sabato 22 marzo 2008, di Alberto
In allegato lo studio di fattibilità: link al documento
La risposta del Difensore Civico:
Egregio Presidente Comitato di Cittadini contro il collegamento autostradale delle Torricelle,
La informo che il 17 marzo u.s. ho inviato nota all’Assessore Mobilità e Infrastrutture, sig. Corsi, all’Assessore Ambiente, Avv. Sboarina e all’ing. Zanoni, dirigente settore Traffico e Mobilità del Comune di Veronacon cui ho esposto le sue perplessità in merito allo studio in oggetto.
Ho altresì chiesto agli Assessori riscontro in merito ai quesiti da Lei giustamente posti.
Non appena riceverò riscontro sarà mia cura informarLa.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Anna Tantini
DIFENSORE CIVICO
La lettera del Comitato:
Gentilissima dott.ssa Anna Tantini
DIFENSORE CIVICO
Comune di Verona
Via Ponte Cittadella, 2
37122 Verona
ho avuto modo di consultare lo "studio di fattibilità" del "completamento anello circonvallatorio a nord Traforo delle Torricelle" che, per conoscenza, Le allego.
Volevo denunciare alla sua attenzione il preoccupante scarso livello di approfondimento di uno studio che dovrebbe servire per confermare con dati certi la necessità di un’opera che cambierà irrimediabilmente il volto della nostra città, tenendo in considerazione la tutela del territorio e, soprattutto, la salute dei cittadini.
Si tratta di un’analisi che si completa in 15 sintetiche facciate che, oltre ad essere ricca di aggettivi quali "sommario", di larga massima ... si dà l’obiettivo di "Approfondire la fattibilità di un’infrastruttura così importante per la città di Verona sembra oggi un compito necessario ed inderogabile dell’Amministrazione al fine di fornire elementi utili a proseguire il confronto fra le varie ipotesi, che in questi ultimi decenni sono state presentate, tutte tese a risolvere il problema di traffico e di inquinamento di vaste aree urbane".
Su questa affermazione vengono naturali alcune considerazioni.
Può una nuova arteria ...
considerata "strada di tipo B Extraurbana Principale (pag. 8);
con 28.000 veicol/giorno (pag. 3), che diventeranno più di 20 milioni nel 2020 (analisi dei flussi di traffico);
con 15/20% di traffico pesante (pag 3);
che andrà a collegare il casello di Verona Nord con il casello di VR Est attraverso la tangeziale Est sulla quale transiterà TUTTO il traffico di attraversamento Est-Ovest della città nella prospettiva, ormai inevitabile che il progetto del Sistema delle Tangenziali Lombardo Veneto venga realizzato;
e questo: a 2400 metri da Piazza Bra, a 1.500 dal Teatro Romano, a 900 dall’ospedale Maggiore
attraverso quartieri densamente popolati e ricchi di centri sensibili come scuole, asili, centri sportivi;
essere lo strumento teso a "risolvere il problema di traffico e di inquinamento" della città più inquinata d’italia? Una nuova strada, o autostrada, potrà al massimo ridurre la congestione, ma non assolutamente risolvere né il problema del traffico tantomeno quello dell’inquinamento.
Come potranno essere messe in atto gli strumenti di contenimento dell’inquinamento – come il lavaggio delle strade, il blocco della circolazione, il controllo del bollino blu – che si sa, come indicato dall’ass. Sboarina su l’Arena di domenica 2 febbraio, che quello che maggiormente affligge la nostra città è proprio quello generato dalle autostrade?
In questa nuova "tangenziale" si potrà viaggiare alla velocità da 70 (velocità minima consentita) a 120 km/ora (pag 8) quando nelle attuali tangenziali veronesi il limite è di 90. Si sa che le auto, come i camion, hanno il rapporto velocità/emissioni ottimali a 50 km/ora, velocità non consentita in questo progetto.
La parte "trasportistica" (pag. 2), quella cioè che dovrebbe convincere della funzionalità dell’opera, si risolve in una facciata. Su questo punto va evidenziato come già 5 consulenti alle precedenti giunte (Winkler, Vittorini, Zambrini, De Beaumount e il Caire) si siano espressi chiaramente indicando l’opera in oggetto come inutile a sollevare il traffico di attraversamento del centro di Verona. La scelta della Giunta è, inoltre, contraria a quanto indicato dal PUM (Piano Urbano della Mobilità) il quale esclude il traforo tra gli interventi da realizzare.
Gli aspetti geologici, geomorfologici e idrogeologici, anche se indicati in maniera più approfondita rispetto ai precedenti capitoli, rimandano comunque alle successive fasi progettuali la verifica della qualità del sottosuolo. Questo fa intendere, come tra l’altro indicato all’inizio del capitolo (pag. 4) che ci si sia basati solo sulla ricerca bibliografica senza il coinvolgimento di esperti geologi. Uguale cosa per il capitolo del sistema idrico nel quale lo studio trova anche lo spazio per raccontare la storia del torrente (che in realtà una ricerca più approfondita lo avrebbe indicato come fiume e quindi con caratteristiche di vincolo ben diverse) Lori, delle Lavandare di Avesa ... elementi del tutto ininfluenti ai fini dello studio.
Ma credo che la parte più preoccupante stia nel fatto che mentre si identifica, con tanto di tavole apposite, come sarà costruita l’opera (pag 8 e successive) con dovizia di particolari anche in riferimento all’inquinamento acustico considerando la strada "in un certo senso silenziosa" (pag 11), nulla venga detto in riferimento all’abbattimento dei veri inquinanti: le polveri generati dal traffico. Di questo non si parla, ovvero, si parla genericamente di "ventilazione".
Personalmente, ma anche a nome del comitato che rappresento, ritengo che ci siano elementi di grande preoccupazione dietro la superficialità di questo studio e alla scelta dell’Amministrazione di portare avanti il progetto del traforo delle Torricelle. Per questo sono a chiederLe di fare quanto possibile per monitorare l’evolversi del progetto, in particolare:
verificare secondo quale progetto strategico della mobilità è stato dato priorità alla costruzione del traforo delle Torricelle, contrariamente a quanto indicato dal Piano Urbano della Mobilità, il quale suggeriva la costruzione della strada mediana e della tramvia.
dato lo stato dell’inquinamento di Verona, chiedere che venga fatto uno studio atto a confrontare costi (non solo economici, ma anche ambientali e sanitari) dei due progetti "antagonisti": traforo e tramvia.
chiedere un approfondimento dello studio di fattibilità integrandolo con un capitolo sanitario;
invitare il Sindaco di Verona, responsabile della salute dei cittadini, che venga fatto uno studio specifico per capire le ripercussioni sanitarie che tale opera a regime avrebbe tra i quartieri attraversati
chiedere quale sia lo stato del progetto della tramvia. Sappiamo che il finanziamento del 120 milioni ha "una scadenza", e quindi capire se l’intenzione è quella di proseguire con il progetto o se è stato presentato un progetto alternativo o, se nulla di questo è stato fatto, se l’Amministrazione ha deciso di rinunciare al finanziamento.
Profondamente preoccupato, la ringrazio fin d’ora per l’attenzione che potrà dare alla questione.
Distinti saluti
Alberto Sperotto.