine e bici coloratissime, centinaia di giovani e giovanissimi hanno pedalato ieri mattina per le vie della città per la decima edizione di Bimbimbici.
A fianco a loro, a formare un simpatico serpentone multicolor di circa un migliaio di bici e sorrisi, c’erano anche genitori, amici e un centinaio di volontari dell’associazione Amici della Bicicletta che complessivamente hanno formato un serpentone colorato e allegro di circa un migliaio di ciclisti.
Il corteo, che ha attraversato il centro storico, da piazza Erbe a via Pallone, dal Duomo a Castelvecchio in un percorso di circa dieci chilometri, è partito, spingendo sui pedali, ieri mattina dall’Arsenale poco dopo le 10 e mezza.
Cinque gruppi di ciclisti, però, si sono dati appuntamento un’ora prima nei vari rioni, borgo Roma, borgo Milano, borgo Venezia, Veronetta e addirittura in 400 circa da San Giovanni Lupatoto, per raggiungere già in sella il punto del via. Obiettivo dell’iniziativa, che si è svolta in contemporanea in circa 220 altre città italiane, quello di ribadire l’importanza della sicurezza stradale per i ciclisti.
«Il nostro messaggio è questo: se c’è sicurezza per i bambini, c’è sicurezza per tutti», ha spiegato il presidente dell’associazione Amici della Bicicletta, Paolo Fabbri. E, in effetti, i bimbi ieri hanno pedalato per le vie della città in completa sicurezza, grazie alla supervisione dei cento volontari dell’associazione Amici della Bicicletta e dagli uomini della polizia municipale, che hanno scortato il gruppo lungo l’intero percorso e presidiato ogni incrocio che i bimbi hanno dovuto superare. Ma fossero stati, se non proprio soli, in compagnia esclusivamente dei genitori, quali sarebbero stati i rischi più frequenti incontrati durante il percorso? «Decisamente molti», ha spiegato il presidente Fabbri. «Gli incroci rappresentano quasi sempre un rischio perché quasi mai hanno attraversamenti adeguati. Inoltre, gran parte del percorso scelto si è snodato lungo la zona con limite di velocità a 30 chilometri orari. Teoricamente, a questa velocità, pedoni, bici e macchine possono convivere benissimo senza la necessità di alcuna infrastruttura». «Ma la realtà è che anche in zona 30 sono pochissime le macchine che rispettano questa velocità, con gli inevitabili rischi che ne conseguono non solo per i piccoli ciclisti ma per tutti», ha aggiunto Paolo Fabbri. «Da sottolineare è anche il fatto che, promuovendo l’uso della bici anziché dell’auto, si vogliono sconfiggere altri rischi: quello dell’obesità che colpisce ormai un bambino su quattro, e quello dell’estraniazione dal proprio territorio».
La festa si è conclusa nel cortile dell’Arsenale poco dopo mezzogiorno. I bimbi, posata la bici dopo aver fatto innumerevoli giri sul percorso a ostacoli, tra dislivelli e terriccio, allestito per l’occasione dai volontari dell’associazione, si sono fatti ammaliare dagli strani e variopinti giochi creati da Renato Toffali, interamente in materiale di riciclo, come Tappolino, il simpatico topolino costruito con i tappi delle bottiglie di plastica vuote, il cerchio magico, il drago di plastica.
E per gli organizzatori una cifra decisamente positiva si è aggiunta a quelle già buone che hanno caratterizzato la manifestazione. Gli Amici della Bicicletta veronesi hanno raggiunto ieri quota 1.500 iscritti, grazie al centinaio circa di nuove adesioni registrate ieri. «L’obiettivo ora è raggiungere quota duemila al più presto», ha auspicato Fabbri."