domenica 15 giugno 2008, di Alberto
Ecco la risposta del Presidente
Gentile signor M.F., La invitiamo a visitare il nostro sito e a venire a trovarci presso la nostra sede; saremo lieti di confrontarci con Lei e di mostrarle quanto stiamo facendo. Scoprirà che siamo volontari, che ci diamo un mucchio da fare, che ci autofinanziamo con fatica.
E che abbiamo ben presente l’importanza del rispetto del Codice della Strada, come potrà constatare se vorrà esaminare le nostre pubblicazioni: dal nostro "regolamento gite", all’opuscolo "muoversi in città è sempre un avventura" (che, a nostre spese, distribuiamo gratuitamente) per citarne alcune. La nostra rivista "Ruotalibera", per esempio, dedica al tema "in bici con il codice" una rubrica fissa alla quale qualche volta ha collaborato, su nostro invito, anche il Comando della Polizia Municipale di Verona.
La nostra documentazione potrà quindi rassicurarla su quanto sia importante anche per noi promuovere in ogni modo la sicurezza stradale. Persino quando, come succede in questi giorni, non troviamo la stessa attenzione negli organi di Governo: é di questi giorni la notizia - passata sotto silenzio — che per abolire l’ ICI sono stati drasticamente tagliati i finanziamenti dedicati alla sicurezza stradale, finanziamenti che erano già ai livelli più bassi d’Europa (lo stanziamento annuale di 60 milioni del Governo Prodi è stato ora ridotto, appunto per far fronte all’eliminazione dell’ICI, di 17,5 milioni).
Non approviamo le infrazioni al codice compiute dai singoli ciclisti. E non possiamo certo risponderne, così come l’Aci non deve rispondere delle (ben più pericolose) infrazioni al Codice della Strada che gli automobilisti compiono quotidianamente.
La nostra associazione, sig. M.F., è impegnata a diffondere l’idea che chi sceglie la bicicletta compie un esercizio di civiltà e di moderazione a beneficio di una città quasi totalmente inadatta ad accoglierlo. Pensiamo certo che il codice della strada vada rispettato. *Ma anche aggiornato* tenendo conto dei principi ispiratori e dell’esperienza ormai consolidata nelle maggiori città europee, dove i ciclisti sono considerati con particolare attenzione e favoriti, non solo attraverso la costruzione di corsie ciclabili, ma anche attraverso il permesso di transitare in ampie zone ciclopedonali, atrraverso la diffusione ed il rispetto delle "zone 30", la frequente autorizzazione a percorrere alcune strade a senso unico in contromano e ad utilizzare parti di marciapiedi. E, soprattutto, con efficaci campagne di comunicazione che sottolineando i vantaggi individuali e collettivi legati all’uso della bicicletta, promuovono, nell’interesse della comunità, l’immagine positiva del ciclista urbano.
Tenga conto, signor M.F., che in molte città europee la presenza dei ciclisti non viene considarata positivamente solo perchè ciascuno di loro rappresenta una macchina in meno in coda, un parcheggio in più o qualche Kg di inquinanti in meno, ma perchè il loro numero, con quello dei pedoni, è considerato un indicatore positivo della stessa qualità della vita cittadina. Quando ci vede pedalare con qualche difficoltà in una città che per lo più ci è ostile, ci guardi con simpatia.
Cordiali saluti. Paolo Fabbri, presidente Fiab AdB onlus Verona
PS: Quando vuole, se vuole, facciamo un giro in bicicletta insieme: lei ed io.
Ecco la lettera originale del Sig. M.F.
Egregio Sig. Presidente
La vedo spesso in televisione per rappresentare i diritti dei ciclisti, o come voi preferite chiamarvi: amici della bicicletta. Capisco che la mancanza di piste ciclabili talvolta obblighi i ciclisti a viaggiare sulla carreggiata delle auto, e Lei fa bene a lamentarsi per salvaguardare l’incolumità dei suoi associati.
Come detta il codice della strada i ciclisti hanno gli stessi obblighi degli automobilisti, cioè viaggiare a destra della carreggiata, osservare i segnali, specialmente i divieti di transito, usare la pista ciclabile quando esiste, e così via. Pertanto quando avrà modo di parlare ancora ai suoi associati faccia loro presente che il codice della strada esiste anche per voi e non solo per noi automobilisti, e speriamo che i Vigili Urbani facciano rispettare le regole del traffico anche a voi.
Le auguro buon lavoro, cordiali saluti
M.F.