mercoledì 7 novembre 2007, di lupoinbici
da L’Arena del 6/11/2007
Sono otto le piste ciclabili messe in discussione dalla nuova amministrazione comunale o dalle circoscrizioni.
Via Cesiolo (ponte Crencano), avrebbe dovuto collegare il quartiere al centro storico. I fondi, 600 mila euro, sono stati dirottati dalla giunta all’asfaltatura di alcune strade. Per via Todeschini (borgo Trento) è annunciata la soppressione perchè corre a destra delle auto parcheggiate ed è pericolosa per i ciclisti. Se venisse completata, potrebbe collegare piazza Vittorio Veneto all’Arsenale e, attraverso Castelvecchio e via Roma (già ciclabili) a Piazza Bra. Per via Salieri (San Michele) è stata annunciata la soppressione perché «priva di senso». Potrebbe collegare parte di San Michele alla ciclabile prevista in via Unità d’Italia e in Corso Venezia sul marciapiede lato ferrovia. Collegherebbe il quartiere a Porto San Pancrazio (il sottopasso ciclabile che collega il quartiere a viale Venezia esiste già) alla stazione di Porta Vescovo e a Veronetta attraverso Porta Vescovo. Al Porto, la Giunta ha distolto i fondi già stanziati per la realizzazione di messa in sicurezza di via 28 marzo (che unisce il ponte del Pestrino al Porto). I lavori cancellati prevedevano anche una ciclabile che avrebbe potuto collegare la zona del Lazzareto (riva destra), il ponte (già provvisto di una pista ciclopedonale) e la riva sinistra (nel Parco dell’Adige sud), alla zona 30 e alle ciclabili in parte già realizzate all’interno del quartiere. Per via Ghetto (Santa Lucia), la circoscrizione si è detta d’accordo con alcuni commercianti che hanno raccolto firme per la cancellazione del doppio senso di marcia alle bici sulla strada che collega la nuova ciclabile sul sedime dell’ex ferrovia e via Mantovana. Per le corsie preferenziali della Ztl (centro storico) gli assessori Sandri e Corsi hanno annunciato l’intenzione di abrogare l’autorizzazione concessa ai ciclisti di percorrere le corsie preferenziali del centro, per motivi di sicurezza. Circa il semaforo ciclabile di via Piave (borgo Roma), intralcia il traffico. Tra gli altri, lo sostiene il consigliere della Lega Nord Gigi Pisa. Potrebbe però essere regolato meglio: il verde per i ciclisti dura inutilmente a lungo. Infine, su via San Giacomo (borgo Roma), il presidente della circoscrizione l’abolirebbe. Ma la ciclabile è preziosa: ha ridotto la dimensione di una strada prima pericolosa, sulla quale si affacciano scuole frequentate da migliaia di studenti.A.G.
«Il Comune penalizza i ciclisti»
Una bicimanifestazione sabato pomeriggio con partenza in Bra alle 14.30 e una raccolta firme contro la decisione dell’amministrazione comunale di cancellare il progetto della ciclabile di via Cesiolo, ma anche contro altri provvedimenti della giunta che prendono di mira sette punti della ciclabilità cittadina.
Così gli Amici della Bicicletta esprimono la loro preoccupazione di fronte alle scelte viabilistiche degli ultimi tempi: lo hanno annunciato il presidente della Fiab di Verona Paolo Fabbri, insieme a Marco Passigato, consigliere nazionale Fiab. All’incontro è intervenuto anche l’assessore al Traffico Enrico Corsi, che ha spiegato come la giunta non sia affatto contraria alla realizzazione di piste ciclabili, ma intenda rivedere completamente il piano della passata amministrazione «per realizzare le piste dove queste non suscitino motivi di contrasto tra automobili e biciclette».
«Il problema è che le piste ciclabili vanno fatte dove sono necessarie, non dove nessuno le usa», ribatte Fabbri. «La manifestazione di sabato darà il via pertanto ad una raccolta di firme mirata a chiedere il rifinanziamento del progetto riguardante via Cesiolo, autorizzando da subito il doppio senso di marcia per le biciclette come previsto nel piano cancellato», spiega Fabbri. «La giunta Tosi, con la delibera 352 del 29 agosto, ha infatti dirottato i soldi stanziati dalla precedente amministrazione (600mila euro) per l’asfaltatura di alcune strade della seconda circoscrizione. La motivazione ufficiale è la pericolosità di via Cesiolo, le cui caratteristiche (carreggiata stretta, passi carraio, alberi e passaggi pedonali) renderebbero difficile la convivenza tra ciclisti, pedoni e automobilisti».
Ora è vero che via Cesiolo è una strada stretta, continua Fabbri, «ma da anni viene percorsa nel senso vietato da centinaia di ciclisti in quanto è l’unica alternativa a via Mameli che, con le sue quattro corsie, è una delle strade più trafficate e incidentate di Verona. La ciclabile cancellata, autorizzando il doppio senso di marcia per i ciclisti, costituiva una soluzione sensata per collegare il quartiere Pindemonte al centro storico».
Ma proprio i residenti di via Cesiolo, 25 persone per la precisione, si sono rivolte alla polizia municipale, inviando al comando anche un cd di foto a documentare la loro protesta, per segnalare il passaggio di un gran numero di biciclette e motorini contromano, creando uan situazione di grande pericolosità. Per questo il comandante Luigi Altamura ha inviato ieri mattina delle pattuglie di controllo che hanno fermato alcuni ciclisti che procedevano contromano. Una signora, tra l’altro, non si è fermata all’alt dei vigili ed è stata inseguita e identificata. Non scatteranno sanzioni affermano i vigili, ma «il codice della strada va rispettato da tutti, senza eccezioni, per evitare situazioni di grave pericolo».
Quella di sabato è dunque la prima manifestazione di protesta degli Amici della Bicicletta contro la nuova amministrazione per far sentire la voce di chi si sposta a piedi e sulle due ruote: a far sentire l’esigenza di manifestare sono le scelte dell’amministrazione non solo in merito al caso via Cesiolo, ma anche riguardo ad altre ciclabili già progettate.
«Fin dall’insediamento della nuova amministrazione abbiamo messo in campo molti tentativi di collaborazione», prosegue Fabbri, «e in estate abbiamo scritto una lettera aperta a Tosi, abbiamo anche ricevuto molte rassicurazioni dagli assessori Tosato, Corsi e Sboarina circa la richiesta di istituire un tavolo di confronto, ma poi non se ne è fatto nulla. I provvedimenti in atto e quelli annunciati sono negativi per lo sviluppo della ciclabilità in una città, come la nostra, con un tasso di inquinamento tra i più alti in Italia. In questo senso il caso di via Cesiolo è emblematico».A.G.