Il Punto del Presidente Paolo Fabbri
Marzo 2006: Si scalda il clima.

lunedì 27 febbraio 2006, di webmaster

MARZO, SI SCALDA IL CLIMA

Le polveri ci stanno affogando. Affoga con noi tutta la pianura padana mentre, assente il governo nazionale, la Regione Veneto rifiuta di coordinarsi con altre regioni e di armonizzare l’azione di comuni e province. Così le amministrazioni locali affrontano disordinatamente questa emergenza davanti alla quale i sindaci, da soli, possono poco. Ragione questa, tuttavia, che non può giustificare da parte di questi ultimi la mancanza di decisioni coraggiose. Per risolvere il problema ci sembra ovvio sia necessario assumere, ai vari livelli, contemporaneamente, svariate iniziative. Molte, quelle più incisive, dovrebbero essere già state adottate dal governo nazionale e da quello regionale: la politica dei trasporti, quella energetica, quella industriale, la tutela del territorio... A livello comunale è evidente che ci si deve concentrare, soprattutto, sul problema del traffico: vanno promossi il mezzo pubblico e la bicicletta, va disincentivato l’uso dell’automobile, devono ritrovare spazio anche i pedoni.

Come contiamo nei prossimi mesi di spingere il comune (e il Parlamento) sempre più su questa linea?

I primi sabati di ogni mese (ritrovo in sede alle 16), insieme agli “amici di Beppe Grillo”, organizzeremo una biciclettata per le vie della città per richiamare tutti alla necessità di investire sulla mobilità sostenibile e ad un uso più razionale dell’automobile.

A marzo è in programma S.I.N.D.A.C.O. (Scampanelliamo Il Nostro Diritto Alla Ciclabilità, Ostrega!): l’occasione che offriamo ogni anno al nostro primo cittadino, nella ricorrenza delle elezioni, per fare un bilancio delle azioni svolte a favore dei ciclisti. Nel 2005 eravamo piuttosto delusi e Paolo Zanotto ci aveva promesso che all’appuntamento del 2006 si sarebbe presentato forte della risoluzione di questi problemi: discontinuità delle piste ciclabili, mancanza di un piano della comunicazione, mancanza dei percorsi diretti, mancato adeguamento dei segnali che ancora non prevedono le bici sulle corsie preferenziali della ZTL (l’ordinanza è del 2003!). Vedremo. L’appuntamento è in piazza Bra (Gran Guardia lato Palazzo Barbieri) alle ore 16 di sabato 18 marzo. Contiamo molto che, come negli anni passati, il sindaco sia disponibile a incontrarci.

Ancora a marzo prenderemo contatto con gli assessori (6) e i consiglieri comunali (15: sia di centro destra che di centro sinistra) che nel 2005 hanno aderito alla nostra associazione. A loro chiederemo di adoperarsi concretamente affinché entro l’anno, fra l’altro:

- sia data continuità alle piste ciclabili (in particolare tra via Pallone e Volto San Luca e tra il ponte sul canale Camuzzoni e la stazione Porta Nuova);

- i ciclisti non siano più costretti a seguire gli stessi itinerari previsti per le macchine e - come a Bolzano, Piacenza e Reggio Emilia - siano autorizzati a percorrere, nelle “Zone 30”, anche in controsenso le strade a senso unico, e, in tutta la città, quando non vi sono alternative ragionevoli, le corsie preferenziali;

- siano costituiti un osservatorio sui furti e uno sugli incidenti che coinvolgano ciclisti e pedoni;

- siano distribuiti alle famiglie due pieghevoli: uno per far conoscere i benefici individuali e collettivi legati all’uso della bici; l’altro per informare ciclisti e automobilisti circa le regole da rispettare e le attenzioni da adottare per ridurre il rischio di incidenti;

- sia potenziato l’organico dell’Ufficio Biciclette.

Nei prossimi mesi, e sino alla vigilia delle amministrative del 2007, daremo ampio riscontro dei risultati ottenuti e delle azioni intraprese.

Ancora a marzo, in vista delle elezioni politiche di aprile, chiederemo ai candidati veronesi di sottoscrivere la lettera aperta con la quale la Fiab chiede al Parlamento e al Governo:

1. di redigere un “Piano Generale della Mobilità Ciclistica” che definisca gli obiettivi di legislatura;

2. di istituire il “Servizio nazionale per la mobilità ciclistica” che gestisca il Piano (anche censendo piste e percorsi ciclabili esistenti, monitorando gli incidenti, individuando forme di incentivazione e defiscalizzazione per la promozione della bici);

3. di aggiornare il Codice della Strada;

4. di stanziare, in modo continuativo durante tutta la legislatura, le risorse economiche necessarie per lo sviluppo della mobilità ciclistica (finanziando innanzitutto la legge n. 366/98 che prevede i fondi per la realizzazione di piste ciclabili).

Sempre a marzo, il 16 e il 17, nell’imminenza di S.I.N.D.A.C.O e per raccogliere firme sulla lettera aperta ai candidati alle politiche e sulle nostre richieste a consiglieri e assessori, faremo due giorni di banchetto in piazza Bra.

In maggio altri due appuntamenti importanti: il 7 Bimbimbici: quest’anno la parola d’ordine è “via le macchine davanti alle scuole”; cercheremo di ripetere il successo del 2005 (2500 ciclisti) affermando il diritto dei bambini ad una città anche a loro misura.

Il 21, con tutta la Fiab, organizzeremo una manifestazione a difesa della linea ferroviaria dismessa che collega Treviso a Ostiglia: la più lunga “green way” italiana. La Regione Veneto con la legge n. 61/99 ha previsto su questa linea “la realizzazione di un percorso ciclabile a valenza regionale” e successivamente ha assegnato ai comuni i finanziamenti per l’acquisizione del sedime in disuso. Nonostante ciò, molti vorrebbero che l’ex linea ferroviaria diventasse una superstrada o un’autostrada. Proprio la Società Autostrade (presidente quello stesso Aleardo Merlin che da presidente della Provincia nella scorsa legislatura poco o nulla ha fatto per promuovere la bicicletta: confrontare quanto è avvenuto nello stesso periodo nelle province di Bolzano, Trento, Brescia e Mantova!) vuole prendersi un cospicuo pezzo di linea. In provincia di Padova la Fiab è riuscita ad impedire che questa risorsa fosse perduta. Noi ci impegneremo, con le altre associazioni ambientaliste, affinché questo non avvenga neppure nel veronese. Su questo tema, su quello del Biffis e sulla segnalazione degli itinerari ciclabili già percorribili coinvolgeremo con una lettera aperta il presidente della provincia Elio Mosele.

Siamo all’inizio: il 2006 sarà impegnativo. Vogliamo proprio farci sentire.

Paolo Fabbri