Mobilità Urbana

Speciale elezioni: Flavio Tosi e Ansel Davoli

Sindaco per dieci anni dal 2007 al 2017, Flavio Tosi, assieme all’ex consigliere delegato alla ciclabilità Ansel Davoli, rielabora i concetti di sostenibilità e avanza la sua proposta per tornare alla guida della città

Dalle scorse elezioni del maggio 2017 è passata parecchia acqua sotto i nostri ponti, a partire dalla dura e non ancora terminata esperienza di emergenza sanitaria. Ma, anche a dispetto delle opportunità emerse proprio a seguito della pandemia, la mobilità cittadina non è cambiata granché.

Uscire da questa situazione di relativo stallo, che si trascina da molto tempo e di cui non si può chiedere conto solo all’ultima amministrazione, risulta urgente per una migliore qualità di vita quanto a traffico, inquinamento e sicurezza, oltre che per le attuali gravi tensioni internazionali che stanno portando a una forte crescita dei prezzi dell’energia.

Abbiamo dunque chiesto ai tre candidati di esprimersi su sette questioni che riteniamo importanti sul tema della mobilità cittadina. Lasciando a chi legge la valutazione di quanto affermato nelle risposte che i tre candidati ci hanno dato assieme ai loro spin doctor in materia, il nostro invito resta sempre e comunque quello di andare a votare… meglio naturalmente se in bicicletta!


1. MISURE PER LA MOBILITÀ SOSTENIBILE
Nel Suo programma elettorale è prevista una politica di trasformazione in senso sostenibile del sistema della mobilità cittadina? Se sì, su quali azioni si basa e quali obiettivi si prefigge? Se no, perché non ritiene questa politica importante?

Flavio Tosi
Flavio Tosi

Certamente. La nostra politica di trasformazione si fonderà su tre importanti pilastri. Innanzitutto il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile): gli attuali obiettivi del riparto modale indicati nel Piano sono troppo poco ambiziosi, noi punteremo ad una maggiore diminuzione del traffico veicolare, prevedendo nel 2030 un’ulteriore diminuzione del 5%, corrispondente a circa 9.000 veicoli in meno. Garantiremo inoltre l’attuazione dei progetti indicati nel Piano, ampliando, con nuove proposte, l’offerta delle piste ciclabili, ponendo particolare attenzione alla qualità e alla sicurezza delle stesse, le quali dovranno essere sempre progettate in sede propria e non “disegnate” su strada. Cercheremo inoltre di dare spazio a nuovi servizi di mobilità condivisa come il carsharing e lo scootersharing ovviamente con mezzi a trazione elettrica.

In secondo luogo, il filobus: il progetto deve essere terminato, apportando le giuste correzioni e modifiche (come ad esempio il prolungamento della Linea 2A fino a Parona o il prolungamento della Linea 1A fino a San Martino Buon Albergo), in particolare va garantito un numero adeguato di parcheggi scambiatori.

Terzo pilastro: il traforo delle Torricelle. Puntiamo ad una infrastruttura a quattro corsie, che con un primo stralcio dovrebbe costituire finalmente il collegamento a Nord tra i quartieri ad Est e quelli ad Ovest della città. Dovrà essere realizzato non solo per ridare vivibilità ai quartieri di Veronetta e Borgo Trento sottoposti a un traffico infernale nel tratto tra il Teatro Romano e l’Ospedale, ma anche nell’interesse dei quartieri di Parona, Quinzano, Avesa e Valdonega. L’entrata in funzione del Filobus, a cui la città non potrà certo rinunciare, costituirà infatti una limitazione del traffico su via Mameli e su via Ca’ di Cozzi. Anche la preoccupazione di molti cittadini per il rischio di inquinamento causato dalle automobili che utilizzeranno il traforo potrà certamente essere superata, visto che nel prossimo futuro la trazione elettrica sarà dominante.

Presenteremo molti altri progetti che contribuiranno a questa trasformazione della mobilità cittadina, ma è importante che il Cittadino capisca che i suddetti “pilastri” (PUMS-Filobus-Traforo) sono complementari e tra loro interdipendenti, la non riuscita di uno impatterebbe negativamente sugli altri. Pertanto per centrare gli obiettivi di medio e lungo termine è necessario che vengano attuati tutti entro il 2032.


2. CONSULTA PERMANENTE
Nel Suo programma elettorale è prevista la costituzione di una consulta permanente per la mobilità sostenibile tale da assicurare un interlocutore certo e qualificato nonché un livello di confronto adeguato alle realtà del territorio che promuovono la mobilità sostenibile come la nostra e come quella dei mobility manager scolastici, aziendali, ecc.? Se no, come ritiene di soddisfare questo bisogno di confronto?

Sì, è prevista. Già durante l’Amministrazione Tosi, a seguito dell’istituzione della Commissione ciclabilità nel 2013, era iniziato un percorso di condivisione con i maggiori stakeholders (associazioni, mobility manager, scuole, aziende di settore, ecc.) che aveva portato ottimi risultati (Festival della Bicicletta, Giornata “memo ecologico”, confronti sul Biciplan, ecc.). Alla luce degli importanti progetti che dovrà affrontare la nostra Città nel decennio 2022-2032 è auspicabile, nonché doveroso, istituzionalizzare un organo di consultazione che possa garantire all’Amministrazione un continuo confronto e una collaborazione attiva ed efficace.


3. DISINCENTIVARE IL TRAFFICO PRIVATO A MOTORE
Il Suo programma individua azioni precise e puntuali per disincentivare il traffico motorizzato privato (es. allargamento della ZTL alle mura magistrali; zone 30 effettive, cioè complete di misure di moderazione del traffico, zone scolastiche, ecc.) in favore della pedonalità e dei mezzi sostenibili quali bicicletta, monopattini, bus, ecc.? Se sì, quali sono? E se no, perché non ritiene questa politica importante?

La risposta dipende da quale accezione viene data al verbo “disincentivare”. Il nostro programma non vuole creare alcun disservizio né ai cittadini, né alle aziende, né al turista, pertanto non prevede azioni “coercitive” di disincentivazione del traffico motorizzato privato, come ad esempio giornate a targhe alterne, chiusura totale del centro storico, allargamenti o creazioni di nuove ZTL che, se non ben pianificate, possono creare disagio o, infine, l’eliminazione indiscriminata di stalli per il parcheggio delle vetture, recando ad esempio danno ai residenti. È dunque importante capirsi bene sul significato che diamo al verbo “disincentivare”.

Mi spiego meglio. Noi non intenderemo esercitare azioni dirette contro l’utilizzo della vettura privata, ma con una certa progressione offriremo all’utente una serie di opportunità che renderanno naturale la scelta di escluderne l’utilizzo, a favore di altre soluzioni più “sostenibili”. Attraverso l’ampliamento dei servizi di sharing mobility, il macro potenziamento del Trasporto Pubblico Locale, l’attuazione e il miglioramento dell’attuale Biciplan e della viabilità in generale e attraverso un’opportuna politica di promozione e sensibilizzazione, sarà il Cittadino stesso a ritenere più conveniente ed efficiente la scelta dei mezzi sostenibili.

Il nostro compito, durante questa lunga transizione ecologica, sarà dunque quello di accompagnare il Cittadino nelle sue scelte cercando di conciliare al massimo le sue esigenze con quelle della Città.


Ansel Davoli
Ansel Davoli

4. NOVITÀ DEL CODICE DELLA STRADA
Al di là delle corsie ciclabili, si impegna ad applicare a Verona le numerose e rilevanti novità che il Codice della Strada ha introdotto per le biciclette, a partire dal doppio senso ciclabile? Si elencano: corsie ciclabili, doppio senso ciclabile, case avanzate, uso ciclabile delle preferenziali, zone scolastiche, strada urbana ciclabile E-bis.

La mobilità urbana sta ormai prendendo una direzione chiara e precisa, ossia quella della sostenibilità e dell’uso di mezzi non inquinanti come bici, e-bike e monopattini elettrici. Ritengo dunque che questo adeguamento normativo sia di estrema importanza in quanto offre alle Amministrazioni svariate soluzioni per risolvere alcune criticità altrimenti difficilmente superabili. A titolo di esempio potrei citare il futuro impiego delle case avanzate in corrispondenza dell’incrocio di Corso Milano o il doppio senso ciclabile in Via Cesiolo.


5. SCUOLE E TRAFFICO
Si impegna a risolvere il caos viabilistico che si riscontra ogni giorno all’uscite da tutte le principali scuole cittadine? Se sì, quali strumenti intende mettere in campo?

Sì, mi impegno. Il 20 dicembre 2021 ho già presentato in conferenza stampa una proposta che va in questa direzione. L’idea è di delocalizzare gli istituti scolastici superiori della città e integrarli in un unico Campus Scolastico all’interno del Central Park (ex scalo merci). In tal modo si libererà il traffico da moltissimi autobus e auto e gli studenti potranno raggiungere agevolmente gli istituti, grazie alla vicina stazione di treni e bus. Ritengo che sia una proposta vincente, tant’è che l’attuale Amministrazione ha riproposto la nostra idea in una recente conferenza stampa.

Per rispondere alla seconda domanda ritengo che vada trovata una sinergia con la Società SIGNA Group, la più grande società immobiliare privata austriaca, che si è aggiudicata la trasformazione dell’area. Vanno condivisi il piano finanziario e la progettazione, sia del parco che delle aree di sviluppo a servizi. Va adeguato il progetto trovando la soluzione nell’insediamento su una porzione dell’area, pari a circa il 30% della superficie, di attività pregiate, ma non da realizzare in edifici privati o commerciali, bensì solo in edifici pubblici, da ultimare entro il 2026, prima dell’inaugurazione delle Olimpiadi.

La sinergia con le occasioni del PNRR rappresentano il completamento delle fonti di finanziamento. Il Comune può e deve essere il regista di tutta l’operazione.


6. SOSTA BICICLETTE
Le chiediamo di dire quali misure intende prendere sul tema della sosta e dei furti delle biciclette. In particolare:

6.1. Come intende affrontare la situazione in piazzale della Stazione di Porta Nuova dove, a fronte di una grande bicipark gravemente sottoutilizzato, persiste un fenomeno di parcheggio libero casuale e mancano rastrelliere in prossimità delle entrate della stazione?

Sono del parere che la soluzione migliore resti quella di sfruttare l’attuale bicipark. A Padova il bicipark della stazione è gestito sempre da Metropark, con medesime tariffe, ma è una realtà molto più sfruttata (800 posti con sorveglianza 24 ore su 24). Occorre dunque approfondire meglio le ragioni del sottoutilizzo, per capire se esse possono essere ricondotte ad un qualche disservizio.

6.2. Ritiene utile e fattibile la diffusione, in punti strategici della città, di piccoli bicipark custoditi?

Il bicipark nasce con la precisa esigenza di custodire un discreto numero di bici (dell’ordine di centinaia) per soste mediamente più lunghe rispetto al normale. Su queste basi al momento non ritengo né particolarmente utile né economicamente sostenibile la diffusione di altri bicipark.

6.3. Ritiene di mettere in campo azioni di monitoraggio e contrasto del grave problema dei furti di biciclette tramite un’azione più incisiva della Polizia Municipale?

Sì, la Polizia Municipale deve essere coinvolta maggiormente, deve conoscere bene la tematica legata ai furti delle bici e deve spiegarla bene al cittadino che chiede informazioni, deve inoltre vigilare maggiormente sul territorio controllando bici e proprietari sospetti e luoghi a rischio. Per agevolare il suo lavoro di controllo è però importante che l’Amministrazione promuova l’adozione di sistemi di marchiatura come la punzonatura, il microchip o la targa adesiva.


7. SUPERCICLABILE
Ritenendo l’offerta cittadina di infrastrutture per la mobilità ciclistica non ancora adeguata, in particolare a Verona Sud, FIAB Verona promuove un progetto pilota di “Superciclabile” o “Ciclabile 2.0” finalizzato a creare un collegamento diretto, comodo e sicuro tra Piazza Bra e via Pasteur. Tale progetto, che può servire da modello anche per altri collegamenti tra centro e quartieri, prevede la risoluzione, a favore delle biciclette, di tutta una serie di nodi viabilistici che attualmente sono di ostacolo, come ad esempio i tratti tortuosi del percorso ciclabile nelle vicinanze della porta di Porta Nuova; la strozzatura di viale Piave; il passaggio all’interno degli ex Magazzini Generali, del Parco di Santa Teresa, di viale del Commercio e via Copernico. Condivide le premesse e le finalità di questo progetto ed è disposto a sostenerlo qualora la sua coalizione vincesse le elezioni?

Il progetto della “Superciclabile” era già noto e l’abbiamo discusso e analizzato nell’ambito del nostro gruppo di lavoro dedicato, in presenza del curatore della proposta stessa, l’ing. Marco Passigato. Il progetto è stato molto apprezzato e a seguito di questo incontro abbiamo chiesto l’autorizzazione di poter adottare tale progetto per inserirlo nell’elenco delle proposte di piste ciclabili che vorremo attuare. Pertanto ne condividiamo al 100% le premesse e le finalità e lo sosterremo.

(da Ruotalibera 174 – aprile-giugno 2022)


Leggi l’intervista a Federico Sboarina

Leggi l’intervista a Damiano Tommasi


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Redazione Ruotalibera

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