Sondaggio lockdown: è andata bene ma…
Il 62% dei soci ha trascorso bene il lockdown, solo il 42% è ottimista nella Fase 2
Il nostro invito è ovviamente quello di non abbassare la guardia e resistere, in attesa che la campagna vaccinale faccia il suo corso. Una pedalata in solitaria o in gruppo ristretto, può aiutare a mantenere il buonumore.
Strade e piazze deserte, meste code davanti ai supermercati e atmosfere ovattate, ma anche balconi in festa sprizzanti patriottico ottimismo e vivo riconoscimento per il personale ospedaliero in prima linea: lo straordinario periodo di lockdown da poco vissuto a causa della insidiosa epidemia da Coronavirus ha eletto le sue immagini iconiche e i suoi luoghi simbolo. Per il popolo della FIAB uno di questi luoghi è stato il garage dove più di un socio si è ingegnato con cavalletti e manici di scopa per continuare a pedalare sulla propria bici sollevata da terra.
Chi ha usato la cyclette, chi i rulli da allenamento, chi ha potuto fruire di un giardino, chi vive in campagna, chi ha sfidato la selva di ordinanze sindacali e regionali, decreti presidenziali (i famigerati DPCM, conditi da circolari ministeriali assortite) per sgattaiolare ai confini della città e godersi un po’ di solitudine e decompressione dalla imposta prossimità familiare. Ciascuno si è arrangiato come ha potuto in questo periodo straordinario che ha rappresentato a tutti gli effetti (e senza retropensieri cospirazionisti) un grande esperimento sociale.
Verso la fine della Fase 1, cioè quella del più stretto distanziamento sociale e del lockdown, è caduto inaspettato come un meteorite dal cielo l’invito a partecipare al “sondaggio demoscopico” scherzosamente lanciato via email dal vicepresidente FIAB Verona Giorgio Migliorini: “Come è andata finora? Date un voto da 1 a 10 alla vostra quarantena e alla Fase 2”.
La reazione dei soci è stata sorprendente: 186 lettori della newsletter hanno partecipato esprimendo la propria valutazione; 95 i commenti liberi, decine di risposte al dibattito scatenato via mail. La media dei voti è stata di 6,6 per la Fase 1, con voti più frequenti il 7 e l’8; e di 5,9 per la Fase 2, con voti più frequenti il 6 e il 7.
Al 62% di chi ha trascorso tutto sommato serenamente la Fase 1 (voto 7-10) corrisponde un 15% (voto 1-4) di chi ha validi motivi per lamentarsi. Per la Fase 2, invece, le percentuali sono meno positive: gli ottimisti (voto dal 7 al 10) sono solo il 42% mentre i preoccupati (voto 1-4) sono ben il 23%.
Al riconoscimento di alcuni vantaggi nella fase di clausura (riscoperta del proprio tempo e dei piaceri domestici) fanno purtroppo eco le molte preoccupazioni per il ritorno del contagio, per il lavoro e per le possibili, drammatiche conseguenze economiche e sociali.
Chi ha dato un voto altissimo alla Fase 1 spesso l’ha dato anche alla Fase 2. Della prima dice di aver apprezzato le strade senza traffico e i ritmi più lenti anche se in molti lamentano la poca chiarezza sull’uso della bicicletta e sulle attività motorie individuali. Specularmente, molti di coloro che hanno dato un voto bassissimo alla Fase 1 l’hanno dato anche alla Fase 2, e qui l’accento si è spostato spesso sulla riduzione delle libertà individuali e sulle pesanti conseguenze economiche di questa dura scelta. C’è anche chi ha perso il lavoro e chi ha bollato il lockdown come anticostituzionale.
Molti dei soddisfatti del lockdown sono stati tiepidi con Fase 2 a causa della irresponsabilità di coloro che non rispettano le regole sanitarie e comportamentali o per una eccessiva fretta nella riapertura manifestata dalla politica o ancora a causa dei buchi organizzativi lasciati intravvedere delle amministrazioni pubbliche. “Pochi i controlli nella Fase 2”, ha sintetizzato qualcuno. E il timore, naturalmente, è che l’emergenza ritorni durante l’autunno.
(da Ruotalibera 167 – luglio-settembre 2020)
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