CicloturismoLe nostre attività

Pedalare da Illasi a Vicenza, con uno sguardo alle ciclovie delle valli

Com’è andato l’evento FIAB regionale del Veneto dello scorso 11 giugno

Per il primo evento regionale 2023 del coordinamento delle associazioni FIAB venete, che ha visto la partecipazione di circa 150 soci e simpatizzanti, è stato scelto un itinerario importante e complesso.

In effetti, tra Verona e Vicenza la ciclovia regionale I1 Garda-Venezia (parte della ciclovia nazionale AIDA – Alta Italia Da Attraversare) passa in una terra densamente abitata che avrebbe bisogno di una mobilità alternativa più snella e sicura, anche perché percorsa già oggi da un intenso cicloturismo internazionale – la metà dell’intero Veneto – attratto da un territorio ricco di paesaggi, arte, cultura, enogastronomia. Su essa si innestano inoltre le valli che scendono dall’altopiano dei Lessini, in crescente ricerca di valorizzazione: parliamo in particolare di val d’Illasi, d’Alpone, del Chiampo, dell’Agno-Guà.

Ma qual è lo stato di questi percorsi ciclabili? Dal lato veronese, nonostante i grandi numeri vi sono ancora tratti in cui si deve pedalare su fondo sconnesso o in condizioni di scarsa protezione dal traffico; invece nel vicentino si è ben più avanti, con la presenza di nuove infrastrutture di qualità ancora poco note al pubblico. Questa differenza riflette in modo evidente il diverso impegno sul tema dei rispettivi enti provinciali: assai attiva la Provincia di Vicenza, sostanzialmente assente da anni quella di Verona.

Riassumiamo ora i punti salienti di una giornata ricca di spunti d’interesse.

Illasi: il punto sulla ciclovia di valle

Alla partenza di Illasi ci hanno accolti Giulio D’Ambrosio (consigliere di Illasi delegato al turismo) e Francesco Fasoli (vicesindaco di Caldiero). Si è discusso dell’importanza di continuare la ciclovia della val d’illasi – recentemente completata nella parte medio-alta, da Giazza a Cogollo – anche nella parte medio-bassa di Tregnago, Illasi, Colognola ai Colli e Caldiero, per connettersi a Caldiero con AIDA e magari – perché no – continuare fino alla ciclovia dell’Adige tra Belfiore e Zevio.

Soave, crocevia strategico con San Bonifacio e Monteforte d’Alpone

Alla prima sosta di Soave, davanti alle mura di porta Verona abbiamo incontrato Matteo Pressi (sindaco di Soave), Gianfranco Provoli e Daniele Adami (sindaco e consigliere delegato alla ciclabilità di San Bonifacio). Con loro si è parlato della nascente rete ciclabile tra i tre comuni, molto vicini tra loro ma divisi da A4, SR11 e ferrovia. Presto partiranno i lavori sull’argine del Tramigna tra Soave e San Bonifacio, con continuazione a San Bonifacio come pista ciclabile sul lato nord della SR11 fino al cavalcavia per Monteforte dove interseca il sedime dell’ex tramvia tra i due comuni. Quanto al collegamento da San Bonifacio con la pista ciclabile di Gambellara sul Chiampo, Provoli ha lamentato la mancanza di fondi per espropriare tratti arginali privati e costruire una pista di qualità paragonabile alla vicentina, auspicando un aiuto degli enti superiori. Pressi ha anche illustrato l’attività di Soave per lo sviluppo dei percorsi ciclo-trekking “Vecia Via della Lana” e “Alta Via dell’Alpone” che salgono sulle pendici dei Lessini, con servizi per le e-bike.

Montorso, dove la val del Chiampo osserva i castelli di Montecchi e Capuleti

La sosta pranzo si è tenuta presso la villa dove lo scrittore Luigi Da Porto, osservando i castelli arroccati sopra Montecchio Maggiore, concepì l’immortale saga di Romeo e Giulietta.Col sindaco Diego Zaffari si è discusso del miglioramento della ciclovia del Chiampo sia come infrastruttura che con accordi intercomunali (un Bike-to-Work “di valle”), e della messa in sicurezza dei 2 km della SP Montorsina tra le ciclovie del Chiampo (Montorso) e dell’Agno (Montecchio) sia per il cicloturismo che per la mobilità quotidiana.

Montecchio Maggiore, la sentinella dell’Agno-Guà

Il pezzo forte del passaggio per Montecchio è stato scoprire il nuovo attraversamento ciclabile urbano, che dopo l’uscita dall’argine dell’Agno usa il sedime della ex tramvia Vicenza-Recoaro arrivando scenograficamente di fronte al parco di villa Cordellina. Con Carlo Colalto, assessore a viabilità e manutenzioni, si è parlato anche della ciclovia Agno-Guà: per la parte bassa, dopo Montecchio ora anche Montebello deve fare la sua parte arrivando alla SR11 e poi fino a centro paese dando continuità ad AIDA; per la parte alta si attende il tratto finale Novale-Recoaro.

Creazzo e la nuova entrata ovest in Vicenza: un collegamento fortemente voluto

A Creazzo, appena 5 km a ovest di Vicenza, hanno a lungo sognato di potersi recare nel capoluogo attraversando a piedi o in bicicletta il bosco della Carpaneda anziché mettersi sulla pericolosa SR11. L’unico serio ostacolo era la roggia Dioma che solca il bosco, impossibile da varcare senza un ponte. A farsi interprete di questo sogno è stato diversi anni fa l’ex sindaco – ora consigliere regionale – Stefano Giacomin, che con un forte impegno ha saputo superare tutte le difficoltà – tra cui la costruzione della nuova circonvallazione ovest cittadina che pareva chiudere ogni spiraglio – arrivando a inaugurare lo scorso giugno una stupenda pista nel verde che apre nuove prospettive per mobilità locale e cicloturismo. Dopo aver incontrato Giacomin e una rappresentanza dell’attuale amministrazione di Creazzo (il vicesindaco Giuseppe Serraino e gli assessori Cinzia Maraschin e Massimiliano Dandrea), la scoperta di questo nuovo bellissimo percorso ha costituito per noi un momento di particolare soddisfazione.

Vicenza, una nuova amministrazione si presenta

Le recentissime elezioni comunali di Vicenza hanno visto l’affermazione del nuovo sindaco Giacomo Possamai, che ci ha ricevuti in piazza Matteotti. In campagna elettorale Possamai ha dato grande enfasi ai temi della mobilità sostenibile, perciò ora l’attesa è di un forte impegno su questo fronte: lui lo ha ribadito parlando dei programmi della nuova amministrazione comunale in ambito cittadino e metropolitano. Oltre al neosindaco, ad attenderci in piazza c’era anche l’ingegner Stefano Cestonaro della Provincia di Vicenza che si occupa con grande competenza e passione della rete ciclabile provinciale. Da lui è stato ricordato l’impegno sia pianificatorio che finanziario della Provincia negli ultimi anni per la creazione di un’organica rete ciclabile provinciale; l’impegno è destinato a continuare assieme alla necessità di dialogare con gli enti confinanti per dare continuità ai percorsi che attualmente si interrompono al confine, come quelli col veronese del Chiampo (tra Gambellara e San Bonifacio) e del Guà (tra Bagnolo di Lonigo e Zimella).

(da Ruotalibera 179 – luglio-settembre 2023)

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