Quale futuro per i lupatotini
Quali sono le promesse? cosa succederà dopo le elezioni?
Quando sarà pubblicato questo articolo i giochi saranno già fatti e a San Giovanni si sarà già insediata la nuova Amministrazione che si dovrà impegnare sul futuro del paese per i prossimi cinque anni. È quindi interessante e curioso fare un’analisi sui programmi elettorali che sono stati pubblicati attraverso i vari canali di comunicazione senza comunque poter interferire minimamente sulle scelte degli elettori.
Diciamo subito che per quanto riguarda i nostri cari argomenti della ciclabilità e la mobilità dolce in genere, le aspettative sono molto alte visto che negli ultimi 10-15 anni il paese si è trasformato con molte novità interessanti. Tra le principali sicuramente la ciclabile delle Risorgive, la ciclabile dell’Adige ed il ponte sul fiume stesso. Inoltre, una serie di interventi urbani quali la creazione di spazio dedicato a pedoni e ciclisti sui cavalcavia che portano in città oltre alla realizzazione di molti attraversamenti protetti e rialzati. E poi non si deve dimenticare l’adesione al progetto FIAB dei ComuniCiclabili che ha visto assegnare tre BikeSmile al Comune lupatotino oltre ad una serie di eventi organizzati a favorire l’uso della bicicletta (per esempio la marchiatura).
Ma torniamo ai candidati (che sono quattro) ed ai loro programmi.
Ovviamente l’argomento ecologia e la mobilità sostenibile sono molto utilizzati e riproposti in tutte le discussioni sui Quale futuro per i lupatotini social e sui media tradizionali. Riportiamo quindi alcuni passi che troviamo nei programmi e che rispecchiano esattamente i nostri principi: “Vogliamo che San Giovanni Lupatoto sia una Città a misura di tutti, bambini, giovani, adulti, anziani, e che ognuno si senta a casa propria.” “L’obiettivo è quello di incentivare una mobilità dolce in alternativa al trasporto per mezzo delle auto.” “Si lavorerà per una stretta collaborazione con i Comuni limitrofi per sponsorizzare navette per i pendolari e la realizzazione, ove possibile, di corsie preferenziali per i mezzi pubblici.” “L’obiettivo, quindi, è quello di inserire aree verdi all’interno di un sistema strutturato e integrato con la mobilità ciclo-pedonale.” “Per intercettare anche i flussi turistici verrà incentivata la mobilità ciclo-pedonale.”…
Bei propositi, ma nelle pieghe dei programmi elettorali si notano purtroppo alcune incongruenze e idee abbastanza retrograde come, ad esempio, dove si indica che per sostenere i negozi di vicinato si intende realizzare altri parcheggi auto, quando è evidente che i problemi dei negozi non derivano dai parcheggi auto ma proprio dalla presenza di troppi mezzi motorizzati che impediscono a chi si muove in bici e a piedi di raggiungerli più facilmente. San Giovanni Lupatoto dispone in centro già di molti parcheggi auto: certo non esattamente davanti a tutti i negozi, ma a poche centinaia di metri (vedi parcheggi delle Poste e del Centro Commerciale dei Cotoni).
Un passaggio sicuramente negativo è il fatto che la parola Bici-Plan si trova solamente nel programma del sindaco uscente, questo probabilmente dovuto alla tendenza nella campagna elettorale di non voler dare importanza al lavoro svolto dagli altri, ad un documento che avrebbe proprio quello scopo: dare continuità alla progettualità che invece è sempre spesso interrotta tra il succedersi delle Amministrazioni che hanno come orizzonte temporale quello dei cinque anni. Il Bici-plan, che è un documento sviluppato da professionisti esterni, dovrebbe essere valorizzato e seguito, con opportune variazioni di minima, da una qualsiasi Amministrazione di qualsiasi “colore”. In qualche programma si trovano anche delle proposte molto spinte, che magari sembrano inarrivabili, sparate elettorali, ma che comunque potrebbero trasformare profondamente una qualsiasi città, anche quella lupatotina. Per esempio, l’idea della Bicipolitana, sicuramente molto ambiziosa ma che, oltre a portare traccia di candidati che si informano e che seguono FIAB, dimostra preparazione sull’argomento. A dire il vero in alcune altre città è stata realizzata con successo (vedi Pesaro e Rimini).
Molto interessanti sono i nuovi percorsi che potrebbero ragionevolmente essere realizzati nel prossimo mandato: il tracciato che unisce San Giovanni con Verona, chiamato Municipio-Municipio) e un altro molto innovativo lungo il canal Milani che porterebbe dalla centrale Enel fino a Ca’ di David.
Purtroppo, nelle proposte non si vede traccia del percorso dell’Ecomuseo sul quale FIAB si era spesa molto, che a dire il vero ha una valenza extra-comunale e nella parte del comune lupatotino, a chiusura degli interventi proposti, potrebbe essere dal punto di vista infrastrutturale, quasi pronta. La parte mancante sarebbe soprattutto quella cittadina, oltre ovviamente alla segnaletica e alla messa in rete.
Citata in più programmi c’è la ciclabile del Comotto che dovrebbe fungere anche da collegamento della frazione di Pozzo con la zona commerciale di VeronaUno e quindi “agganciarsi” alla rete di Borgo Roma. A meno di colpi di mano, con qualsiasi Amministrazione, questo percorso dovrebbe vedere la luce perché già in stato avanzato di progettazione e già finanziata. L’aspetto positivo è che nel prossimo periodo ci sarà la possibilità di accedere ai famosi finanziamenti europei post COVID, e quindi forse di non avere le solite difficoltà finanziarie, usate spesso come scusa per non investire sulla ciclabilità.
Qualsiasi sia lo schieramento vincente, e che quindi ad oggi si è già insediato, l’auspicio è che mantenga le promesse ed è quindi d’obbligo fare il miglior in bocca al lupo, sperando che sia un lupo… in bici.
(da Ruotalibera 172 – ottobre-dicembre 2021)
DISCLAIMER
Come già specificato da Alberto nell’articolo, il presente approfondimento sulle elezioni amministrative a San Giovanni Lupatoto viene pubblicato ad urne chiuse, quindi non è più in grado di influenzare. Alberto è infatti uno dei candidati in lizza per un seggio al Consiglio comunale di San Giovanni Luapatoto, una scelta personale sulla quale né la redazione della rivista né l’associazione hanno giocato alcun ruolo ma che rispettiamo essendo facoltà di qualsiasi socio Fiab esercitare il diritto di elettorato passivo. Qualunque sia l’esito delle elezioni, Alberto resta pertanto il nostro primo riferimento e il massimo esperto di mobilità ciclistica sul territorio.
La Redazione.