Periodico degli Amici della Bicicletta
n°58 - Gennaio-Marzo 1998

Cicloinvernale

DOMENICA 11 GENNAIO 1998
CICLOESCURSIONE

Come non vedere l’oasi del Busatello nella nebbia d’inverno
Vige il regolamento locale: chi oltrepassa la guida paga la cioccolata calda agli organizzatori.
Accompagnatori: Franco Mirandola, Alfonso Roldo

 

NEL BEL 1/2 DI 1 GELIDO INVERNO

(sottotitolo in inglese “Invernalbike”)

Della Bicinvernale `98 non si può dir altro che bene. Descrivendo la prima edizione ne avevo sottolineato l’originalità rispetto alle altre biciclettate, con il fascino di una bassa vista con occhi diversi (molto + assonnati sicuramente) da quelli con cui si è vista (1 milione di volte oramai?) con il caldo della bella stagione. Gli organizzatori , pur dopo ben tre edizioni, (sempre nella bassa, sempre con partenza da Nogara, sempre in gennaio ...), sono riusciti a presentarcela sotto un aspetto sempre diverso. E’ fuor di dubbio infatti che sia loro il merito se abbiamo trovato un clima mite con qualche nuvola la prima volta, un pò più rigido ma con tanto sole ed un tramonto holliwoodiano la seconda e, finalmente, tanto freddo e tanta nebbia quest’anno. La nebbia nell’oasi del Busatello ha fornito una scenografia ideale creando un’atmosfera degna di una poesia del Pascoli o del Carducci... ha anche contribuito a sfumare, oltre alla silhouette da pantegana di un grossa nutria al galoppo nei campi, i toni più accesi di alcuni dibattiti. Purtroppo non era solo l’airone cinerino l’oggetto delle conversazioni che rallentavano la pedalata (scaldando gli animi di alcuni e gelando le membra di altri) ma anche la mucca Ercolina ...
Gli organizzatori non si sono inoltre sottratti al compito di arricchire questa biciclettata anche dal punto di vista culturale, e bisogna riconoscere che è stato fatto sotto diversi aspetti. Oltre alla già citata visita all’Oasi del Busatello, con divagazioni in campo ornitologico e sull’economia contadina della zona, abbiamo ampliato anche le nostre conoscenze in capo architettonico con soste al Palazzo dè Merli, al Ceson, ed al Palazzo del Diavolo. Proprio al Ceson, terra di confine, abbiamo saputo che i contadini lombardi stivano le loro granaglie in silos a torre e non più nei granai attigui alla casa come nel Veneto. La visita al Palazzo del Diavolo, ci ha consentito di fare un salto all’indietro nel tempo facendoci respirare aria del Cinquecento e degli Anni Settanta insieme; il posto infatti è sede del gruppo Amici dei Nomadi (il complesso) che ci ha fatto riscaldare con un bel fuoco ... e con qualche goto.
Culturalmente parlando non è stato trascurato neppure l’aspetto gastronomico, a dir la verità momento culturale principale della giornata. Arrivati al ristorante di Castel d’Ario, più surgelati dell’”uomo di Similaùn”, abbiamo tutti `culturalmente’ apprezzato i vari risotti (che altro?) tipici della zona.Durante il pranzo, come accade per la politica più nobile e come fossimo stati invitati in via dell’Anima (qualche anno fa), si è aperta una vivace discussione sui futuri cambi al vertice A.d.B. Sembra che uno dei fedelissimi dell’attuale presidente, parli apertamente di un cambio di rotta addirittura epocale, la sostituzione con `una’ presidente, sicuramente più bionda e più telegenica (... e su questo non ci sono dubbi).
Spero di essere riuscito a rendere l’interesse della giornata e a far venire qualche rimpianto a tutti coloro che si sono ritrovati quel giorno a trascorrere una banalissima giornata sugli sci, sotto il caldo sole della Lessinia.

Bruce & Co.

 

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