mercoledì 20 febbraio 2008
“Nei confronti delle piste ciclabili c’è un accanimento tale da parte dell’amministrazione comunale da lasciarci esterrefatti”. Non usa mezzi termini Paolo Fabbri, presidente degli Amici della bicicletta, nel commentare la decisione della giunta Tosi di eliminare la ciclabile di Corso Porta Nuova, in quanto pericolosa per i pedoni in transito.
Fabbri ricorda che gli Adb sono stati tra i primi a esprimere perplessità nei confronti di ciclabili realizzate in maniera discutibile, ma sottolinea che cancellarle non è una soluzione: “La pista di corso Porta Nuova è mal segnalata e realizzata in mezzo al marciapiede, ma con tutti i suoi difetti è l’unico collegamento da corso Porta Nuova a piazza Bra e quindi alla ciclabile che arriva al Porto, a borgo Venezia e a Montorio da un lato e alla ciclabile di viale Piave e quindi con Borgo Roma, Golosine e Santa Lucia dall’altro. Senza contare che il collegamento ciclabile con la stazione ora diventa monco e quindi pericoloso per i ciclisti”.
Gli Adb si chiedono se gli amministratori si rendano conto della mancanza di considerazione “che stanno così platealmente esibendo nei confronti di quella ciclabilità che, a parole, dichiarano di promuovere” e ricordano le azioni di questo primo anno di governo contro i ciclisti: “Questo è il terzo provvedimento concreto contro le ciclabili – elenca Fabbri -. In agosto è stato eliminato il finanziamento di 250 mila euro per la realizzazione di un percorso al Porto San Pancrazio. Quindi sono stati dirottati ad altri lavori i 600 mila euro destinati alla pista ciclabile di Ponte Crencano. Senza contare le altre piste a rischio o messe in discussione: via Todeschini, via Salieri, via Ghetto, via Nizza, via San Giacomo e il semaforo ciclabile di viale Piave”.
E proprio su via Todeschini gli Amici della Bicicletta si preparano a dare battaglia stasera (giovedì) nel Consiglio della seconda circoscrizione, che dovrà esprimersi sul progetto di rifacimento dell’assessore Paolo Tosato: “Il presidente Alberto Bozza ha ventilato la possibilità di un voto favorevole, che ribalterebbe l’orientamento espresso dalle due commissioni Lavori pubblici e servizi urbani che ha bocciato il piano. Noi, a questo punto, andremo a chiedere a che cosa servono le commissioni e le circoscrizioni, se i pareri espressi non vengono tenuti in conto o se, alla fine, ordini di scuderia impongono di accodarsi alle decisioni del Palazzo”.