sabato 20 dicembre 2008, di Alberto
Dall’inizio dell’anno i morti sono già dieci. Polemica anche per il ripristino del divieto di transito sulle corsie preferenziali dei bus
Articolo su L’Arena del 19/12/2008
Girare per le strade in sella a una bicicletta, può essere decisamente pericoloso. Centocinquanta ogni anno sono in città gli incidenti ai danni dei ciclisti: già 10, quest’anno, le vittime. E alla cronica mancanza di piste ciclabili e di percorsi adatti a tutelare la sicurezza di chi si sposta sulle due ruote a pedali, ora ad aggravare la situazione, denunciano gli Amici della Bicicletta, ci si mette anche l’ordinanza del Comune 117 del 13 novembre.
Questo provvedimento, in sostanza, vieta alle bici di percorrere le corsie preferenziali destinate principalmente a bus e taxi. Decisione che, in particolare in alcuni tratti, espone i ciclisti ad un numero maggiore di rischi. «Dove è più tutelato un ciclista, ad esempio in via degli Alpini: sulla corsia preferenziale e quindi sulla destra a ridosso della piazza, oppure in parte alla normale corsia di marcia, con un’alta probabilità di trovarsi stretto in un corridoio formato da un autobus da un lato e da macchine o peggio furgoni, dall’altro?» ha spiegato Paolo Fabbri, presidente degli AdB. «Se non conoscessimo l’acredine che esponenti di questa amministrazione nutrono nei confronti dei ciclisti e delle loro organizzazioni penserei ad un errore, questa scelta mi appare del tutto incomprensibile» è il suo commento. Il divieto di transito alle bici sulle corsie preferenziali era stato abolito nel 2003, grazie ad un’ordinanza siglata dalla precedente amministrazione, che concedeva la deroga anche ai veicoli a pedali.
Una sorta di permesso speciale di transito che ora è stato tolto alle due ruote a pedali ma mantenuto alle altre categorie di veicoli già autorizzati in deroga. Stop alle biciclette, quindi, ma via libera alle auto blu e non solo. Tra gli aventi diritto ci sono infatti anche le auto della Fondazione Cariverona e del Banco popolare; la macchina del Vescovo e quella del Rettore; le camionette militari e i veicoli delle aziende ex municipalizzate, Agsm, Amia e Acque Veronesi. «Con il pretesto del “riordino” delle autorizzazioni a percorrere le corsie preferenziali si preclude, di fatto, il centro storico ai ciclisti, introducendo una clamorosa frattura sulla principale linea di percorsi ciclopedonali che collegano i quartieri di Nord Est con quelli di Sud-Ovest», ha aggiunto Fabbri che ieri mattina ha voluto sottolineare pubblicamente la questione, anche a fronte del silenzio dietro cui si è barricato palazzo Barbieri. Gli AdB, infatti, hanno inviato il 26 novembre una mail all’assessore alla mobilità Enrico Corsi, e per conoscenza anche all’assessore all’ambiente Federico Sboarina e al presidente della Prima circoscrizione Matteo Gelmetti, in cui chiedevano le ragioni di tale provvedimento, «segnalandone l’irragionevolezza».
Tuttavia, nessuno dei tre ha ancora risposto alle richieste di spiegazione. «Quello che noi chiediamo è un tavolo di confronto a cui possano sedere tutti». All’incontro con la stampa indetto dall’associazione, hanno partecipato le rappresentanze sindacali degli autisti dell’Atv, il cui obiettivo è comune a quello degli Amici. «Noi ci stiamo già confrontando con gli AdB, parlando delle problematiche comuni e delle possibili soluzioni. Tuttavia, manca la volontà di istituzionalizzare un dialogo continuo. Non tanto per stabilire chi ha ragione e chi no ma per improntare un tavolo di confronto costruttivo», hanno spiegato i rappresentanti.
«Quella di vietare la circolazione delle bici sulle corsie preferenziali, è una decisione che va a cozzare anche contro il progetto di Bike sharing», ha aggiunto Fabbri. «È ora che questo mezzo di trasporto non venga considerato solo nei proclami ma concretamente. E invece, da una parte, si stanno investendo i soldi dei cittadini per bici e stazioni, dall’altra se ne ostacola la viabilità, facendola anche diventare più pericolosa»