Mobilità Urbana

Verona verso il terzo Bike Smile?

Intervista all’assessore alla Mobilità Luca Zanotto. I progetti in cantiere nel capoluogo

[NdR: Intervista raccolta prima dell’emergenza Coronavirus]

Dopo un 2019 ancora costellato da difficoltà e intoppi per quanto riguarda la realizzazione di nuove infrastrutture per la mobilità attiva, l’assessore alla Mobilità Luca Zanotto si dice fiducioso di riuscire in questo 2020 a “cominciare a raccogliere i frutti dei progetti a cui stiamo lavorando da tempo”. Quest’anno “voglio finalmente vedere partire i cantieri”.

RADDOPPIO DEL BIKE SHARING

“Entro i primi due mesi del 2020 – dice Zanotto – contiamo di chiudere in parte la procedura di affidamento dei lavori per l’ampliamento del servizio di bike sharing così da vedere partire, a primavera, i lavori di realizzazione delle prime nuove ciclostazioni”. Si tratta di 19 ciclostazioni, in parte dotate di alimentazione elettrica per la ricarica di bici a pedalata assistita, che andranno ad aggiungersi alle 20 già esistenti. Scopo dell’ampliamento è di “incrementare il raggio del servizio, attualmente limitato ai quartieri limitrofi al centro storico”, includendo dunque anche i quartieri più periferici. Di qui la scelta di adottare almeno in parte bici elettriche, che secondo i calcoli dell’amministrazione permettono di “percorrere distanze più lunghe e a parità di sforzo e di invogliare chi è meno avvezzo all’uso della bicicletta”.

COMPLETAMENTO TRATTO VERONESE DELLA CICLOVIA DELL’ADIGE

L’assessore inoltre informa che “Stiamo lavorando per suddividere il ‘progettone’ del collegamento ciclabile Boscomantico – Stazione Porta Nuova (il completamento del tratto veronese della ciclabile Adige-Sole) in due lotti funzionali: uno più facile, da realizzare subito, e uno più complicato su cui continuare a lavorare con maggior attenzione”. Lo spezzettamento si rende necessario “a fronte delle difficoltà emerse in alcuni passaggi del primo tratto, quello che deve collegarsi alla pista di Bussolengo per portare la ciclabile in città. Ad esempio in corrispondenza della diga del Chievo e di Villa Pullé servono convenzioni specifiche con gli enti proprietari, dall’Inps ad Hydro Dolomiti, la cui stipula sta rallentando un pochino la procedura”. “Facciamo comunque tesoro delle difficoltà incontrate – rassicura Zanotto – perché da esse è nata una nuova ipotesi di tracciato, in affiancamento alla viabilità ordinaria, che dovrebbe valorizzare di più la funzione trasportistica della nuova ciclabile inizialmente pensata prevalentemente in chiave cicloturistica”. In breve, il nuovo tracciato dovrebbe essere più comodo per i residenti. E se la divisione in lotti dovesse andare in porto, “entro la fine del 2020 potrebbero partire i lavori per la realizzazione del secondo lotto funzionale che da Via San Marco arriva fino alla Stazione di Porta Nuova, comprensivo di rifacimento dei marciapiedi”.

Cittadini dello Stadio consegnano la petizione in Comune

COLLEGAMENTO CICLABILE SICURO CON LO STADIO

Connessa a quest’ultima partita c’è anche la questione del collegamento ciclabile sicuro per il quartiere Stadio, reclamato a gran voce dai residenti che a suo tempo avevano consegnato una petizione al Comune. “Prima riesco a sdoppiare il progetto, prima riesco a dare una risposta anche a loro” commenta Zanotto. Con una variante al completamento della ciclabile dell’Adige-Sole, si punta a creare un percorso Via Palladio-Via Albere che attraversa il canale su di un ponticello e si ricollega alla ciclabile Adige Sole in direzione Stazione di Porta Nuova.

NUOVE CICLABILI DI PORTA PALIO E SAVAL-SAN ZENO

Altri cantieri ormai ai nastri di partenza sono la ciclabile Saval-San Zeno e il tratto di ciclabile di 1,4 km in zona Porta Palio, a connettere la stazione del bike sharing vicino alla porta (e la nuova ciclabile per lo stadio) con Via Roma, dunque con il centro storico. “Su quest’ultimo progetto siamo riusciti ad ottenere il cofinanziamento dalla Regione che contribuisce per il 50% del costo dell’opera” sottolinea l’assessore.

LA NOVITÀ

“A tutto questo – conclude Zanotto – aggiungo che stiamo lavorando ad un protocollo di intesa assai ambizioso per una ciclabile Dolcé – Pescantina – Verona, lungo l’Adige. Si tratta di un progetto ancora in embrione per il quale al momento non sono in grado di dare una tempistica, ma posso dire che ci siamo già incontrati due volte con gli altri due Comuni i quali ci tengono parecchio”. Dal punto di vista del capoluogo la prospettiva, allettante, è servire l’abitato di Parona e collegarlo con il centro città.

FILOBUS E CICLABILI

Un’altra fonte di preoccupazione riguarda l’impatto del filobus, in quanto il nuovo mezzo in cantiere tende a mangiarsi piste e percorsi ciclabili minacciando di rendere ancora più complicata la vita dei ciclisti urbani veronesi. “È vero – chiarisce Zanotto – che il filobus entrerà in competizione con tutti i sistemi di mobilità, sfavorendo in primo luogo le automobili, e in seconda battuta anche le biciclette. Entrambi i mezzi perderanno una corsia di marcia lungo tutto il tragitto del filobus. Su quest’ultimo punto, per quanto riguarda le biciclette, stiamo cercando, anche con l’aiuto di Fiab, di trovare delle soluzioni soprattutto per quanto riguarda la zona Sud della città e Borgo Trento”. Per bypassare Via Mameli è ancora sul tavolo l’ipotesi di un percorso alternativo su viabilità interna all’Ospedale. “Compartimentando una zona, naturalmente a carico nostro, del Comune, sarebbe possibile dare soluzione a tutto il tratto che dal Geriatrico arriva fino a Piazzale Stefani” conferma l’assessore. “Vorrei però fosse chiaro che il vero cambiamento atteso dal filobus non sta nella tipologia del mezzo o nella natura del sistema di trazione, bensì nello spazio che verrà dedicato al trasporto pubblico. Quello che cambierà la città saranno le corsie dedicate che daranno un vantaggio decisivo al trasporto pubblico. Come tutti i cambiamenti, anche il filobus implica un po’ di disagi e io capisco tutte le lamentele, tuttavia con i binari della tranvia l’impatto e i disagi sarebbero stati di gran lunga maggiori”.

IL TERZO BIKE SMILE

“I progetti per la mobilità ciclistica li abbiamo visti” ricapitola Zanotto. “Sul fronte della mobilità sostenibile nel 2019 abbiamo avviato il progetto di sperimentazione dei monopattini per la micromobilità urbana. Lo so che non incontrano precisamente la visione della Fiab e non so se saranno sufficienti a fare guadagnare al nostro Comune la terza stelletta Fiab, tuttavia per la nostra amministrazione è stato un passaggio importante, c’è ancora tanto da lavorare ma siamo orgogliosi di aver fatto da apripista a livello di capoluoghi di provincia. Il monopattino elettrico non è alternativo alle bici ma è sicuramente alternativo alle auto e va nella direzione di alleggerire il centro storico”.

CONCLUSIONI

“Parlando ora più in generale – conclude l’assessore – penso che le infrastrutture da sole non siano sufficienti. Io mi assumo la responsabilità di migliorarle, ma credo che contemporaneamente occorra una presa di coscienza anche da parte dei cittadini. Basterebbe che ogni mattina ciascuno di noi riflettesse sui propri spostamenti quotidiani, e scegliesse il mezzo più adeguato per affrontarli senza scegliere a priori l’automobile. Questo è un lavoro che si fa anche attraverso campagne di sensibilizzazione. Personalmente da quando ho cominciato a farlo, mi sono accorto che da scooterista incallito sono diventato un po’ più ciclista urbano!”

(da Ruotalibera 165 – gennaio-marzo 2020)

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Michele Marcolongo

Michele Marcolongo è nato il 5 novembre 1975 a Verona, la città dove vive. Laureato in Scienze Politiche all’Università di Padova con il massimo dei voti, dal 2005 svolge attività giornalistica e di comunicazione collaborando con quotidiani, riviste e come addetto stampa di associazioni ed esponenti politici. Nel campo della comunicazione per la mobilità sostenibile dall’ottobre 2010 collabora con il trimestrale BC (la rivista di FIAB nazionale) mentre è da ben più tempo addetto stampa di FIAB Verona e capo redattore della rivista Ruotalibera.
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