Con un facile gioco di parole, come il Duca di Mantova nel Rigoletto potremmo dire che in questo periodo le notizie sulla mobilità sono alquanto “mobili”: da ogni livello amministrativo giungono segnali e decisioni che fanno continuamente “mutar d’accento e di pensier”. Proviamo a fare un rapido quadro.
A Verona l’astronave-filovia è atterrata ormai da mesi tra aperture e annunci di cantieri, ogni volta con l’immancabile corollario di polemiche. Per non perdere il filo(bus) del discorso (Ruotalibera n. 163), dopo un’accurata analisi dei progetti esecutivi abbiamo formulato una serie di rilievi e proposte che ci auguriamo verranno recepite dall’amministrazione. Nel frattempo, mentre le tre promesse nuove piste ciclabili si fanno ancora attendere (pare che tra non molto partiranno i lavori da porta Palio), anche i monopattini elettrici sono atterrati sulla città per una sperimentazione discussa e dall’esito incerto, visto che a Milano l’esperienza è fallita a seguito di numerosi incidenti e lamentele.
In Provincia sono stati inaugurati gli oltre 200 km di itinerari del parco ciclistico Valpolicella-Valdadige, che vanno a saldarsi con le già esistenti Terre del Custoza per formare il più grande parco ciclistico segnalato d’Italia. Starà ora ai comuni e agli altri enti territoriali dimostrare la sostanza del loro impegno con l’organizzazione di eventi promozionali e col completamento, miglioramento e manutenzione di questi percorsi, di cui non bisognerà dimenticarsi dopo avervi posizionato segnaletica e bacheche informative.
In Regione, in cui nel 2019 il tema della mobilità ciclistica sembra un po’ languire avendo prodotto solo una legge agostana di dubbia efficacia sulla gestione degli itinerari cicloturistici, registriamo con piacere i tre riusciti eventi organizzati dal coordinamento regionale FIAB per promuovere il miglioramento dei percorsi più strategici del Veneto, eventi con centinaia di partecipanti di cui pubblichiamo un breve resoconto in questo numero di Ruotalibera.
A livello nazionale, a prescindere dall’orientamento politico personale è innegabile che il tema della sostenibilità sia tra quelli più condivisi nella nuova maggioranza di governo (che peraltro discute animatamente su molti altri), e questo apre inattese prospettive di avanzamento nelle questioni correlate. Oltre all’appena approvato Decreto Clima, che introduce la rottamazione di auto e moto per l’acquisto di biciclette anche elettriche o abbonamenti al trasporto pubblico, è concreta la possibilità di vedere approvata l’attesa riforma del Codice della Strada, con l’introduzione anche in Italia della facoltà di istituire “sensi unici eccetto bici” e, tra l’altro, di disposizioni che tutelino maggiormente le scuole dal traffico privato.
Tra queste novità più o meno in vista, FIAB Verona continua la sua attività di sensibilizzazione e contatti costruttivi. Varie cose sarebbero da raccontare, ma per chiudere preferisco soffermarmi sugli ultimi mesi di settembre-ottobre nei quali, oltre ai tradizionali appuntamenti col Tocatì e la Settimana Europea della Mobilità, abbiamo collaborato con altre associazioni per una serie di biciclettate su temi di rilevanza sociale: la prevenzione del cancro (con le Pink Ambassadors della Fondazione Veronesi), la lotta contro la tratta umana (con l’associazione Azalea nell’ambito del progetto N.A.Ve.) e la valorizzazione culturale delle aree industriali (in ZAI con l’associazione Interzona). Che dire? La bicicletta si conferma un veicolo – oltre che di spostamenti fisici – anche di simpatica promozione di idee positive, e il fatto essere considerati come un riferimento affidabile e amichevole per organizzare e condurre queste attività non può che farci piacere.
(da Ruotalibera 164 – ottobre-dicembre 2019)