giovedì 16 ottobre 2008, di lupoinbici
Comunicato Stampa del 16/10/2008
Gli Amici della Bicicletta ritengono l’iniziativa di bike sharing portata avanti dall’assessore Enrico Corsi un segnale «molto positivo», rispetto all’attuale panorama della mobilità cittadina. «Tuttavia prima di stappare lo champagne» precisa il presidente Paolo Fabbri, «preferiamo aspettare di vedere se il progetto sarà effettivamente realizzato e come». Le 150 biciclette pubbliche proposte da Corsi, prosegue il presidente, «sono di più delle 48 messe in campo 5 anni fa da Zanotto. Sono purtroppo molte di meno delle 2.500 biciclette di Lione, città medio-grande di 500 mila abitanti, dunque paragonabile a Verona, che per prima in Europa già una decina di anni fa ha messo in piedi un servizio del genere». Per assicurare il successo dell’iniziativa, gli Amici della Biciletta si aspettano, quindi, «che le stazioni vengano realizzate prevedendo da subito la possibilità di potenziarle». Inoltre, osserva Fabbri, «ci aspettiamo un serio confronto sui percorsi che le bici pubbliche dovranno affrontare tra stazione e stazione e fra stazione e attrattori. Forse allora — aggiunge il presidente — ci si renderà conto che la viabilità ordinaria, pensata per le automobili, non è sempre adatta anche per le biciclette: provate a immaginare il tragitto tra la stazione prevista alla Passalacqua e quella prevista in via Cappello, è davvero tortuoso!». Importante, secondo gli Adb, sarebbe «approntare una segnaletica dedicata, anche nell’ipotesi, auspicabile, che il servizio possa essere usufruito dagli stranieri, turisti in primis». Perché «seguire le indicazioni pensate per le automobili, fa finire spesso sulla circonvallazione». In ogni caso, conclude Fabbri, «qualunque soluzione tecnica si studi, sarebbe bene venisse studiata con la partecipazione di un rappresentante dei ciclisti urbani, nell’ambito del luogo deputato a tale scopo, che è la Consulta cittadina della mobilità, dalla quale, purtroppo, continuiamo ad essere esclusi».