Una poltrona per tre: quale futuro per la mobilità a Verona?
Questo anno 2022, in cui festeggiamo il 40° anniversario della nostra associazione, porta con sé anche l’importante appuntamento con le elezioni amministrative del 12 giugno nel capoluogo, elezioni che vedono tre candidati principali confrontarsi sul futuro della città: il sindaco uscente Federico Sboarina e gli sfidanti Damiano Tommasi e Flavio Tosi.
Una mobilità che non evolve. Dalle scorse elezioni del maggio 2017 è passata parecchia acqua sotto i nostri ponti, a partire dalla dura e non ancora terminata esperienza di emergenza sanitaria. Ma, anche a dispetto delle opportunità emerse proprio a seguito della pandemia, la mobilità cittadina non è cambiata granché. In effetti, ad alcune apprezzabili novità per la mobilità sostenibile – le più significative sono state le piste Porta Palio-Castelvecchio e Saval-San Zeno, oltre alla diffusione della micromobilità elettrica – ancora una volta non sono corrisposti provvedimenti di limitazione o disincentivazione del traffico privato a motore; e anche la messa in opera del nuovo trasporto di massa (prima tram, poi filovia) si è arenata dopo un primo inizio dei lavori su strada di cui vediamo da tempo i cantieri aperti ma fermi. È chiaro che, se accanto alle nuove alternative sostenibili non si rende meno facile la vita a chi vuole sempre e comunque muoversi con l’auto, è difficile pensare che le cose cambino per il meglio. Il risultato è che, purtroppo, a Verona le scene del traffico urbano restano più o meno le stesse di sempre, e il confronto con quanto si è fatto in altre città vicine di dimensioni paragonabili, come Padova e Brescia, appare impietoso.
Sette domande per ripartire. Uscire da questa situazione di relativo stallo, che si trascina da molto tempo e di cui non si può chiedere conto solo all’ultima amministrazione, risulta urgente per una migliore qualità di vita quanto a traffico, inquinamento e sicurezza, oltre che per le attuali gravi tensioni internazionali che stanno portando a una forte crescita dei prezzi dell’energia. Abbiamo dunque chiesto ai tre candidati di esprimersi su sette questioni che riassumo brevemente, e di cui potete leggere le risposte negli articoli di cui trovate un collegamento a fondo pagina.
- MISURE CONCRETE PER LA MOBILITA SOSTENIBILE
A quali azioni pensa per trasformare in questo senso la mobilità cittadina? - UNA CONSULTA PERMANENTE PER LA MOBILITÀ SOSTENIBILE
A Verona ancora non c’è. Lei pensa di costituirla con le realtà cittadine che si occupano di mobilità sostenibile? - DISINCENTIVARE IL TRAFFICO PRIVATO A MOTORE
Ha pensato ad azioni concrete (allargamento della ZTL alle mura magistrali, zone 30 effettive, zone scolastiche)? - NOVITA DEL CODICE DELLA STRADA
Applicherà su strada quanto approvato nel 2020, tra cui doppio senso ciclabile, corsie ciclabili, case avanzate, uso delle corsie preferenziali? - SCUOLE E TRAFFICO
Si impegna ad affrontare il caos viabilistico che si vede ogni giorno davanti a tutte le principali scuole cittadine? Se sì, con quali strumenti? - SOSTA BICICLETTE
Quali misure intende prendere sul tema, in particolare sui problemi del piazzale della stazione e sul creare piccoli bicipark custoditi in punti strategici? - VERSO UNA “SUPERCICLABILE”
Si impegna a migliorare il percorso ciclabile per Verona Sud rendendolo meno tortuoso e più diretto e appetibile, anche come modello per altri quartieri?
Lasciando a voi lettori la valutazione di quanto leggerete nelle risposte che i tre candidati ci hanno dato assieme ai loro spin doctor in materia, il nostro invito resta sempre e comunque quello di andare a votare… meglio naturalmente se in bicicletta!
(da Ruotalibera 174 – aprile-giugno 2022)
Leggi l’intervista a Federico Sboarina
Leggi l’intervista a Damiano Tommasi
Leggi l’intervista a Flavio Tosi
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