lunedì 31 marzo 2008, di lupoinbici
AUTOSTRADA DELLE TORRICELLE. La manifestazione lunga 32 chilometri in sette tappe nei luoghi più critici della città
di Alessandra Galetto
Un serpentone lunghissimo e colorato, composto di oltre un migliaio di biciclette, che ha percorso 32 chilometri attraversando la città, con sette tappe nei luoghi più significativi dei cambiamenti che stanno per trasformarne l’assetto urbanistico e per spiegare «la Verona che vogliamo».
È stato infatti questo lo slogan che ha intitolato la manifestazione «Biciclettata per la città», indetta ieri dalle associazioni ambientaliste Amici della Bicicletta-Fiab, Legambiente, Comitato contro il traforo, Italia Nostra, Wwf, Il Carpino, allo scopo di sensibilizzare i cittadini su 12 proposte che le stesse associazioni hanno lanciato a favore di una città più vivibile. La manifestazione è cominciata alle 10 in piazza Bra: nonostante l’ora legale abbia sottratto 60 minuti di sonno, centinaia di appassionati delle due ruote, di sostenitori di una mobilità sostenibile, di difensori del verde, tra cui tante famiglie con bambini e cani al seguito (più di uno i migliori amici dell’uomo che, trasportati in apposito carrettino, hanno partecipato all’iniziativa insieme ai rispettivi padroni) sono arrivati puntuali alla partenza.
Ad attenderli, un gruppo organizzativo molto ben attrezzato. Proprio ieri gli Amici della Bicicletta hanno inaugurato un nuovo microfono senza fili collegato agli altoparlanti posizionati su due biciclette, col quale sono riusciti a coinvolgere tutta la folla nelle spiegazioni che via via sono state proposte lungo le tappe del percorso. E bravi anche i circa 70 volontari Fiab che hanno sorvegliato tutti gli incroci in modo da garantire a tutti un percorso in piena sicurezza.
Da piazza Bra, dove si è parlato di Ztl, il corteo si è mosso verso il Chievo, con la seconda tappa in via della Diga: qui si è parlato di traforo e del parco dell’Adige; e ancora traforo e speculazione edilizia sono stati i temi affrontati nella terza tappa, davanti alla chiesa di San Rocco. Un po’ di polemica verso le scelte di questa amministrazione non è mancata quando il corteo è passato in via Cesiolo, per contestare la mancata ciclabile che qui avrebbe dovuto essere realizzata. Attraverso lungadige San Giorgio i ciclisti sono arrivati per la quinta tappa alla caserma Santa Marta, dove si è parlato del Parco delle mura e del recupero degli edifici storici. Poi tutti verso Villa Buri per il pranzo al sacco, con uno sguardo anche allo spazio per la Fattoria didattica prevista al Giarol grande.
Alle 15 di nuovo in sella diretti alla sesta sosta: alle ex Cartiere per trattare la questione delle aree degradate, ma anche per ascoltare il concerto di un gruppo giovane che ha accompagnato la sosta. Infine, settima tappa allo Scalo merci per parlare del sistema del verde ma anche solo per conoscere luoghi e spazi della nostra città che molti non avevano mai visto prima. Alle 17, tornato tutto il corteo in piazza Bra, momento di riflessione finale: tra saluti e baci, si è avvertito un generale clima di assenso e solidarietà per le proposte delle associazioni che hanno promosso la biciclettata.