domenica 30 ottobre 2005, di webmaster
Noi Amici della Bicicletta sosteniamo gli sforzi che l’amministrazione comunale di Verona sta compiendo per allontanare le auto dal centro storico: siamo favorevoli al piano della sosta e all’utilizzo delle telecamere. Apprezziamo che si cerchino di individuare - anche fuori dalla ZTL - altre porzioni di città da trasformare in “Zona 30”. Approviamo il fatto che si potenzi il trasporto pubblico acquisendo nuove vetture a metano, istituendo nuovi servizi navetta con i parcheggi e arrivando, finalmente, alla fusione tra AMT e APT .
Troviamo tutti questi provvedimenti utili ad affermare una città dove è possibile vivere meglio, dove gli spazi non sono più concepiti esclusivamente come funzionali alla circolazione delle automobili.
Dove si limita la circolazione delle auto e dove si limita la loro velocità, è possibile ridare spazio a quelle esigenze di socializzazione che in molti quartieri veronesi sono oggi di fatto negate.
Mentre siamo contenti di questi provvedimenti proprio perché sono un modo per favorire - sia pure indirettamente - la pedonalità e la ciclabilità, continuiamo ad essere stupiti del fatto che sindaco e giunta perseverino nel non prendere quelle misure a basso costo che, sulla base dell’esperienza di altre città, sono direttamente utili a promuovere la bicicletta.
Quali siano lo abbiamo ripetuto così tante volte che farlo ancora ci dà persino la nausea: chiediamo percorsi diretti per i ciclisti (ne parliamo anche in un altro articolo di questo stesso Ruotalibera). Chiediamo l’istituzione di un osservatorio sui furti e di uno sugli incidenti. Chiediamo anche che sia data continuità alle piste ciclabili esistenti e che venga realizzata una segnaletica ad hoc per i ciclisti in linea con le indicazioni della FIAB. Vogliamo che sia posta la massima attenzione a non ripetere, sulle piste di imminente costruzione, gli stessi errori commessi su quelle appena realizzate. Che sia potenziato l’Ufficio Biciclette e – fondamentale! - che sia finalmente adottato un “piano della comunicazione”.
Rischiando ancora la nausea di chi scrive e di chi legge, ripetiamo per l’ennesima volta che questa amministrazione è certamente quella che, per la bicicletta, ha fatto più di tutte quelle che l’hanno preceduta. È altrettanto vero, però, che questa amministrazione è anche quella che ha sollevato in tutti noi più aspettative: per capirlo basta rileggersi il programma elettorale del sindaco.
Per questo non capiamo l’atteggiamento di questa giunta. Oltretutto nessuno sta contestando le nostre richieste. Semplicemente nessuno ci sta rispondendo. E il sindaco è nostro socio!
Aspettiamo novità su questo fronte e speriamo quanto prima di avere, come abbiamo proposto, un incontro con il sindaco e con gli assessori al Traffico e all’Ambiente.
Nel frattempo ci dispiace dover fare questa segnalazione. È stato presentato dall’assessore all’Ambiente al consiglio della Seconda circoscrizione il progetto del primo stralcio per il Parco dell’Adige Nord, sia per la parte di riqualificazione delle aree verdi, sia per la mobilità verso il Parco che prevede piste ciclabili sul lungadige dell’Attiraglio e fino al ponte di Castelvecchio.
Ebbene, dopo ampia discussione, la maggioranza di centro-destra ha votato contro (il centro-sinistra 10 a favore) perché i provvedimenti sulla ciclabilità sono troppo invasivi e compromettono lo scorrimento del traffico automobilistico, congestionando le strade attigue...
L’auspicio è che il progetto del comune prosegua ugualmente il suo iter, in quanto il parere della circoscrizione non è vincolante. Rimane tuttavia l’amarezza perché su un tema come quello della sicurezza per la mobilità ciclabile non si dovrebbe far politica, soprattutto alla luce dei tristi fatti di cronaca che quotidianamente riportano i gravi incidenti occorsi a pedoni e ciclisti sulle nostre strade.
E per finire, la gradite un’altra “perla”?
Cominceranno in ottobre, nella Quarta circoscrizione, i lavori per la realizzazione di una pista ciclabile sul tracciato della ex ferrovia che segna il confine tra i quartieri di Santa Lucia e Golosine. Un percorso importante che potrà collegare, una volta raccordato con la ciclabile di stradone Santa Lucia, il cuore dei due quartieri alla stazione di Porta Nuova e a Piazza Bra. Purtroppo, per la realizzazione del raccordo (trecento metri di pista a ridosso del muro della ferrovia), non è stato ancora prodotto dal Comune un documento fondamentale: la richiesta ufficiale alla Direzione Compartimentale delle Ferrovie di poter utilizzare in comodato gratuito il terreno di sua proprietà. Va sottolineato che la Direzione Compartimentale ha già dichiarato informalmente tutta la sua disponibilità e che per realizzare il raccordo è già pronto il progetto e sono stati già stanziati i soldi. Manca solo, e se ne parla da almeno un anno, questo atto formale. In tal modo il gran lavoro svolto dalla Circoscrizione e da quanti hanno tenacemente operato per la realizzazione della pista, viene in parte vanificato venendo a mancare, con il raccordo, quell’effetto rete che è decisivo ai fini della mobilità ciclistica.
Ma si può?!