Paciclica 2021
5/10 Ottobre 2021: per i 10 anni di Paciclica, FIAB Verona è partita con una bellissima maglietta gialla, con arcobaleno, biciclette e itinerario Verona – Assisi. Quest’anno è anche il 60° anniversario della 1ª Marcia della Pace, che ritorna dopo la variante “catena” della scorsa volta con un sacco di entusiasmo e di aspettative. E la FIAB ha cercato di creare un maggiore coordinamento fra i gruppi delle diverse città e ha invitato tutti a una riflessione condivisa sui temi della pace e dell’ambiente. Il nostro era un gruppone di una trentina di “paciclici” e “pacicliche” da tutto il Nord: Verona e provincia, Padova, Milano, Bergamo, Rovigo, Mira, Venezia, organizzato da Guido Dosso e Enzo Ottolini. Per qualcuno era la prima volta, per tanti un appuntamento fisso.
Il nostro percorso si snoda all’inizio attraverso le campagne della pianura. A Badia Polesine, intorno all’Abbazia benedettina del X secolo, un parco di piante antiche bellissime, e tante zanzare. A Lendinara ci incontra il sindaco che ci illustra fatti e monumenti della cittadina. A Rovigo ci accoglie l’ospitalità generosa degli amici e amiche della FIAB.
Il secondo giorno seguiamo il Po, i lidi e visitiamo l’Abbazia di Pomposa. A Porto Garibaldi ci sta addirittura una passeggiata in spiaggia, o una nuotata per gli audaci. Ma nuvoloni di temporale incombono, e si prepara la bufera! Il giorno dopo coraggiosamente ripartiamo verso le Valli di Comacchio: lagune con uccelli, aironi, oche. A tratti il vento quasi ci impedisce di avanzare, solo cambiando direzione si respira. Traghettino sul Reno, ormai una tradizione, sosta a Sant’Apollinare in Classe bagnati e infreddoliti, attraversiamo la Pineta di Ravenna, poi è tutta una tribolazione, passando sotto la pioggia implacabile per tutti i paesi del litorale, con raffiche rabbiose di vento, fino a Rimini. Il tempo non migliora.
Uscendo lungo il Marecchia affrontiamo la lunga salita al Passo di Viamaggio, immerso nelle nuvole basse. Discesa con un “freddo bisso”, ma nella pianura si intravvede qualche lampo di sole sul lago. Ci dividiamo fra Sansepolcro e Anghiari. Avventure in Val Tiberina: bisogna superare un albero crollato sul sentiero! Bella la ciclabile in mezzo al bosco, naturalmente un po’ fangosa. A Umbertide ci incontriamo con il gruppo di Grosseto – che ha già saccheggiato tutti i bar. E finalmente da Ponte Felcino iniziamo la salita a Perugia, fino alla piazza dove festeggiamo il nostro arrivo: magliette, foto, bandiere, abbracci. Domenica 10, giorno della Marcia. Quanti saremo? Arriveranno i pullman con le scuole, i gruppi? Ci raduniamo con gli altri ciclisti per partire insieme alla testa del corteo. L’attesa è lunga, cerchiamo di scaldarci cantando. Sotto la nostra bella maglietta siamo imbottiti come omini Michelin. E meno male perché si scende in volata fino a Ponte San Giovanni. Gli organizzatori ci guidano su un percorso alternativo sulle colline: 300 ciclisti, una bella fila. A Santa Maria degli Angeli finalmente ci congiungiamo con il corteo della Marcia: tamburi, musica, bandieroni arcobaleno, trampolieri, altoparlanti con la cronaca in diretta, e il serpentone interminabile di gruppi, associazioni, scuole, scout, Libera, pullman organizzati dai Comuni…
Megafoto davanti a Santa Maria degli Angeli con tutti i paciclici. Nel frattempo a gruppetti saliamo ad Assisi, splende il sole ed è bellissimo. Anche il TG3 fa un collegamento: noi di Verona ci siamo. Intanto la sfilata continua ininterrotta, e chi se l’aspettava tanta gente? Ma il popolo della pace non aspettava altro per esserci!
di Marisa Mazzi
(da Ruotalibera 173 – gennaio-marzo 2022)