Ecco il link del servizio su TeleArena: http://www.youtube.com/watch?v=7Kk2...
Ecco il link del servizio su TeleNuovo: http://www.youtube.com/watch?v=k76r...
Articolo su L’Arena del 17/3/2009
di Ilaria Noro
http://www.larena.it/stories/Cronac...
Non ha centinaia di cavalli che rombano sotto il cofano, e nessun turbo nel motore. Anzi, a dire il vero non ce l’ha proprio, il motore, e tantomeno un cofano. Eppure è il mezzo più veloce per muoversi in centro. Stiamo parlando della bicicletta, che ieri ha gareggiato contro autobus, motorino e auto per il trofeo Tartaruga, organizzato dal Treno Verde, la campagna di Legambiente e Ferrovie dello Stato, conquistando il gradino più alto del podio.
In soli sedici minuti, infatti, Luciano Zamperini, in sella alla sua bici, ha coperto i circa sette chilometri del percorso che da via Stanga, alla Croce Bianca, lo separavano dall’arrivo, la stazione di porta Vescovo. Con tanto di sosta per comprare un quotidiano. Pedalata dopo pedalata, Zamperini è riuscito a staccare di ben tre minuti il secondo arrivato, l’avvocato Guariente Guarienti, che con il suo «cinquantino» ha tagliato il traguardo alle 11.19. Terzo, il presidente dell’Atv Gianluigi Soardi, che con uno dei pullman a metano, ha impiegato 21 minuti. Sull’ordine di arrivo ha influito il percorso scelto, secondo le peculiarità del mezzo. La bici ha potuto infatti attraversare indisturbata via Roma, interdetta ai mezzi a motore, tagliando così una bella fetta di strada. Il pullman ha seguito invece la circonvallazione esterna utilizzando, dove esistenti, le corsie preferenziali. Circonvallazione interna, invece, per l’avvocato Guarienti, che ieri si è detto alquanto stupito dalla velocità con cui la bicicletta di Zamperini ha battuto tutti gli altri sul tempo.
AUTO KO. Ultime ad arrivare, rispettivamente 28 e 29 minuti dopo le 11, sono state le due auto in gara: una ibrida (cioè che si muove sia col carburante che ad elettricità) e una a gpl. Oltre al tempo di percorrenza più lungo, hanno impiegato diversi minuti anche per trovare un parcheggio. Alla guida dell’auto ibrida c’era Lorenzo Albi, presidente di Legambiente, decisamente soddisfatto di essere arrivato tra gli ultimi. «Questa è la dimostrazione che il mezzo privato non conviene, né in termini di tempo, né in termini economici», ha spiegato.
PISTE CICLABILI. Regina dell’iniziativa è risultata essere dunque la bici. Sulle due ruote, insomma, si arriva prima. Se si arriva, però. Il beneficio del tempo risparmiato senza attendere le code ai semafori o la possibilità di attraversare il centro storico senza il pericolo di essere immortalati dalle telecamere della Ztl, e soprattutto senza inquinare né spendere soldi in carburante, viene messo in discussione se si prendono in considerazione i rischi che comporta spostarsi con i pedali nelle strade della città. La cronica carenza di piste ciclabili costringe infatti i ciclisti a pedalare sulle normali corsie delle auto.
NUOVI OBIETTIVI. L’iniziativa di ieri è stata però anche l’occasione per sottolineare e riflettere sulle carenze della viabilità. E per tracciare alcune priorità. Oltre a nuove piste ciclabili, infatti, «servono più corsie preferenziali per i pullman. Anche in corso Milano abbiamo già chiesto di dedicare spazio per i bus e il Comune sta lavorando per cercare le possibili soluzioni. Nonostante ciò, però, l’autobus rimane però il mezzo migliore per spostarsi in città: costa poco e non inquina», ha spiegato Soardi che durante il percorso del trofeo Tartaruga ha seguito la linea normalmente effettuata dal 33, sotto lo sguardo stupito delle persone alla fermata. «Il cartello specificava fuori servizio, ma qualcuno è rimasto comunque sorpreso», ha commentato Soardi. «È compito dell’amministrazione guardare con maggiore attenzione al trasporto alternativo e in particolare a quello pubblico, troppo poco scelto dai cittadini veronesi», ha aggiunto Albi. «Il servizio troppo spesso è penalizzato dalla quasi totale assenza di corsie preferenziali, che quando esistono non sono protette. È inammissibile inoltre che le piste ciclabili, previste dalla precedente amministrazione e ridotte invece dall’amministrazione attuale, siano considerate un impedimento alla circolazione cittadina».