martedì 5 agosto 2008, di lupoinbici
Siamo partiti dalla sede alle 20.30 di Venerdì 18 Luglio per la gita Bikers al chiaro di luna. Eravamo solo in sette, compresa la Guida, che aveva provato il percorso nel pomeriggio, preoccupata dalla recenti piogge. Si aspettavano più persone. Un peccato. Un’ occasione per un esperienza, una piccola avventura alle porte di casa. Dalla città alle Prealpi di notte.
Mentre attraversavamo il centro, causa l’orario insolito, le persone che incontravamo ci guardavano, incuriosite da quel piccolo drappello di ciclisti abbigliati a tutto punto. Dopo aver attraversato il centro e Borgo Venezia percorrendo le piste ciclabili disponibili abbiamo imboccato la pista sterrata fiancheggiante il torrente Pantena, che da il nome all’omonima valle . In quel punto, a dieci minuti di bici dalla città, c’ è stato il piacere di vederci attraversare la strada da un coniglio selvatico, che ha stupito più d’ uno dei presenti.
Sono frequenti, lungo il percorso, specialmente alla sera ed al mattino presto, incontri con altri componenti della fauna selvatica : piccoli volatili, fagiani, falchi e nel bosco, in seguito, ghiri e scoiattoli e, raro, il tasso.
Arrivati all’imbrunire alla frazione di Santa Maria in Stelle abbiamo attaccato il “piccolo Stelvio”, una strada bianca collegante la piccola frazione con la località Maroni.
La strada, in estate, al pomeriggio è un “Sahara”, esposta al sole.
La notte, invece, è piacevole, esce anche un po’ di umidità dai campi e la velocità bassa della salita la rende poco pericolosa malgrado la scarsa luminosità.
Arrivati a Maroni, dopo una ventina di minuti di salita, è iniziata la vera avventura.
Si consiglia, per sicurezza, a chi volesse ripetere la nostra esperienza, di abbondare con le fonti luminose, integrando le luci della bicicletta con un faro alogeno, che solo pochi di noi avevano.
Siamo scesi senza danni per un sentiero sassoso andando molto piano, anche perché la luna piena, bassa all’ orizzonte, non illuminava attraverso il bosco.
Sono state scattate delle fotografie in un punto panoramico. Il panorama è stato gustato specialmente da chi passava da quel punto per la prima volta.
In seguito abbiamo percorso un brevissimo tratto della strada asfaltata che collega Novaglie alla Val Squaranto e, per stradina bianca, abbiamo seguito la giovane e capace guida fino a Mizzole e poi, di nuovo in salita, abbiamo fiancheggiato il Castello di Montorio, illuminato abbondantemente, dove, in discesa, grazie alla luce artificiale dei lampioni che lo circondano, abbiamo finalmente lasciato andare le bici in sicurezza.
Per tornare in città non restava che percorrere la ciclabile da Montorio a Borgo Venezia, dove abbiamo preso un gelato.
Poi il gruppo si è diviso.Chi abitava nella zona Est è andato a casa e gli altri hanno attraversato di nuovo la città.
Il giro è stato molto piacevole, anche per chi, come me, lo aveva percorso moltissime volte di giorno, in un periodo in cui la calura rendeva faticoso praticare la bicicletta di giorno e soprattutto senza incidenti.
Andrea Cailotto