La Ciclopista del Sole nel Piano Territoriale della Provincia di Verona

Gli Amici della Bicicletta di Verona hanno interessato l'Amministrazione Provinciale affinchè inserisca il tratto veronese della Ciclopista del Sole [ Per informazioni sulla ciclopista del sole, vedi nelle pagine sulla FIAB] nel PTP (piano territoriale provinciale) e realizzi subito la segnaletica per indicare il percorso ai veronesi e non. Di seguito pubblichiamo lalettera che abbiamo inviato agli Assessori al Turismo (Martinelli) e alla Pianificazione Territoriale (Pernigo); quest'ultimo ci ha manifestato il proprio interesse in occasione di un inconttro pubblico organizzato dalla Provincia. In seguito ci ha annunciato un progetto, in collaborazione con l'ENEL per la realizzazione di una pista ciclabile turistica lungo il Canale Biffis ed inoltre la volontà di realizzare una serie di percorsi ciclabili cicloturistici in Provincia.

Settembre 1996

Egregio Assessore,
troverà, allegata a questa lettera, la seconda mappa della "Ciclopista del Sole", il più ambizioso progetto della Federazione Italiana Amici della Bicicletta (FIAB).
Si tratta di un grande itinerario cicloturistico, dal Brennero a Napoli. In questa carta è descritto il tratto Trento-Mantova, che passa per la provincia di Verona.
La Ciclopista del Sole nasce soprattutto dalla constatazione che in Italia non esistono percorsi ciclabili nazionali. Il cicloturismo è ormai un modo di viaggiare molto amato in Europa, in crescita anche nel nostro Paese. I grandi itinerari realizzati in alcuni paesi europei hanno creato flussi turistici, locali ed esteri, con buone ricadute sull'economia locale (si pensi per es. alla Ciclopista del Danubio).
L'itinerario della Ciclopista del Sole si svolge principalmente, salvo alcuni tratti, su strade secondarie con scarso traffico automobilistico o, dove esiste, su vera e propria pista ciclabile. La FIAB, sta lavorando allo studio del percorso e alla sua pubblicizzazione, pubblicando le mappe, per ora in Italia ma, si spera al più presto, anche all'estero (in particolare nei Paesi di lingua tedesca).
Il progetto può avere un grande successo se, oltre alla FIAB, ci crederanno anche le Ammnistrazioni Pubbliche locali.
A tutt'oggi c'è stato l'appoggio della Provincia di Trento, che ha deciso di aggiungere il logo della "Ciclopista del Sole" alla segnaletica presente sulla "Ciclopista dell'Adige", della Regione Toscana che ha finanziato lo studio del percorso (e di una serie di varianti locali) nel proprio territorio, della Regione Emilia Romagna che ha inserito la Ciclopista tra i propri percorsi ufficiali.

Capisce allora perchè ci rivolgiamo a Lei, in qualità di rappresentante dell'Amministrazione Provinciale.
Dalla mappa si nota che il percorso trentino coincide con la "ciclopista dell'Adige", voluta dalla Provincia di Trento e ormai quasi ultimata (che copre anche il tratto descritto nella guida n.1, partendo dal confine con la provincia di Bolzano). Nel veronese invece si utilizzano strade secondarie, individuabili solo grazie alla mappa. Dopo Peschiera, entrando nel mantovano, si prende la "ciclo-pedonale del Mincio".
Balza all'occhio che il tratto completamente "scoperto" da un intervento pubblico di qualificazione è proprio quello veronese.

Chiediamo quindi che anche l'Amministrazione Provinciale di Verona si convinca della validità del progetto e si prenda cura della valorizzazione del percorso nel proprio territorio.

La nostra richiesta principale, a breve termine, è quella di predisporre la segnaletica sul tratto veronese, utilizzando il "logo" della Ciclopista del Sole. Basterebbe questo per completare un bellissimo percorso ciclabile da Bolzano a Mantova, quindi con possibilità di promozione in Italia e all'estero!!

In secondo luogo, a lungo termine, volendo seguire il buon esempio delle vicine Provincie di Trento e di Mantova, la Amministrazione Provinciale potrebbe attivarsi per portare su sede propria parte di questo percorso, creando delle vere e proprie piste ciclabili che, al di là della valenza cicloturistica, sarebbero molto gradite anche ai ciclisti del veronese, sia escursionisti che sportivi.

In allegato, troverà delle nostre proposte. Tra queste quella di far diventare "pista ciclabile", con alcuni leggeri interventi, l'argine del Canale Biffis. Sappiamo benissimo che, per fare questo occorre il consenso e il coinvolgimento dell'ENEL, per varie ragioni restio ad accogliere simili idee. Ci sembra tuttavia che sia giunto il momento di avanzare ufficialmente tale proposta, rivolgendoci direttamente al nuovo Presidente Chicco Testa che, per i suoi trascorsi di ambientalista, potrebbe forse dimostrarsi più disponibile.

Per gli Amici della Bicicletta - F.I.A.B.
Il Segretario Dott. Stefano Gerosa.


ALLEGATO

PROPOSTE PER LA "CICLOPISTA DEL SOLE"

Gli Amici della Bicicletta di Verona propongono alla Amministrazione Provinciale, in collaborazione con le Amministrazioni Comunali dei territori attraversati dalla Ciclopista del Sole:

1 - Di predisporre la segnaletica lungo il percorso.
Per tale lavoro gli Amici della Bicicletta sono disponibili a collaborare con gli uffici tecnici nell'individuazione dei punti di installazone e del tipo di segnaletica da adottare.

2- Di avviare lo studio e di predisporre i finanziamenti per realizzare alcuni tratti alternativi di ciclopista su sede propria. Seguono alcune idee.
2.1) tratto Mama D'Avio (o Borghetto) - Rivoli Veronese.
La Strada Provinciale (destra d'Adige) indicata nella scheda, seppur meno trafficata della S.S. 12, non costituisce una vera e propria alternativa. Una ciclopista autonoma, ricollegandosi direttamente a quella proveniente da Trento, potrebbe svilupparsi sull'argine dell'Adige, recuperando carrarecce esistenti (con leggera asfaltatura) o realizzando tratti ex novo. Potrebbe, in parte, utilizzare l'alzaia del canale Biffis.

2.2) Rivoli Veronese-Verona. Il percorso potrebbe svilupparsi in alternativa:
a) in parte sulle strade indicate nella scheda (con semplice segnaletica), in parte sull'argine dell'Adige, recuperando carrarecce esistenti (con leggera asfaltatura) o realizzando tratti ex novo.
b) utilizzando l'alzaia del canale Biffis da Gaium a Bussolengo, indicando quindi con segnaletica la strada fino a San Vito al Mantico, ove riprendere di nuovo l'argine del canale.

Considerazioni sulla proposta di utilizzo dell'argine del Biffis

Parte del tracciato in Val d'Adige e la "variante" per raggiungere Verona, potrebbero quindi essere sostituiti da una pista ciclabile, praticamente già pronta, lungo il canale Biffis.
In particolare il bel tratto panoramico da Gaium a Bussolengo costituirebbe un'attrazione non indifferente.
Sappiamo benissimo che occorre il consenso e il coinvolgimento dell'ENEL in passato, per varie ragioni, restio ad accogliere simili idee.
E' necessario però adoperarsi per far cambiare idea all'Ente gestore del Canale, anche nell'ottica di una promozione della propria immagine. All'estero, ad es. sulla ciclopista del Danubio, è proprio l'ente gestore delle centrali idroelettriche uno dei principali "sponsor" delle ciclopiste, che in alcuni tratti addirittura utilizzano le dighe come attraversamento ciclabile...
Queste stradine sterrate lungo il canale Biffis, tra l'alto, la domenica sono già percorse "abusivamente" da molti ciclisti, stanchi del crescente traffico automobilistico, che ha ormai invaso anche le strade secondarie limitrofe (abbastanza sicure e tranquille fino a pochi anni fa'). Nonostante la pericolosità dei canali, non è mai successo niente. Esistono d'altra parte, in Italia e all'estero, molte ciclopiste lungo canali, fiumi e torrenti, forse anche più pericolosi del Biffis!!
A nostro parere si potrebbero comunque studiare delle soluzioni per aumentare la sicurezza, senza pregiudicare le periodiche necessità dell'ENEL di eseguire le pulizie del canale (leggere barriere facilmente rimovibili?). Gli altri interventi si potrebbero limitare all'installazione della segnaletica e di accessi adeguati. Una leggera asfaltatura occorre solo se si vuole rendere percorribile la pista ai ciclisti sportivi; per i cicloturisti, dotati in genere di più resistenti copertoni, il buon sterrato esistente sarebbe già sufficiente.
 

Torna alla pagina principale torna alla pagina precedente