Non ci è rimasto più tempo – Cronaca dal quarto Sciopero Globale per il Clima
Venerdì 29 novembre, in occasione del quarto sciopero globale per il Clima, i ragazzi di Fridays for Future e Coalizione Clima Verona, che riunisce numerose associazioni veronesi, hanno marciato insieme per gridare forte: «Non ci è rimasto più tempo!». L’emergenza Clima è infatti ogni giorno più drammatica, con effetti devastanti anche nella nostra regione.
Come sempre la manifestazione è festosa, pacifica e nonviolenta. Quest’anno i ragazzi hanno previsto perfino un gruppo di studenti che raccolgono ogni tipo di rifiuto lasciato da altre persone per evitare le contestazioni gratuite e spesso inventate, che si sono verificate nelle manifestazioni precedenti. Non cercano polemica ma solo dialogo.
Cartelli coloratissimi accompagnano il corteo denunciando le problematiche attuali sul clima e la preoccupazione per il futuro. Numerosi anche gli adulti. Il numero dei manifestanti è sensibilmente inferiore a quello delle iniziative precedenti. Un microfono dà voce, camminando, ai partecipanti. Un nonno, da trent’anni coltivatore biologico, è in corteo anche per sostenere le due nipoti di sedici anni presenti oggi. Applauditissimo.
La manifestazione arriva in piazza Bra dove, davanti a palazzo Barbieri i ragazzi, che questa volta vogliono parlare della situazione locale, spiegano i contatti avuti con il sindaco Sboarina, le mozioni serie e concrete presentate. Le parole non si sono mai trasformate in qualcosa di concreto. Un incontro organizzato con tutti i consiglieri comunali a settembre è stato annullato per la “scandalosamente scarsa adesione dei consiglieri comunali”
“Eppure -dicono i ragazzi- a Verona di cose concrete e radicali ce ne sarebbero da fare! Verona è una città che consuma suolo e si riempie di centri commerciali, disperde acqua, aumenta il tasso di motorizzazione privato, riduce i chilometri di piste ciclabili e gestisce i rifiuti come un decennio fa, indifferente al bene dell’ambiente e di noi tutti. Ci vogliono azioni radicali che richiedono un sacrificio senza precedenti. La lotta contro i cambiamenti climatici è qualcosa che dovrebbe andare oltre l’ideologia politica, e invece no, viviamo in un paradosso dove il potere dei soldi vince contro ogni forma di educazione e di umanità, a livello locale, nazionale e internazionale”
Tutti i ragazzi in un Die-in simulano la loro morte stendendosi a terra davanti a un grandissimo striscione con un chiaro attacco al sindaco: “Sboarina sei rimasto senza più scuse e noi siamo rimasti senza tempo”.
Chiedono al sindaco “… di mettere la lotta contro i cambiamenti climatici come priorità nella sua agenda politica, e ad andare quindi oltre le solite azioni decorative e le false promesse”.