martedì 8 settembre 2015, di LucianoLor
"Economia della condivisione e mobilità" ovvero "Il car sharing a Verona" è il titolo dell’incontro-conferenza che si terrà al
Con illustri relatori locali e la testimonianza di ACI Global, gestore del sistema di car sharing veronese, cercheremo di approfondire i temi che guidano la nuova economia della condivisione (altrimenti nota come sharing economy) e come gli effetti di questa tendenza si riflettano sulle politiche di mobilità.
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Possedere l’auto o disporre di un’auto quando serve? Meglio la proprietà o il car sharing, o il taxi, o la bici condivisa? Viaggiare da soli o assieme ad altri dividendo la spesa? Esiste un principio generale della sostenibilità che ci raccomanda la condivisione delle cose, avere il trapano personale o di condominio? Quante cose che usiamo poco potremmo avere in condivisone. Meno energie per costruire e per smaltire gli oggetti, minori spazi occupati e maggiori spazi liberi nelle nostre case e nelle città. L’ideale sarebbe poter praticare una mobilità multimodale combinando in rete più modi di trasporto ed in questo la condivisione dei mezzi può trovare la propria forza.
Il motto della settimana europea della mobilità 2015 è scegli, cambia, combina, cioè avere una mobilità flessibile, ove si possa scegliere, per gli spostamenti medio lunghi auto, treno, Tpl o blablacar. Per i medio corti auto, car sharing, TPL o bicicletta? Per i cortissimi che nelle nostre città piccole sono i più frequenti bici, bike sharing o camminare? Comanda la domanda cioè quello che ci piacerebbe utilizzare, oppure l’offerta cioè quello che posso effettivamente fare? Nelle nostre città l’uso dell’auto privata è un fatto di pigrizia o di alternativa impossibile?
Gli obiettivi generali sono sempre i medesimi e sembra che non si riescano mai a raggiungere anche se qualche miglioramento piccolo qua e la si intravvede: la crescita della mobilità sostenibile (piedi, bicicletta e trasporto pubblico) con le sue importanti ricadute in termini di promozione della salute e di riqualificazione della città e la riduzione dell’incidentalità e l’aumento della sicurezza percepita dai cittadini con le zone 30, gli attraversamenti pedonali sicuri, i percorsi ciclabili.
Una recente indagine condotta su circa 150 dipendenti dell’Università di Verona sede di Veronetta ha evidenziato che dal 2004 al 2014 coloro che arrivano in auto come conducenti sono calati del 19% da 65% del 2004 al 46% del 2014. La mobilità non si improvvisa ma la si pianifica, possibilmente con ambito spaziali di bacino, cioè coinvolgendo anche i comuni limitrofi e di medio periodo, inserendo nei parametri di valutazione anche i benefici ambientali e sulla salute. La pianificazione della mobilità rientra nel campo più vasto della pianificazione urbanistica e deve preoccuparsi di rafforzare i punti di interscambio modale e valorizzare la qualità di contesto dei principali percorsi pedonali e ciclabili.
Nel 2015 a Verona è nato il car sharing, dopo i primi passi iniziali ACI, il gestore, ha già programmato miglioramenti, semplificazioni e potenziamento del servizio. Riusciremo in futuro a ridurre il numero di auto in famiglia utilizzando in alternativa la mobilità condivisa, car sharing, bike sharing e le mobilità pubbliche come treni e bus utilizzate in combinazioni con bici e piedi? La mobilità nuova è una combinazione di ingredienti hard, le infrastrutture e soft, cioè i servizi semplificati di gestione, le up ed i siti per conoscere le opportunità di mobilità in tempo reale e contemporaneamente pagare il servizio. La condivisione dei mezzi si può utilizzare anche nei periodi di vacanza, le bici a noleggio con prelievo in un luogo e riconsegna in un altro distante sono disponibili in molti luoghi accedendo a servizi dedicati, tema che approfondiremo nel 3° corso di perfezionamento e aggiornamento professionale per una nuova figura di Promotore della Mobilità Ciclistica che terremo come Università di Verona nella primavera 2016.