Alessandro Tursi rieletto presidente nazionale FIAB

Anche FIAB Verona ha partecipato con i suoi delegati all'Assemblea Nazionale di FIAB a Bari, la prima in presenza dopo tre anni di lontananza e contatti virtuali (l'ultima volta fu appunto a Verona, nell'edizione da noi ospitata). Un fine settimana denso di incontri e di momenti di confronto con i delegati da tutta Italia, per ribadire che la bicicletta è una soluzione a tanti problemi delle nostre città, a Verona come in ogni altra località del nogtro Stivale (e oltre). L'assemblea, elettiva, si è espressa riconfermando Alessandro Tursi nel ruolo di presidente, coadiuvato da un CN (il Consiglio Nazionale) di grande esperienza. Al Presidente e a tutti i Consiglieri un augurio di buon lavoro. Insieme!

Corso per donne in bici

Giorgio racconta il recente impegno dei volontari FIAB Verona in collaborazione con la Caritas per insegnare ad andare in bici ad alcune donne che desiderano emanciparsi attraverso i pedali. Consideriamolo: ciò che per noi è scontato (e a volte dimenticato) è per qualcun altro un elemento fondamentale per acquisire autonomia e poter aspirare a un miglioramento nella qualità della propria vita. 

Greenpizza e la mobilità urbana

Greenpizza è il primo podcast originale di Greenpeace Italia che ogni settimana, con un ospite diverso, affronta i temi più scottanti del pianeta: clima, inquinamento, allevamenti intensivi, mobilità, greenwashing e molto altro!

Nella puntata del 14 febbraio ha parlato di Mobilità sostenibile, car sharing, ciclabili, monopattini… visitando Futuropoli, una città del futuro, con l'aiuto dell'esperto di mobilità Federico Spadini e con l'ultracyclist ed esploratore Omar di Felice.

La resistenza delle biciclette d'Ucraina

“Dalla bicicletta passava l’ingresso reale dell’Europa in Ucraina. Il nostro paese stava discutendo con Bruxelles la possibilità di ingresso di una ciclovia europea nel nostro paese. C’erano diverse idee. Quella allo stato più avanzato di programmazione era una doppia variante dell’EuroVelo 6, la ciclovia che segue il corso del Danubio. Una partiva da Budapest e avrebbe potuto a Mukacheve e da lì salire verso Leopoli. L’altra avrebbe messo in comunicazione Galați (Romania) e Odessa. In Transcarpazia e sul Mar Nero il cicloturismo era già una realtà”.

L'interessante articolo che ti proponiamo mette in evidenza come la bicicletta possa svolgere il ruolo di elemento di resistenza anche là dove il suo sviluppo è appena agli albori. Perché, come dice Dmytro, il giovane intervistato dal Foglio, “la bicicletta è il modo che ha contraddistinto parte del sentirsi europei di una generazione di giovani ucraini. Per questo che non la molliamo. Neppure in guerra”.