giovedì 12 giugno 1997, di webmaster
All’Arena di Verona Al Sindaco Michela Sironi
Sull’Arena del 12.06.97 (rispondendo sull’attraversamento pedonale di via Carducci), il Sindaco di Verona ha annunciato l’avvio, con i vigili urbani, di una serie di "campagne mirate a correggere alcune cattive abitudini" degli automobilisti, spiegando che la prima riguarderà il rispetto dei semafori. Gli "Amici della Bicicletta - Per una città possibile", accolgono con favore tale idea. E’ indispensabile avviare iniziative, che siano al contempo educative (di sensibilizzazione) e di ripristino della legalità (multe per scoraggiare certi comportamenti). Questo soprattutto in difesa degli utenti della strada più deboli, quali i ciclisti e i pedoni, con particolare attenzione a quelli con specifiche difficoltà (bambini, anziani, portatori di problemi fisici), ripristinando il loro sacrosanto diritto di circolare in libertà e sicurezza.
A Verona, tra le norme più ignorate, c’è sicuramente quella che impone di fermarsi agli attraversamenti pedonali, quando un pedone si appresta a passare (indipendentemente dalla presenza di un semaforo). Quasi nessuno lo fa e, su certe strade molto trafficate, attraversare è ormai una vera impresa. L’Arena ha più volte documentato i disagi, se non addirittura i tragici incidenti, dovuti allo scarso rispetto degli attraversamenti e contemporaneamente all’eccesso di velocità (...e certamente un’altra campagna dovrebbe vertere sul rispetto dei limiti).
Proponiamo pertanto all’Amministrazione Comunale, di inserire tra gli obiettivi prioritari di questa politica, preannunciata dal Sindaco, quello dell’ "attraversamento pedonale sicuro". Per realizzarlo, a nostro parere, occorre lavorare contemporaneamente almeno in tre direzioni. 1) Avviare campagne educative e di sensibilizzazione (alle quali siamo disposti a dare la nostra collaborazione). 2) Ripristinare la legalità, potenziando il controllo "repressivo" della polizia municipale. 3) Attuare provvedimenti di moderazione del traffico, sull’esempio di molti paesi europei, come la vicina Svizzera (anche in questo caso la nostra associazione può collaborare con proposte). Si tratta cioè di dissuadere "fisicamente" i comportamenti pericolosi, poichè l’educazione e i vigili urbani non bastano (quest’ultimi non possiedono il dono dell’ubiquità). Nel caso degli attraversamenti pedonali si possono, ad esempio, realizzare restringimenti artificiali della carreggiata e/o isole spartitraffico. Esempi di questo genere non mancano nemmeno a Verona, anche se sporadici (ad esempio l’attraversamento pedonale in via Corsini di fronte allo Sporting Club Mondadori e in piazza del Porto a Parona).
Gradiremmo una risposta. Cordiali saluti.
Per gli Amici della Bicicletta “per una città possibile” Il Segretario Dott. Stefano Gerosa