domenica 4 gennaio 2015, di LucianoLor
Nell’Ottocento la ferrovia è la protagonista assoluta della rivoluzione dei trasporti. La sua introduzione e la sua diffusione, descritte nelle straordinarie implicazioni territoriali e economiche, rappresentano un capitolo suggestivo nell’affermazione della modernità. Le conseguenze della sua diffusione investono in modo significativo l’intera società: trasformano i ritmi di vita, la quotidianità e la percezione dello spazio.
L’Italia è arrivata davvero in ritardo a questo appuntamento?
Conosciamo il ruolo centrale di Verona nello sviluppo ferroviario del paese?
Verso gli anni 60 dell’Ottocento la città è già uno snodo ferroviario tra Venezia, Milano e Bolzano: si stanno progettando i collegamenti con l’Bologna e Firenze.
L’entusiasmo per la ferrovia nel corso del secolo porta a ideare una serie di altre tratte minori. La più importante, la Verona-Caprino-Garda.
Perché a Verona ci sono due importanti stazioni (Porta Vescovo e Porta Nuova)?
Quali trasformazioni ha portato le ferrovia nell’assetto urbano ed economico della città?
L’incontro mira a ripercorrere le principali tappe dello sviluppo ferroviario nell’area metropolitana e provinciale tra Ottocento e primo Novecento.
Incontro a cura della prof.ssa Maria Luisa Ferrari
— docente di Storia Economica presso il Dipartimento di Scienze Economiche dell’Università degli Studi di Verona.
Ritrovo alle 21.00 in sede.
Serata a ingresso libero.
Per maggiori informazioni guarda il volantino