Racconti di viaggio

Verona-Bressanone, ciclovacanza in famiglia

Due famiglie di ciclovacanzieri fai-da-te, ecco cosa siamo. L’idea nacque l’anno scorso quasi per caso, e andammo sul classico: Donauradweg da Passau a Vienna. La cosa ci piacque molto e ci ripromettemmo di ripeterla quest’anno magari cambiando percorso. Poi però è arrivato il Covid-19 a mettere in discussione i nostri piani e per non rinunciare abbiamo individuato queste condizioni: partire da casa, evitare il più possibile i mezzi pubblici, rimanere in Italia e in regioni con contagi bassi. È nata così la nostra Verona – Bressanone, ciclovacanza fai-da-te in famiglia, dai dieci agli …ant’anni. Il giorno 10 luglio i due autisti del gruppo hanno portato le auto attrezzate con portabici a Bressanone e sono rientrati in treno. Sabato 11 luglio tutti pronti sui pedali.


Verona – Rivalta di Brentino Belluno, 55 km

Sofia, passista che macina chilometri a ritmi altissimi

Quindi si parte: ci mettiamo in moto non proprio all’alba, iniziamo attraversando Verona nel pieno della pacata attività del sabato mattina e, anche se siamo di casa, la millenaria presenza dell’Arena ci richiama per una prima foto. Proseguiamo per l’attacco della ciclabile del canale Camuzzoni e a seguire quella del canale Biffis, dove il ritmo prende quota. Per evitare la salita di Rivoli, decidiamo di scendere verso Sega di Cavaion e affrontare un passaggio delicato: la rotonda, dove le macchine corrono e la conformazione degli incroci non aiuta un gruppo di ciclisti con bambini. Riusciamo comunque a cavarcela egregiamente aiutati dal ridotto traffico del sabato e imbocchiamo via Colombare, la “strada dei marmifici”, che ci conduce a Volargne dove troviamo un bellissimo parco per un picnic.

Tommaso, il nostro piccolo scalatore mangiasalite

Ripartiamo sotto la minaccia di nuvoloni neri e inizia l’apoteosi: la meravigliosa Ciclabile dei Forti in pochi chilometri ci fa vivere un’autentica avventura tra anse di fiume, gole di roccia, viste su fortificazioni austriache, e un’alternanza tra vigneti e boschi in un saliscendi epico. Se poi aggiungiamo l’esperienza di un breve ma violento temporale, scampato in un sottopasso della ferrovia, le emozioni raggiungono il livello “indimenticabile”. Il tempo passa e perfino la signora dell’agriturismo si preoccupa per noi e ci chiama per vedere se siamo sulla buona strada o ci siamo persi.


Rivalta di Brentino Belluno – Rovereto, 53 km

Clelia, con un occhio al paesaggio, produce sempre foto artistiche

Non si capisce perché ma le borse il secondo giorno sembrano sempre più piccole, le “robe” sembrano sempre di più del giorno prima, e le bici sembrano sempre più pesanti. Nonostante queste premesse i preparativi filano più veloci di quanto previsto, e in noi si fa strada l’ottimismo. In ogni caso la raccomandazione oggi è: aspettatevi il peggio! Infatti, dopo una tranquilla passeggiata tra canali e vigneti si materializza il dramma: bisogna guadagnare il Castello di Avio, dove abbiamo prenotato la visita, risalendo una terribile erta! All’arrivo però il sontuoso castello e il panorama mozzafiato ripagano tutti dello sforzo. E poi si riparte destinazione Rovereto convinti che sia solo una formalità, una breve pedalata su una piana e poco interessante ciclabile tra argine e autostrada, ma la raccomandazione della mattina incombe come una profezia, e le sorprese non si fanno attendere, brutte e belle. Ecco la bella: il percorso è tutt’altro che noioso! Vario e vivace, attraversa boschi e vigneti, paesini incantati e borghi agricoli, scende al livello del fiume fino a farti credere di entrarci e poi ti ci allontana per fartelo ammirare dall’alto.

Flavia, sempre pronta ad affrontare le sfide

A Rovereto ci fa scoprire dei parchi fluviali che ospitano appassionati che si allenano, famiglie che passeggiano, bellissimi impianti sportivi e bar all’aperto dediti a aperitivi e feste. Ed ecco la brutta: è lunghissimo! Sarà che la salita al castello e la visita sotto il sole cocente hanno lasciato il segno nelle nostre gambe, ma l’agognato ostello non arriva mai e anche oggi il gestore si sente in dovere di chiamarci per vedere che fine abbiamo fatto.


Rovereto – Trento, 28 km

Terza giornata: davanti a noi abbiamo 25 chilometri pianeggianti tra Rovereto e Trento, senza nessuna visita particolare prevista e risalendo la valle a fianco dell’autostrada. Ma quella che sembra la giornata più tranquilla e anonima del viaggio, si trasformerà in un’esperienza a suo modo unica. Infatti, appena usciti dall’ostello, ci viene in mente di andare a visitare il museo del caffè della Torrefazione Bontadi, e lì troviamo il signor Andrea che, nonostante le limitazioni per il Covid, si fa in quattro per farci visitare, gratuitamente e in sicurezza, le sale dove è esposta la storia delle macchine del caffè dalla fine dell’ottocento a oggi.

Franco, che si è intestardito a scrivere un diario di questo viaggio

Poi, visto che c’è tempo, facciamo pausa al Millennium Caffè di Ciro, amico di infanzia della nostra Ilaria, e lì troviamo Ciro che ci riserva la stessa amicizia che ha per lei e ci coinvolge in un caffè, anzi una spremuta, anzi un prosecco, anzi… in una passione per il suo lavoro e per il nostro benessere che supera, assieme al suo sorriso, le difficoltà e le limitazioni del Covid. Arriviamo infine a Trento, dove la signora dell’ostello si prodiga per accoglierci al meglio nonostante abbia dovuto, causa Covid, sospendere il servizio colazioni, chiudere la lavanderia e la sala comune e sia costretta suo malgrado ad offrirci un ostello a mezzo servizio. Piccoli frammenti di un presente che ci coinvolge tutti: siamo costretti a vivere e a muoverci con il freno a mano tirato per contrastare il Covid-19 e la giornata di oggi, pur non avendoci regalato esperienze “cicloturistiche” notevoli, ci ha fatto capire come le persone che continuano a mettere amore, passione e impegno in quello che fanno, possano far vivere più serenamente se stessi e gli altri in questi tempi difficili.


Trento – Termeno sulla strada del vino, 49 km

Partiamo da Trento baldanzosi oggi, ormai ci consideriamo allenati e affiatati e tutti, grandi e piccoli, ci diamo alla spensieratezza, all’allegria e alle discussioni sui massimi sistemi. La giornata però ci riserverà una bella lezione. Dopo vari argomenti la nostra discussione arriva qui: perché ogni mattina Google ci dice che la tappa del giorno è di chennesò 25 o 30 o 35 chilometri e invece quando arriviamo Strava indica 35 o 40 o 50?

Micaela, decisa e tenace, porta a compimento tutto quello che inizia

E perché noi ci caschiamo sempre e programmiamo la giornata in base a Google e puntualmente arriviamo alla meta in ritardo e sfatti? Ecco però che, mentre stiamo elaborando le nostre opinioni sull’affidabilità della tecnologia e del mondo virtuale a cui noi tutti siamo legati, il mondo reale ci si presenta davanti con la durezza di una badilata in faccia: salita finale di una pendenza indicibile e di una lunghezza sfiancante per raggiungere l’hotel situato ben più in alto della piazza di Termeno! Hai voglia a disquisire di Google o di Strava quando le gambe sembrano scoppiare e le biciclette sembrano di piombo! La lezione di oggi quindi è questa: invece di intestardirsi su questioni virtuali, verificate il profilo altimetrico delle strade su cui volete pedalare! Lezioncina parallela: una volta arrivati ad una destinazione che vi è costata una gran fatica, godetevi al massimo la situazione, panorama, arietta rinfrescante, vini e cucina locale, e tutto quel che si può. Quindi la pianto qui perché oggi è il compleanno del nostro Alberto e stasera … festa!!!


Termeno sulla strada del vino – Bolzano, 33 km

La sveglia ci sorprende in un posto meraviglioso, il residence è sciccosissimo, il panorama è incantevole, la colazione in terrazza è ottima e abbondante. Un inizio di giornata così ti fa dimenticare le fatiche del giorno prima e ti stimola a tentare nuovi e ambiziosi percorsi.

Ilaria, nascosta nel gruppo ma sempre pronta a scattare

Dobbiamo arrivare a Bolzano per la visita al museo di Ötzi prenotata per le 16:30, ma la vista dall’alto del lago di Caldaro è troppo invitante e decidiamo quindi di tentare il percorso della Strada del Vino: Lago di Caldaro, Monticolo, e poi giù verso Bolzano. Il percorso è meraviglioso, e in cima alla salita ci concediamo una buona merenda. La discesa invece è un po’ confusa e indicazioni imprecise ci costringono a percorrere pezzi di statale e a dilungarci lungo ciclabili che ci portano fuori strada. Riusciamo comunque ad arrivare in tempo per presentarci davanti all’ingresso del Museo Archeologico di Bolzano per il nostro appuntamento con Ötzi. La visita del museo è molto suggestiva, ed è una vera emozione trovarsi faccia a faccia con la storia, vedere gli oggetti quotidiani di Ötzi, conoscere perfino i suoi acciacchi fisici, e percepire che quest’uomo di 5000 anni fa probabilmente si confrontava coi problemi e le necessità di tutti i giorni, come preparare un viaggio, organizzarsi i pranzi, vestirsi adeguatamente, in modo non così diverso da noi. E se ieri criticavamo la tecnologia per l’uno o l’altro modo di conteggiare i chilometri, oggi ci troviamo sbalorditi nel vedere come l’applicazione di tecnologie diverse permette di risalire a notizie e dettagli relativi ad un uomo vissuto 50 secoli fa. Usciti dal museo ci aspetta una passeggiata lungo via Dei Portici e il meritato riposo in vista dell’impegnativa giornata di domani.


Bolzano – Bressanone, 44 km

E per la prima volta alle ore 9:00 siamo tutti in strada e alle 9:15 siamo in marcia! Già di per sé questo è un avvenimento, ma che preluda ad una giornata tranquilla non è detto. Infatti, poche pedalate fuori Bolzano ci troviamo davanti ad una interruzione della ciclabile, senza alcuna indicazione alternativa. Decidiamo di provare a superare l’ostacolo percorrendo un pezzo di statale, ma la situazione è da tentato suicidio: camion e macchine ci sfrecciano a pochi centimetri senza alcun riguardo, e dopo pochi metri siamo costretti a rifugiarci nel piazzale di una ditta. La fortuna si presenta però in soccorso incarnata in un ragazzo che fa consegne in bicicletta il quale ci porta letteralmente fuori dalla trappola in cui ci siamo cacciati, accompagnandoci fino ad un percorso alternativo più sicuro per poi proseguire il suo lavoro.

Grazie amico, il Grande Spirito dei pedalatori te ne renda merito! Ma, ovviamente, non può essere finita qui: a pochi metri dalla salvezza si spezza una catena. La dea bendata stavolta prende la forma di un solerte meccanico che con rapidità la sostituisce. Grande Spirito sorrida anche a te, efficiente riparatore, possiamo ripartire.

Alberto, riferimento fisso e costante per tutto il gruppo

La ciclabile che risale l’Isarco è impegnativa ma offre scorci interessanti tra passaggi stretti, prati ed ex gallerie ferroviarie. L’Isarco è sempre lì e il suo canto è sempre presente nelle nostre orecchie. Le ultime impegnative rampe ci portano a Colma dove ci sorprende un temporale. Riusciamo appena a coprire i cento metri che ci separano da una provvidenziale Bierstube e lì, tra speck e succhi di mela, ci ripariamo per alcuni quarti d’ora. Quando decidiamo di ripartire ha quasi smesso e abbiamo davanti gli ultimi 20 chilometri. Il tratto finale è bellissimo, la pista risale dolcemente la valle senza strappi, attraversa il piccolo centro di Chiusa che ci sorprende con la sua bellezza, poi ancora qualche scorcio di campagna e finalmente Bressanone.
Arrivati quindi, missione compiuta.

Verona – Bressanone in bici, quasi 250 chilometri percorsi.
Una piccola impresa. Evviva evviva evviva!!!

Testo e foto di Franco Zanella

(da Ruotalibera 169 – gennaio-marzo 2021)

SCHEDA TECNICA (tappe, soste, pasti, visite, sistemazioni…)

  • 11 luglio 2020 – Verona – Rivalta di Brentino Belluno (55 km)
    Partenza ore: 9:20
    Pause a:
    – Chievo (colazione);
    – Bussolengo (spesa);
    – Volargne (pranzo);
    – tra Dolcè e Peri (temporale)
    Arrivo ore: 19:15
    Pernotto presso: Agriturismo Al Palazzo, Rivalta di Brentino Belluno (VR)
    Cena presso: Agriturismo Al Palazzo, Rivalta di Brentino Belluno (VR)
  • 12 luglio 2020 – Rivalta di Brentino Belluno – Rovereto (53 km)
    Partenza ore: 10:20
    Pausa a: Castello di Avio (visita e pranzo)
    Arrivo ore: 20:00
    Pernotto presso: Ostello di Rovereto, Rovereto (TN)
    Cena presso: Pizze da asporto di Pizzeria Da Pina, Rovereto (TN)
  • 13 luglio 2020 – Rovereto – Trento (28 km)
    Partenza ore: 10:45
    Pause a:
    – Torrefazione Bontadi (visita);
    – Millenium Cafè (caffè e molto altro);
    – Bicigrill di Trento (pranzo)
    Arrivo ore: 17:00
    Pernotto presso: Ostello Giovane Europa, Trento (TN)
    Cena presso: Birreria Pedavena, Trento (TN)
  • 14 luglio 2020 – Trento – Termeno sulla strada del vino (49 km)
    Partenza ore: 10:30
    Pause a: San Michele all’Adige (spesa, bianco al bar e pranzo)
    Arrivo ore: 18:00
    Pernotto presso: Residence Garnì Hotel Vineus, Termeno (BZ)
    Cena presso: G’würzerkeller Gartenrestaurant, Termeno (BZ)
  • 15 luglio 2020 – Termeno sulla strada del vino – Bolzano (33 km)
    Partenza ore: 11:00
    Pause a: Caldaro sulla strada del vino (pranzo)
    Arrivo ore: 15:30
    – Visita al Museo archeologico di Bolzano
    Pernotto presso: Ostello della Gioventù / Jugendherberge Bozen, Bolzano (BZ)
    Cena presso: McDonald’s, Bolzano (BZ)
  • 16 luglio 2020 – Bolzano – Bressanone (44 km)
    Partenza ore: 9:15
    Pause a:
    – Cardano (ristoro per lo scampato pericolo);
    – Colma (pranzo e temporale)
    Arrivo ore: 18:30
    Pernotto presso:
    – Appartamento Laura, Varna (BZ)
    – Ostello della Gioventù Kassianeum, Bressanone (BZ);
    Cena presso: Grissino, Bressanone (BZ)

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Redazione Ruotalibera

La nostra pubblicazione principale è il quadrimestrale Ruotalibera, che da sempre arriva regolarmente nelle case di tutti i soci, e che illustra la vita e le proposte dell’associazione. Dal 2019 tutti gli articoli della rivista cartacea sono riportati anche online sul sito web, per consentire una miglior indicizzazione e diffusione dei contenuti. Buona lettura!
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