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Percorsi in Valpolicella e Valdadige: Itinerario 12

Verona, Montecchio, Fiamene, Sant'Anna d'Alfaedo, Fosse

L’itinerario 12 mette in comunicazione Verona con la Lessinia. Nei 33 km del percorso, all’interno della rete ciclabile della Valpolicella e Valdadige, gli scenari spaziano dalle vedute su Verona alla vallata di Negrar, passando sul Monte Comun. Attraversa Sant’Anna d’Alfaedo e arriva a Fosse. Percorso su strade asfaltate a bassa percorrenza.


Itinerario 12. Vista su Verona

Adatto in tutte le stagioni, d’estate offre ristoro al fresco dei boschi che troviamo dopo Montecchio. Fosse, la nostra tappa d’arrivo con questo itinerario, rappresenta un luogo ideale d’estate, sempre ventilato, con temperature decisamente inferiori a quelle cittadine. In primavera possiamo cogliere l’estesa fioritura dei ciliegi, ampiamente presenti prima della località di Fiamene, spettacolare in alcuni punti con le vedute sulle vallate sottostanti. In autunno i colori si accendono e il foliage appare nei toni accesi dell’arancione e del rosso, con bei contrasti con i prati verdi come vicino alla contrada di pietra di Cona. D’inverno, come negli ultimi anni, con temperature non severe, possiamo approfittare di questo itinerario tranquillo e sicuro per mantenere l’allenamento alla salita. La partenza della traccia è da Piazza Brà. Più semplicemente partiamo da Avesa, dal leone di Piazza Plebiscito, del 1877 con fontana che attinge dalle acque del Lorì. Saliamo con leggera pendenza seguendo la direzione di Montecchio, superando il riparo paleolitico di Mezzena a nord di Avesa e la Val Borago a sinistra, con il suo sentiero europeo E5. La tabellazione nel tratto di pertinenza del comune di Verona è assente, e inizia presso Montecchio quando si entra nel territorio del comune di Negrar di Valpolicella. Salendo possiamo ammirare i primi bei panorami su Verona.

Itinerario 12. Verso Fiamene, veduta sulla vallata di Negrar e il basso lago

Appena superato il paese di Montecchio giriamo a destra, e incrociamo il percorso 50. A sinistra si scende a Negrar e qui troviamo una tabella con mappa dei percorsi ciclabili della Valpolicella e Valdadige. Proseguiamo in leggera salita e al km 14.7 da piazza Brà, giriamo a destra abbandonando la SP348 per prendere in direzione Casa Antolini e Dondolo. Arrivati nei pressi della località Casa Antolini, continuiamo dritti mentre a sinistra il percorso da trekking 232 ci porta verso la Preperchiusa e la Sengia Sbusa, per congiungersi verso l’itinerario 50. Continuando dritti incrociamo a sinistra una deviazione per il monte Comun, teatro di uno dei più importanti scontri a fuoco della resistenza veronese, dove vennero uccisi Rita Rosani, maestra di origini ebraiche, il diciottenne Dino Degani, e altri tre partigiani di cui si sa solo il nome di battaglia, facenti parte della Brigata partigiana “Aquila”. Rita Rosani, fu uccisa già arresa e ferita, dal giovane repubblichino Mario Scaroni, condannato per questo omicidio, ma poi amnistiato.

Itinerario 50. Monoliti della Sengia Sbusa

Continuiamo dritti verso Colombare di Villa. Il panorama di sinistra qui spazia sulla vallata di Negrar e si può vedere di fronte il monte Castellon, con il santuario di Minerva a destra, mentre a sinistra si vede la chiesa di Santa Maria di Minerbe. A valle di Colombare, nei pressi di Villa, sono stati rinvenuti i mosaici di una villa romana. Continuiamo dritti passando nelle contrade di Chieve e Saline, la cerasicoltura, qui è ancora ben presente, mentre nella bassa Valpolicella sta scomparendo, sostituita dalle monocolture di vite. Dopo Fiamene, proseguiamo su strada un pò più larga e trafficata verso Fane, Croce dello Schioppo, Monte Tesoro, Corrubio, Vaggimal, Cona, dove troviamo la deviazione per raccordarsi con l’itinerario 51, quindi Sant’ Anna d’Alfaedo e Fosse, con una meravigliosa veduta sul Corno d’Aquilio. Da Fosse si possono fare tante altre deviazioni, per esempio alla Spluga della Preta. Siamo qui nel cuore del Parco Regionale della Lessinia. Per il ritorno possiamo scegliere tra una delle vallate che riportano in bassa Valpolicella, oppure da Ronconi si può arrivare direttamente in Valpantena con il vaio della Marciora. Non si può invece scendere in bicicletta da Fosse per raggiungere Peri sul percorso 59, perché vietato per un opinabile provvedimento della Provincia di Verona.

Fioritura primaverile. Foto di Claudio Bares

Punti di interesse durante il percorso
Avesa con il Lorì e la Val Borago. Il sentiero europeo E5. Montecchio con i suoi boschi. I siti preistorici di Ponte di Veia e il riparo paleolitico del Mezzena di Avesa. Il percorso ciclopedonale di Monte Tesoro. ll parco naturale Regionale Veneto della Lessinia. Le piccole contrade lungo il percorso. I panorami sulle vallate. La Preperchiusa con i monoliti della Sengia Sbusa. Il Corno d’Acquilieo. Il museo di Sant’Anna d’Alfaedo. Le grotte carsiche. I pascoli e le malghe della Lessinia. La fioritura dei ciliegi prima di Fiamene. I boschi dopo Montecchio. Percorso di 33 km, con un dislivello complessivo di 1200 mt. Adatto alle bici elettriche, e alle bici sportive. Richiede allenamento alle salite se fatto con biciclette muscolari. Altitudine massima 990 mt che si raggiungono tra Sant’Anna e Fosse.

Clicca qui per visualizzare la mappa sulla piattaforma Alltrails (ex gpsies).
Loggandoti al sito potrai scaricare la traccia gpx.
Mappa OCM dell’itinerario 12

Immagine in evidenza: Itinerario 12 – Cicloescursione “Su e giù per la Valpolicella” (foto di Claudio Bares)

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Marco Tosi

Viandante in bicicletta, vegetariano e pacifista. Con FIAB da decenni, traccia ciclovie, organizza cicloescursioni, scrive articoli sui territori che attraversa pedalando.
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