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In
Bici
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Introduzione | In Danimarca | In Inghilterra | A Verona
Pagare chi va al lavoro in bici:
sembra la proposta un po folle di qualche
ecologista stralunato. Invece no. Lidea di incentivare luso della bicicletta, con denaro o altri premi, in Europa è stata attuata da aziende ed enti statali. Lo illustrano i due seguenti articoli sullInghilterra e la Danimarca, che la Bicycle News Agency ci ha gentilmente concesso di pubblicare. Leco di ciò è arrivato anche a Verona. Questa estate, abbiamo letto sullArena: Singolare proposta di Lucia Cametti, consigliere comunale di An: per incentivare luso della bicicletta, il Comune paghi 120 lire a chilometro ai veronesi che si recano sul luogo di lavoro pedalando e lasciando a casa lauto. Questa proposta ha
indotto il nostro presidente a prendere in mano penna e
calamaio. Per scrivere, in poche parole, che a Verona
occorre innanzitutto garantire la sicurezza, realizzando
piste ciclabili e provvedimenti di moderazione del
traffico: questo devessere limpegno
prioritario del Comune. Comunque sia, questa provocazione potrebbe sortire un effetto positivo solo se attuata allinterno di una strategia generale. Si veda proprio lesempio di Copenaghen; è solo lultima di una serie di iniziative per incrementare lutenza ciclabile. Ma quel 30% di spostamenti in bicicletta, che oggi si tenta di aumentare con questa ed altre campagne, è il risultato di ben altri provvedimenti e campagne. Pertanto non mettiamo il carro davanti ai buoi. Gli articoli seguenti sulla Danimarca e sull'Inghilterra sono stati pubblicati su Ruotalibera su concessione della Bicycle News Agency dove potrete leggerli integralmente in Inglese, la traduzione italiana delle Bike News, a cura di Loris Tissino si trova sulle pagine dell'Associazione Aruotalibera di Pordenone. |
IN
DANIMARCA:
303 AZIENDE DI COPENHAGEN IN BICICLETTA AL LAVORO
di Ernst Poulsen, Bicycle News Agency
Coshanno in comune la Borsa Danese, il Ministero delle
imposte, la Shell danese, la birreria Carlsberg e lasilo di
Thorhams Street?
Sono bastati pochi giorni dal primo comunicato stampa e 303
aziende ed organizzazioni hanno aderito alla campagna
Copenhagen in bici al lavoro..
303 aziende ed organizzazioni di ogni tipo, genere e dimensione.
Potreste pensare che i dipendenti delle più grandi società
petrolifere preferiscano bruciare benzina spostandosi dentro e
fuori Copenhagen. Ma non è così presso la Danish Shell e la
Statoil, che hanno aderito alla campagna. Anche la Danimarca
ufficiale è rappresentata: hanno aderito prontamente i Ministeri
delle Finanze, della Sanità, dei Rapporti con la Chiesa e del
Traffico, e vari uffici dellamministrazione pubblica. Tra
le adesioni, anche quelle di scuole, compagnie assicurative,
sindacati, biblioteche, banche, giornali, avvocati, agenzie
viaggio, asili. Sembra che la campagna non divida ma unisca i
diversi tipi di persone e lavori. La campagna Copenhagen in
bici al lavoro è iniziata il 22 agosto ed è durata tre
settimane. Ogni persona o azienda che ha usato la bici più di
metà delle volte ha ricevuto un diploma di amico
dellambiente e la possibilità di vincere una tra
dieci biciclette, computers, t-shirts, e buoni-acquisto validi in
negozi di bici.
Il giorno del lancio della campagna, venerdì 22 agosto, è stata
offerta una colazione gratuita in sei cycles-in a
Copenhagen e dintorni. Inoltre sono stati distribuiti cento
campanelli e copie della rivista Cyclister. La
campagna Copenhagen in bici al lavoro è
sponsorizzata dalla Municipalità di Copenhagen e dalla Danish
Cyclists Federation. La parte centrale di Copenhagen ha 300 km di
piste ciclabili, è praticamente piatta e vi piove solo un giorno
su venti. Mediamente il 30 per cento degli spostamenti per lavoro
avviene in bicicletta, il 30 per cento in autobus o treno e il 30
per cento in automobile..
IN
INGHILTERRA:
PAGATI PER ANDARE AL LAVORO IN BICICLETTA
di Adam Bluck, Bicycle News Agency
Sembra un sogno, quello di essere pagati per
andare al lavoro in bicicletta! Ma tale sogno è diventato
realtà per i dipendenti di una ditta di Colchester, Inghilterra,
che hanno subito accolto la proposta, che permette loro di
difendere lambiente e mantenersi in forma nello stesso
tempo..
La Specialist property insurers AUL, impegnata contro
linquinamento, è la prima società di Colchester che paga
i propri dipendenti per incoraggiarli a lasciare
lautomobile a casa..
Richard Lamberth, direttore generale, spiega che la ditta cerca
di difendere lambiente in ogni modo possibile:
E un sistema molto pratico per far realizzare alla
gente che la città è soffocata dal traffico e far abbandonare
le automobili. Dallo scorso mese vengono assegnati 15 pence
per miglio percorso a piedi o in bici, e sono già molti i
dipendenti ad apprezzare liniziativa.
Gemma Bond, 20 anni, lascia quotidianamente lauto a casa
preferendole la bicicletta acquistata sulla spinta
dellincentivo. Lo stesso vale per Clare Nicholson, 21 anni,
che arriva al lavoro tutti i giorni da Lexden..
Lamberth, 33 anni, da sempre impegnato nella difesa
dellambiente, è convinto che liniziativa prenderà
piede e altre società seguiranno lesempio della AUL.
A
VERONA:
NON VOGLIAMO 120 LIRE AL KM, MA STRADE MENO PERICOLOSE
di Massimo Muzzolon, presidente A.d.B.
Giudichiamo positivamente lidea della Cametti, se essa voleva essere esclusivamente una provocazione con lo scopo di richiamare il problema della difficoltà di usare la bici a Verona e la necessità di incentivarne invece la circolazione. Se formulata, invece, con intenzioni serie, riteniamo la proposta alquanto grottesca per una serie di motivi:
1) Parlando dellargomento con la gente, si sente spesso addurre, quale giustificazione al mancato utilizzo della bici, la pericolosità che esso comporta, visti lelevato traffico motorizzato sulle nostre strade, la condotta di molti automobilisti e la mancanza di strutture atte a garantire la sicurezza dei ciclisti. Un altro fattore che sembra scoraggiare i potenziali pedalatori é la mancanza di luoghi sicuri dove parcheggiare la propria due-ruote. Qualcuno ancora trova difficoltà negli elementi climatici, il freddo invernale e la canicola estiva non invitano a pedalare, mentre altri ritengono le distanze da percorrere troppo lunghe per un mezzo a propulsione umana come la bici. Non abbiamo mai sentito nessuno tirare in ballo il fattore economico e, daltronde, luso regolare del velocipede costituisce già di per sè un grosso risparmio che a fine mese si fa sentire nelle tasche di un lavoratore.
2) Date le ridotte dimensioni della nostra città, la cui superficie ha un diametro approssimativo di sei o sette chilometri, pur in assenza di dati ufficiali, si può ipotizzare che la distanza media casa-lavoro possa essere intorno ai tre chilometri, per una percorrenza media giornaliera quasi sempre inferiore ai dieci chilometri. Detto ciò si può ben capire come con lincentivo proposto (120 lire al chilometro) ben pochi lascerebbero lauto in garage per ottenere in cambio una cifra nemmeno sufficiente per un caffè.
3) Vi sono molti esempi in Europa di città che hanno, con successo, attuato una politica in favore della bicicletta; tutti sanno che in molte aree urbane della Danimarca, dellOlanda, della Germania vi sono percentuali di cittadini che abitualmente utilizzano la bici tali da far concorrenza a quelle di Pechino, con conseguenti vantaggi per linquinamento e la sicurezza delle strade. Non ci risulta che in nessuna di queste città siano stati incentivi di carattere economico a muovere schiere di cittadini a pedalare. Semmai hanno influito la costruzione di piste ciclabili e il lancio di campagne promozionali unite ad un maggior senso civico e una più spiccata sensibilità verso la cosiddetta ecologia urbana.
Per orientare un maggior numero di cittadini verso la bicicletta e i sistemi di trasporto alternativi, il denaro delle casse comunali può essere più proficuamente impiegato costruendo quelle strutture che a Verona, dopo più di un decennio di chiacchiere, mancano ancora completamente. A cominciare dalla realizzazione del Piano di Rete Ciclabile che questa Giunta ha finalmente approvato in concomitanza con la delibera del P.U.T., ma di cui non si vede partire ancora nessuna opera.