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Settimana Europea della Mobilità: com’è andata?

Comunicato congiunto FIAB Verona e Legambiente Verona

Resoconto del Conta i Ciclisti – Bilancio della SEM

Calano gli accessi al centro storico, si rafforzano i flussi periferici. Tra le cause: traslochi aziendali e smart-work. Finalmente il Comune torna in campo con un esteso programma di iniziative.

Da molti anni, forse troppi, Conta il Ciclista è la manifestazione simbolo (talvolta è stata l’unica) delle celebrazioni della Settimana Europea della Mobilità (Sostenibile) a Verona. Quest’anno per fortuna è tornata ad essere in ottima compagnia grazie all’esteso programma di iniziative messe in campo dall’amministrazione comunale che ha permesso di sperimentare modi nuovi di vivere la città. L’altra novità è che la tradizionale conta che i volontari FIAB Verona svolgono da ormai 18 anni ai 10 principali varchi della città storica, quest’anno è stata affiancata da Legambiente, che da molti anni organizza in altre città italiane il Giretto d’Italia, un’iniziativa analoga alla nostra, approdata da questa edizione anche sulle sponde dell’Adige.

Ma andiamo con ordine: come è andata la Settimana della Mobilità? Bene! Le iniziative per le scuole libere dalla morsa delle auto che normalmente assediano gli istituti in orario di ingresso e di uscita ha raccolto grande partecipazione tra i ragazzi in Via Battisti. E l’assaggio di una Piazza Bra libera dalle auto per almeno una settimana non può che essere di buon auspicio per un passo in avanti verso la limitazione del traffico motorizzato privato. Come FIAB ci siamo poi sbizzarriti ad occupare con attività “non conformi” gli stalli auto, mostrando, secondo un vecchio ma quanto mai attuale slogan dell’associazione, che un’altra città è possibile.

Conta i Ciclisti

Per il diciottesimo anno consecutivo i volontari FIAB hanno misurato i flussi ciclistici ai varchi cittadini, quest’anno affiancati da Legambiente. Abbiamo rilevato un ennesimo calo, passando da 5.016 a 4.609 rilevazioni, ovvero 407 in meno, corrispondenti a un -8%.

Dati di tutti i varchi 2016-2022
Dati dei soli varchi comparabili 2016-2022

Come mai? Anzitutto la chiusura di Ponte Nuovo. Previdenti, ci eravamo organizzati per cercare di capire verso dove si fossero spostati i flussi impossibilitati a quel transito temporaneamente interdetto, riprendendo la conta su Ponte Pietra (abbandonato qualche anno fa per via dei flussi poco rilevanti). Il conteggio sul ponte pedonale più antico di Verona non ha però mostrato variazioni interessanti rispetto al momento in cui lo abbiamo interrotto: i 152 passaggi sono in linea con i numeri degli anni precedenti il 2015. È perciò probabile che i flussi di Ponte Nuovo si siano diretti altrove. Dove, non sappiamo dirlo.

Trascurando il “mistero di Ponte Nuovo”, abbiamo comparato i risultati complessivi annui senza contare Ponte Nuovo e Ponte Pietra. Risulta una situazione ben più stabile, con una flessione limitata al 2% (72 passaggi in meno, 4.457 sui 4.528 del 2021). Il dato più interessante, nel contesto di questa sostanziale stabilità, deriva dall’analisi dei flussi dei singoli varchi: ci sono infatti cali importanti su alcuni varchi del Centro Storico (Ponte Garibaldi e Castelvecchio su tutti) a fronte di aumenti consistenti sui varchi più periferici, in particolare Viale Piave e Ponte Aleardi (uno degli ingressi ad Est). È forse questo il risultato di alcuni traslochi importanti di aziende e uffici fuori dalla cerchia delle Mura (dopo UniCredit, qualche anno fa, è stata la volta degli Uffici Finanziari di Lungadige Capuleti), ma di certo anche dell’aumento dello smart-work: l’alleggerimento del traffico conseguente al minor numero dei lavoratori pendolari è infatti evidentemente… multimodale.

Chiudiamo questa analisi con un ultimo dato: a seguito della percezione di una certa rilevanza, abbiamo pensato di contare (a parte) anche i monopattini. Orbene, il numero di passaggi su questi mezzi si avvicina al 10% del totale (con una punta del 13% in Viale Piave). Rilevanti sì, ma non avremmo certo immaginato quanto!


Giretto d’Italia – Bike to Work 2022

Per il primo anno Verona ha partecipato al Giretto d’Italia. Milano campione di ciclabilità urbana, Verona si posiziona sesta per spostamenti in bici. Oltre 61mila i cittadini che in 36 Comuni hanno aderito alla 12esima edizione del campionato recandosi a lavoro e a scuola in bici o con nuovi mezzi di micromobilità sostenibile.

La mobilità sostenibile si consolida e diviene un’alternativa sempre di più praticata anche nelle grandi città. È, infatti, Milano la maglia rosa della dodicesima edizione del Giretto d’Italia – Bike to Work 2022, il campionato nazionale della ciclabilità urbana organizzato da Legambiente, Euromobility e in collaborazione con 36 amministrazioni comunali aderenti. Sono stati in tutto oltre 300 (334) i check point in cui sono stati effettuati i rilevamenti: tra questi 57 tra università o scuole e 39 aziende piccole e grandi. A totalizzare il maggior numero di spostamenti sostenibili casa-scuola e casa-lavoro in sella alla bicicletta o a bordo di mezzi alternativi di micromobilità elettrica è stato il capoluogo lombardo, seguito dalle ormai habitué Padova, Piacenza, Pesaro e Reggio Emilia. Il conteggio degli spostamenti, a causa del maltempo in alcune delle città coinvolte, è stato effettuato in diverse date tra il 16 e il 29 settembre (nell’arco di due ore scelte da ciascun Comune nella fascia 7:00-10:00) tramite appositi check-point allestiti nelle immediate vicinanze di aziende pubbliche e private, scuole, asl e università. In totale sono transitati dai 334 varchi a bordo di mezzi sostenibili oltre 61mila (61.580) tra lavoratori e studenti (erano 38.572, ma su 26 città, lo scorso anno). Sono stati 56.058 i passaggi delle sole bici e 5.861 quelli di mezzi sostenibili (monopattini, e-bike o altro), furono 35.037 i passaggi di biciclette e 3.204 quelli relativi agli altri mezzi di micromobilità elettrica lo scorso anno (sempre però su 26 città).

La classifica delle città per numero assoluto di spostamenti sostenibili vede in testa Milano con 6.020 mezzi (bici e altri mezzi sostenibili), Padova con 5.703, Piacenza con 5.017, Pesaro con 4.307, Reggio Emilia con 3.320 poi Verona (3.217), Torino (3.005), Bolzano (2.899), Treviso (2.845), Ravenna (2.683), Palermo (2.457), Fano (PU) (2.432), Cuneo (2.270), Parma (2.151), Trento (1.783), Pavia (1.582), Pisa (1.258), Monza (1.235), Novara (1.189), Carpi (MO) (952), Roma (793), Napoli (688), Genova (647), Bologna (642), Chiavari (GE) (588), Udine (523), Ferrara (351), Jesi (AN) (298), Modena (265), Beinasco (TO) (254), Carmagnola (TO) (191), Piossasco (TO) (138), L’Aquila (88), Pistoia (45), Alessandria (44), Aosta (30), Rivoli (TO) (8), Potenza (7), Moncalieri (TO) (6), Reggio Calabria (1).

Anche quest’anno il Giretto d’Italia ha registrato una grande partecipazione di lavoratori e studenti che hanno scelto mezzi di mobilità sostenibile per spostarsi in città: tra loro crescono, in particolare, quanti vanno a scuola, in azienda o all’università a bordo di e-bike e monopattini elettrici. Al contempo, nonostante l’incremento nell’uso di mezzi di trasporto sostenibili osservato in piena emergenza pandemica, il ricorso all’auto privata è purtroppo tornato sostanzialmente ai livelli pre-Covid. Per rendere la mobilità sostenibile una sicura ed efficace alternativa all’auto nel quotidiano, occorre ripensare gli spazi urbani garantendo percorsi dedicati, investire sulla mobilità leggera e mettere a norma il Bike to Work”.

Circolazione dei mezzi sostenibili a mobilità elettrica

L’edizione 2022 rileva un evidente aumento del loro utilizzo pressochè ovunque. Sul podio delle città dove circolano più mezzi sostenibili (e-bike, monopattini, Segway, ecc.) troviamo infatti parecchie sorprese che sembrano testimoniare come, soprattutto nelle aree urbane più grandi, questi mezzi rappresentino ormai una reale pratica alternativa negli spostamenti urbani. La prima è  Padova con 664 mezzi, seconda sempre Milano con 602, terza Torino con 543, quarta Napoli con 482, quinta Pesaro con 478, a seguire: Verona (345), Bolzano (289), Trento (269), Palermo (245), Genova (237), Reggio Emilia (229), Cuneo (227, Fano (PU) (192), Piacenza (191), Monza (145), Pisa (142), Treviso (126), Bologna (82), Roma (68), Ravenna (52), L’Aquila (50), Novara (49), Carpi (MO) (35), Modena (35), Pavia (22) Beinasco (TO) (19), Piossasco (TO) (11), Pistoia (10), Udine (10), Chiavari (GE) (5), Aosta (4), Ferrara (3), Carmagnola (TO),  Moncalieri (TO), Parma, Potenza, Reggio Calabria, Rivoli (TO), Alessandria, Jesi (AN) tutti a zero.

Considerando, invece, il passaggio delle sole biciclette, troviamo in testa sempre Milano con 5.418 bici, poi Padova con 5.039 e Piacenza con 4.826, a seguire Pesaro (3.829), Reggio Emilia (3.091), Verona (2.872), Treviso (2.719), Ravenna (2.631), Bolzano (2.610), Torino (2.462), Fano (PU) (2.240), Palermo (2.212), Parma (2.151), Cuneo (2.043), Pavia (1.560), Trento (1.514), Novara (1.140), Pisa (1.116), Monza (1.090), Carpi (MO) (917), Roma (725), Chiavari (GE) (583), Bologna (560), Udine (513), Genova (410), Ferrara (348), Jesi (AN) (298), Beinasco (TO) (235), Modena (216), Napoli (206), Carmagnola (TO) (191), Piossasco (TO) (127), Alessandria (44), L’Aquila (39), Pistoia (35), Aosta (26), Rivoli (TO) (8), Potenza (7), Moncalieri (TO) (6), Reggio Calabria (1).

Sondaggio Smart Working

Come per le edizioni 2020 e 2021, cioè quella segnata dall’emergenza pandemica da Covid-19 e quella immediatamente seguente, anche Giretto d’Italia – Bike to Work 2022 ha previsto la possibilità di aderire alla competizione tramite “check-point virtuale”, rispondendo cioè a un sondaggio online sul tema dello spostamento casa-lavoro. Oltre 500 i lavoratori che hanno risposto (furono poco più di 100 lo scorso anno) e di questi il 91% dichiara che lo smart working è ormai previsto in modo pressoché stabile nel suo posto di lavoro, di questi il 78% dice di avere una tipologia di smart working full-time e il 22% part-time; quasi il 30% degli intervistati ha cambiato modalità di spostamento negli ultimi anni; il mezzo prevalentemente utilizzato prima della pandemia per recarsi al lavoro era l’automobile che purtroppo resta ancora il mezzo più utilizzato. Però la bici di proprietà o in sharing è ora stabilmente al secondo posto seguita dal trasporto pubblico che nel pre-pandemia era subito dopo l’auto. Questi dati sottolineano con chiarezza come lo smart working nelle aziende italiane – che rappresenta senz’altro un risparmio in termini di spostamenti quotidiani in città – si è ormai consolidato come abitudine e stia crescendo con costanza.

Giretto d’Italia – Bike to Work 2022, che come di consueto si è svolto nell’ambito della Settimana Europea della Mobilità, ha un valore simbolico, sia per il poco tempo della rilevazione sia perché la diversità delle città in gara in termini di urbanistica, densità abitativa e dinamiche di traffico rende complesse le valutazioni.

Ufficio Stampa FIAB Verona onlus
con Legambiente Verona

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