martedì 4 marzo 2008
“Si eliminano le piste ciclabili e si snobba chi sceglie una mobilità alternativa all’auto. E intanto chi si muove in bici rischia la vita”. Paolo Fabbri, presidente degli Amici della bicicletta, commenta desolato la notizia dei tre ciclisti che negli ultimi due giorni hanno perso la vita sulle strade veronesi. Senza entrare nel merito delle dinamiche degli incidenti, Fabbri punta il dito su un’amministrazione che non promuove l’utilizzo della bicicletta e non mette in campo interventi per la sicurezza.
“In questi primi mesi di mandato la giunta Tosi si è distinta per uno stillicidio di provvedimenti contro l’interesse dei ciclisti – rimarca Fabbri -. Ricordo solo la decisione di obbligarli a percorrere via Mameli anziché via Cesiolo, la cancellazione dei percorsi di via Santini e via 28 Marzo, il restringimento di via San Giacomo, i cambiamenti in via Todeschini. E noi, come Amici della bicicletta, siamo stati esclusi da qualsiasi scelta e anche dalla consulta sulla mobilità”.
Ma secondo il presidente l’amministrazione ha anche gravi responsabilità sotto il profilo della comunicazione: “Gli assessori Tosato e Corsi hanno affermato che le biciclette devono passare dove non intralciano le automobili. Sono frasi gravissime, che rafforzano nell’automobilista la convinzione che il pedone o il ciclista siano intralci. Servono campagne volte a migliorare la visibilità di queste persone, rispettando i limiti di velocità, la precedenza e le strisce pedonali. Ma altrettanto indispensabile è la realizzazione di una rete di percorsi protetti, come le ciclabili, e l’applicazione dei principi della cosiddetta "moderazione del traffico”, come rotonde, dossi, strettoie e curve, che costringono fisicamente gli automobilisti a rispettare i limiti di velocità. Importanti anche gli interventi di educazione alla mobilità e alla sicurezza stradale rivolti sia agli automobilisti che ai ciclisti stessi, spesso indisciplinati”