Ecco alcuni commenti
un post su ciclistica.it intitolato "Le mani sul manubrio e l’umana idiozia" al quale tutti i visitatori sono invitati a partecipare
Lettere di ciclisti indignati
LA MULTA IN BICI/1
C’è ben altra illegalità
Mi pare che in questa città sia ormai uno stile consolidato colpire le espressioni minimali di "illegalità", lasciando prosperare le peggiori. Premetto che non conosco la casistica delle multe per l’uso dei cellulari da parte degli automobilisti, ed anzi pregherei il comandante dei vigili urbani di informare la cittadinanza sul fenomeno; forse sarebbe un deterrente per le decine di automobilisti che giornalmente vedo conversare al cellulare e che spesso mi sfiorano mentre mi reco al lavoro in bicicletta. Mi è anche capitato di vederlo fare sotto gli occhi di vigili che evidentemente non danno troppa importanza a questa trasgressione o sono impegnati in altre mansioni.
Mi permetto di fare un’osservazione a titolo di esempio: da quando si sono messe delle pattuglie a controllare il traffico abusivo sulle corsie preferenziali il fenomeno si è attenuato, e quindi penso che se il numero di "telefonisti" è stabile o in crescita, vuol dire che non c’è un efficace controllo in tal senso.
Approfitto dello spazio per un’ultima segnalazione di "illegalità diffusa" ben più pericolosa di un ciclista che telefona e che al massimo si fa del male da solo: nel giro di un mese, per ben quattro volte ho avuto una discussione con motociclisti che pretendevamo di avere il passaggio libero sulla pista ciclabile di via Betteloni. Dato che lo stesso problema l’ho sentito lamentare da altri per la pista ciclabile di via Torbido, invito che di dovere a reprimere questo fenomeno sempre più diffuso e ben più pericoloso di un ciclista che telefona. A questo proposito mi pare utile ricordare che nell’ultimo anno ci sono stati due bambini ammazzati da delinquenti in moto sulle piste ciclabili.
Grazie per l’attenzione.
S.A.
VERONA
LA MULTA IN BICI/2
Accanimento contro il ciclista
Ho letto e poi sentito su tutti i canali nazionali con stupore, e con me penso anche parecchi italiani, della multa appioppata a quel ciclista indisciplinato che in città, mentre si recava in biblioteca, quindi con una bici che presumo non da corsa e non adornato da bandane varie, perché malauguratamente ed incautamente rispondeva al telefonino. Ha un bel dire il comandante dei vigili di Verona che non si tratta di accanimento contro i ciclisti ma semplicemente di applicare il codice della strada. Allora dove mettiamo il quasi 100% degli automobilisti che senza tregua telefonano ? Dove mettiamo tutti quei ciclisti che in terza, quarta e quinta fila occupano la sede stradale ? E’ certamente più facile multare un ciclista sprovveduto che non fermare auto in corsa o torme di ciclisti assatanati emuli dei grandi campioni. Non credo si tratti di puro accanimento, almeno lo spero, ma magari accanimento terapeutico forse sì.
U.B.
BARDOLINO
LA MULTA IN BICI/3
Più telefonisti in automobile
Giusto multare un ciclista che telefona, certo.
Il rischio non è altissimo, ma c’è.
Mi sembra molto più alto il rischio che si corre quando è un automobilista che usa il cellulare.
Tutti ne vediamo tutti i giorni, e moltissimi; mi piacerebbe che il comandante Altamura ci facesse sapere quante multe sono state elevate ad automobilisti, per l’uso del cellulare durante la marcia, nel corso di quest’anno. L’impressione è che stia prevalendo una certa indulgenza.
G.B.
VERONA
Articolo su DNews del 24/6/2008
«Bici multate e Suv impuniti»
La lettera>> I Verdi alla Municipale: «Regole per tutti, anche per la sosta selvaggia»
Laura Lorenzini Verona
"Le regole devono valere per tutti, a partire dagli automobilisti che parcheggiano in piazza Erbe, porta Borsari e Castelvecchio». Sul caso del ciclista sanzionato con 148 euro di multa perché pedalava parlando al cellulare, Claudio Magagna, presidente provinciale dei Verdi, ha scritto ieri una lettera al comandante della polizia municipale Luigi Altamura chiedendo lo stesso trattamento sanzionatorio per tutti i cittadini veronesi. E dunque non solo i ciclisti, ma anche gli automobilisti, veronesi e non, «altrimenti c’è il rischio della discriminazione e che la legge valga per alcuni e non per altri». Un intervento che si inserisce nella scia delle polemiche suscitate dalla pesante sanzione nei confronti del ciclista, contestata con sdegno anche da uno dei più insigni rappresentanti della bici, quel Danilo Di Luca già trionfatore del giro d’Italia 2007 che ieri ha stroncato i vigili: «Sono fuori di testa, i Comuni non sanno più cosa fare per fare cassa». Magagna pone l’accento sul senso di ingiustizia che può scatenare una decisione che punisce la formica e chiude gli occhi sulla giungla quotidiana, con due pesi e due misure nell’applicazione delle norme: «Per un ciclista che infrange il codice, sono un’enormità gli automobilisti che non rispettano le regole e la fanno franca, vedi quelli benestanti, dotati di macchinoni, che già godono di parecchi privilegi». Il riferimento è ai Suv e alle auto sportive parcheggiate giorno e sera in centro storico, ma anche le infrazioni che penalizzano i ciclisti. Vedi la pista da poco ridisegnata di corso Porta Nuova, «dove le auto in sosta invadono ogni giorno il percorso di chi viaggia su due ruote», così come molte altri ciclabili vedono continue invasioni di veicoli. «La necessaria osservanza della legalità va sostenuta e tenuta nel massimo rispetto di tutti – scrive Magagna ad Altamura -. Non credo che lei, nel suo ruolo di responsabilità, voglia le differenze di trattamento tra i cittadini. Perciò richiamo la sua attenzione a perseguire le gravi forme di non rispetto delle regole da parte degli automobilisti che, nelle ore serali, parcheggiano in piazza Erbe o Porta Borsari. Una cattiva immagine di Verona e dei suoi luoghi storici offerta ai turisti». Bene multare i ciclisti che non rispettano il codice o chi non osserva le ordinanze di decoro urbano emesse dal sindaco, ma secondo il presidente dei Verdi vanno perseguiti anche gli automobilisti che mettono a repentaglio la sicurezza altrui: «Il lavoro svolto dalla polizia locale deve essere apprezzato da tutti i veronesi e orientato a educare, o a reprimere ma nei casi più gravi».