El canton del Bepo

Vietato vietare

È incredibile come alcuni slogan, nati in ambito rivoluzionario, divengano a distanza di decenni patrimonio di movimenti conservatori.

In questi giorni è arrivata la notizia che l’Italia ha raggiunto il numero di 673 auto ogni 1000 abitanti. Purtroppo la rilevazione è del 2021. Oggi probabilmente il numero si sarà alzato. Di conseguenza aumentano i fan dell’automobile, soprattutto quella rumorosa e fumante.

L’ultimo eroe tipicamente italiano, osannato da tanti automobilisti, è Fleximan, regolarmente operante col favore delle tenebre, come tutti gli eroi senza paura. Armato di flessibile, abbatte i pali sui quali sono installati gli odiati autovelox, riscuotendo consensi.

Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe da ridere. In Italia, puoi mettere tutti cartelli stradali di limitazione della velocità che vuoi ma se la polizia non becca il trasgressore di persona, con ampio preavviso di tempo e di luogo, la sanzione non può essere comminata.

L’ultima notizia in merito, riporta di una multa annullata perché il preavviso del controllo era troppo vicino all’autovelox. Bisognerà aggiornare il Codice della Strada e stabilire che i segnali stradali sono solo “consigli per gli autisti”.

Poco tempo fa, girava un lungo post che spiegava la pericolosità dei dossi artificiali per le ambulanze, gli autobus, le moto guidate da fragili ottantenni eccetera, omettendo che questi fastidiosi orpelli (che anch’io disdegno) vengono installati in zone 30, a rischio perché vicine a scuole o perché le strade sono molto strette e non si può andare più veloci. In conclusione, la maggior parte degli automobilisti italiani non sopporta alcuna limitazione al sacrosanto diritto di non rispettare le regole. W il maggio francese del ’68: vietato vietare!

Un tempo si definivano gli italiani “popolo di santi, poeti e navigatori”, adesso invece si dovrebbe dire “popolo di santi, poeti e piloti”.

Ma sulle prime due qualità avrei dei dubbi.

(da Ruotalibera 182 – aprile-agosto 2024)

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Bepo Merlin

Giuseppe Merlin, per tutti Bepo, ciclista urbano e appassionato cicloturista, va in bici da sempre, ma più convintamente da quando, a seguito del primo infarto, il medico gli ha detto di essere in debito della vita nei confronti della sua due ruote. Da allora si spende senza risparmio per la promozione della ciclabilità, in veste di socio-attivo e animatore di uscite e serate culturali. È stato anche Direttore di FIAB nazionale (succedendo all'indimenticato Gigi Riccardi e prima di Francesco Baroncini), lasciando di sè un bellissimo ricordo in tutti coloro che hanno avuto il piacere di incontrarlo e conoscerlo, durante una delle sue molte "visite pastorali" in giro per le varie associazioni d'Italia. Tuttora collabora con FIAB Verona in mille forme e con mille strumenti, tra i quali spicca la penna, la sua "arma segreta", che Bepo maneggia con destrezza e rara efficacia. Chiunque legga i suoi scritti, infatti, non può non apprezzarne l'onestà intellettuale e la lucidità di analisi. Da tempo immemorabile tiene la sua personale rubrica "El cantòn del Bepo" nell'ultima pagina della rivista Ruotalibera, di cui è stato per anni capo redattore, riorganizzandola nella veste e nei contenuti così come la vediamo oggi. È stato anche tra i promotori e forti sostenitori della rivista nazionale BC, importante mezzo di comunicazione per le associazioni FIAB italiane e indispensabile organo di diffusione del miglior "ciclopensiero".
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