Sogni infranti
Avevo già scritto il “Canton” per questo numero sulla ciclabile contestata di Via Locatelli.
Era tutto all’insegna della nostalgia: avevo lavorato al numero 1 della via per più di vent’anni e c’ero arrivato quasi sempre in bicicletta. Sapere che vi era stata disegnata una corsia ciclabile mi aveva riempito di entusiasmo. Leggere sul famoso quotidiano veronese, che porta il nome dell’anfiteatro, che erano partite le solite, insulse e immotivate proteste dei residenti, mi aveva procurato un profondo senso di prostrazione.
Ma questa piccola vicenda locale è stata oscurata pesantemente da una norma inserita nella Legge finanziaria del prossimo anno che, con un colpo di spugna, ha cancellato 94 milioni di euro di finanziamenti, per la costruzione di ciclabili urbane, stanziati nel 2019. La notizia mi ha talmente colpito da non riuscire nemmeno a commentare gli innumerevoli post apparsi su Facebook e su WhatsApp. E conoscendomi, capirete la gravità della situazione.
Ero come caduto in catalessi, dalla quale mi ha svegliato l’amico Giampaolo, socio FIAB e attento lettore di Ruotalibera, incontrato ad una riunione. “Mi sono stupito – mi ha apostrofato – di non aver visto nessuna tua reazione a questa grave notizia. Proprio tu che sei sempre così critico”.
E ha chiuso ricordandomi un Canton di qualche anno fa, quando avevo i nipoti ancora alle elementari, dove lamentavo la lentezza esasperante con cui il Comune provvedeva a costruire le ciclabili. “Di questo passo, concludevo, i miei nipoti, tra vent’anni, forse potranno portarmi i fiori sulla tomba pedalando in ciclabile”.
Svanita anche questa speranza, dovrò tornare alla decisione di far depositare l’urna con le mie ceneri in cantina. Vicino alle bici.
(da Ruotalibera 177 – gennaio-marzo 2023)
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