mercoledì 9 marzo 2005, di webmaster
Da L’Arena - Mercoledì 9 Marzo 2005
SAN BONIFACIO. Urbanistica
Grazie alle varianti saranno completate le nuove piste ciclabili
In sella verso Soave, Lobia e Arcole
San Bonifacio. I pezzi di piste ciclabili senza collegamento, realizzati in passato, riprendono la loro «corsa», come conseguenza delle varianti urbanistiche approvate la scorsa settimana dal Consiglio comunale. Dopo quella sull’argine dell’Alpone, che sarà collegata a Soave a seguito della variante Brendolan, diventeranno utilizzabili anche altri due tronconi di piste: quello di Lobia, che la variante ex Novarin-Artoni farà proseguire per via Carducci, collegandosi poi con il centro attraverso via Aleardi, via Praissola, via San Marco, stazione ferroviaria e Corso Venezia; quello di via Fontanella lungo la provinciale Padovana fino al confine con Arcole, legato alla variante Quargentan.
Critiche sono venute dai banchi dell’opposizione non tanto nel merito delle singole varianti ma per la scelta fatta dall’Amministrazione comunale di accogliere soltanto quelle proposte in quella seduta, e poi approvate, e di non pubblicizzare la scadenza del 28 febbraio per la presentazione di eventuali altre varianti.
«Le varianti già presentate da privati», ha detto Vasco Carradore (Città viva), «sono già centotrenta, ma il loro esame è stato rimandato a data successiva mentre subito sono state scelte quelle che presentavano una ricaduta di pubblica utilità», come sono appunto le piste ciclabili.
Antonio Casu e i colleghi di Forza Italia non hanno partecipato al voto «per la discriminazione attuata», citando «due casi precedenti di varianti rifiutate, le quali pure avrebbero comportato posti di lavoro».
Sulla variante Zanella-Mosele-Ragnolo, a cavallo tra via Roma e via Morando, si è trattato di un ampliamento di un piano di recupero già concesso e ora allargato. Il sindaco Silvano Polo ha reso noto che con questa variante sarà realizzato un passaggio pedonale tra via Roma e via Morando.
Illustrando poi la variante ex Novarin-Artoni, per la riqualificazione urbanistica dell’area e dei fabbricati già a produttività agroalimentare e ora dismessi, l’assessore Leonardo di Noi ha riferito che il nuovo complesso edilizio programmato nella zona prevede 25.000 metri cubi di case di qualità medio alta, per un totale di 167 nuovi abitanti, che andranno ad aggiungersi agli altri 400 circa residenti in via Carducci.
I fabbricati sorgeranno a semicerchio attorno a una piazzetta; ci sarà un’area a parco pubblico, una a parcheggio pubblico, un tratto di pista ciclabile, una sala civica comunale di almeno 100 metri quadrati, un’area di sosta per gli autobus di linea.
La variante chiesta dalla ditta Quargentan , di Roncà, che ha un’azienda lungo la provinciale Padovana per il confezionamento di succhi di frutta, prevede l’ampliamento dello stabilimento per il confezionamento anche del vino, con un previsto incremento occupazionale che potrebbe portare dagli attuali settanta ai novanta-cento posti di lavoro.
La ditta provvederebbe dunque anche alla realizzazione della pista ciclabile di collegamento tra San Bonifacio e Arcole. Su questa e sulle altre varianti il consigliere Paolo Crestani (Lista Mastella) ha espresso condivisione in quanto, ha detto, sono «tutte motivate anche da valenza di interesse pubblico».
Gianni Bertagnin