giovedì 24 gennaio 2008, di Alberto
Esclusione AdB e Legambiente dalla consulta sulla mobilità
comunicato congiunto con Legambiente
“A Verona ci sono dalle 10 alle 15 mila persone che ogni giorno si spostano in bicicletta – dichiara Paolo Fabbri, presidente degli Amici della Bicicletta -. Chi li rappresenterà? L’Aci e i tassisti? E’ gravissimo che la nostra associazione non venga chiamata a far parte di una consulta sulla mobilità, che ci riguarda in prima persona. Noi non vogliamo essere consultati solo quando si parla di ciclabili, ma anche quando si parla di nuove strade, di svincoli, di rotonde, di provvedimenti viabilistici cittadini: tutte scelte che ci vedono a pieno titolo tra le parti in causa, come dimostra il test di San Giorgio di questi giorni”.
E al sindaco Flavio Tosi, che ha spiegato la scelta degli attori dichiarando di aver coinvolto “tutti i principali soggetti istituzionali riconosciuti”, Fabbri ricorda che gli Amici della Bicicletta, che aderiscono alla Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta) e all’Ecf (l’organismo di categoria europeo), sono riconosciuti dal ministero dei Trasporti e partecipano al tavolo tecnico nazionale che si occupa del codice della strada e ai piani di realizzazione delle piste ciclabili interprovinciali e regionali, in collaborazione con la Regione Veneto. “A Verona invece abbiamo politici che non prendono in considerazione la bicicletta come mezzo di trasporto per la riduzione del traffico e dell’inquinamento. Qui da noi vige un modello nordafricano, non europeo – attacca il presidente degli Adb -, basato su un’arretratezza culturale che farebbe sbellicare dalle risate non solo gli austriaci e i tedeschi, ma anche i nostri altoatesini”.