martedì 1 aprile 1997, di webmaster
Gli spazi pubblici costituiscono il tessuto connettivo della città. Negli ultimi decenni sono stati concepiti in funzione dell’auto: l’asfalto ha ricoperto vie e piazze per facilitare la marcia ai veicoli, mentre ai pedoni sono rimasti pochi ritagli spesso scomodi o pericolosi. È quindi necessario riportare le strade e le piazze ad una funzione ora dimenticata: luogo di incontro, di gioco, di trasmissione della cultura dei bambini, dai più grandi ai più piccoli, di relazioni interpersonali, di vita.
Per fare ciò si deve passare da un concetto di conflitto a quello di coesistenza pacifica e amichevole tra i vari utenti della strada: pedoni, ciclisti, bambini che giocano, automobilisti.
E’ stato proposto un percorso didattico per far riflettere i bambini (e i loro genitori) sull’importanza del gioco in strada, in uno spazio cioè poco strutturato: con giochi non presi direttamente dal mondo degli adulti, come ad esempio il calcio, ma inventati volta a volta dai bambini stessi, giochi creativi stimolati da un ambiente articolato, con poche ed essenziali strutture e possibilmente un pò di “verde”. Lo spazio in cui nella nostra città può avvenire questo è, nella maggioranza dei quartieri, limitato o difficilmente raggiungibile e godibile da chiunque ma soprattutto dai bambini, spesso poi il “verde” è assente.
Diventa quindi importante “riprendersi la strada” per giocare.
- Far prendere coscienza ai bambini del loro diritto al gioco.
Saper individuare problemi e proporre soluzioni.
Sviluppare spirito creativo.
Favorire l’autonomia e la partecipazione sociale.
1) Durante il primo incontro i bambini si son resi conto di come sia difficile trovare un luogo in cui esercitare il loro diritto di giocare all’aria aperta. Insieme abbiamo cercato nel loro quartiere spazi che potenzialmente potrebbero diventare luoghi di incontro in cui giocare liberamente, e mediante disegni i bambini hanno preso conoscenza con i luoghi visitati (aspetti fisici e del vissuto del bambino) e hanno scelto un solo luogo su cui porre l’attenzione.
2) Gli alunni quindi si sono concentrati sulle grandi possibilità di scelta dei giochi da fare in tale spazio, individuando i principali motivi per cui non è possibile, allo stato attuale, scendere in strada e giocare con altri bambini. I genitori sono stati intervistati da ciascun bambino mediante poche e semplici domande per provocare anche con loro un dialogo sull’argomento, con scambio di opinioni e soprattutto di esperienze sul giocare in strada (fino a non molti anni fa era possibile), evidenziando le differenze tra passato e presente.
3) Individuati gli ostacoli più evidenti per giocare, si è data la possibilità ai bambini di conoscere esperienze realizzate in altre città e paesi nelle stesse situazioni, e di come sia veramente possibile la coesistenza pacifica e amichevole di auto, pedoni, ciclisti e bambini che giocano, mediante la volontà di ciascuno e alcuni accorgimenti tecnici. Gli alunni hanno avuto la possibilità di vedere a tal fine un video e alcune diapositive che tra l’altro illustravano strade rese sicure per gli incontri degli abitanti del quartiere e per il gioco, e alcuni degli accorgimenti tecnici per ottenere questo. Tra questi sono stati individuati poi dai bambini quelli che potevano essere risolutivi per la propria realtà.
4) Dal confronto tra i problemi emersi e le esigenze di libertà di gioco dei bambini, gli alunni, lavorando in piccoli gruppi, hanno individuato alcune idee nuove e hanno intrapreso la riprogettazione del luogo a misura di bambino, tenendo però presenti, oltre alle loro, le esigenze e la sicurezza dei pedoni, degli abitanti del quartiere, dei ciclisti e degli automobilisti..
Il progetto ha visto la sua realizzazione concreta in un plastico/collage costruito interamente dai bambini, in cui hanno trovano posto anche i giochi realizzabili in strada. La proposta è stata presentata poi, mediante una lettera scritta dai bambini, al Presidente della Circoscrizione e al Presidente della Commissione Animazione, Ecologia e Tempo Libero, con la richiesta di interventi concreti nell’area ma anche in generale nell’ambiente urbano a favore dei bambini.
Il percorso è stato realizzato in quattro incontri di due ore ciascuna. Dopo la difficoltà iniziale di accettare l’idea della possibilità di giocare per strada, i bambini hanno in generale aderito con entusiasmo al percorso, soprattutto quando sono stati protagonisti dell’analisi della realtà e quando dovevano sforzarsi di capire le soluzioni adottate da altre città per poter sceglierne alcune da proporre nell’area di studio, che tenesse in considerazione anche le esigenze degli altri possibili fruitori dell’area (pedoni, ciclisti e automobilisti).
Da segnalare la partecipazione (anche se indiretta) dei genitori, che, mediante le risposte ai quesiti posti dai bambini, hanno dato in modo convinto suggerimenti chiari e semplici, che hanno aiutato gli alunni alla stesura finale del coloratissimo progetto tridimensionale ove sono rappresentati tutti gli elementi da loro scelti per risolvere i maggiori problemi di impedimento al gioco “sicuro” in quella strada, giungendo a porre soluzioni e regole che interessano tutti i fruitori della strada, convinti che debbano tutti collaborare per poter convivere in sicurezza.