Racconti di viaggio

Nelle terre dei Valloni lungo la ciclovia dell’UNESCO, tra miniere, borghi e castelli

Da parecchi anni ormai ho deciso di godermi le meritate vacanze estive pedalando per l’Europa con FIAB Nazionale: prima di tutto per vedere paesaggi e città che si possono assaporare solo in bicicletta, portandomi avanti con i pensieri al ritmo gentile delle pedalate, ma anche perché lo stile di viaggio e la comunione di interessi con i soci FIAB di tutta Italia mi regala amicizie e rapporti umani che durano negli anni. Se poi la guida è Antonio Dalla Venezia, il viaggio non può che restare nei ricordi più belli per tanto tempo!

Quest’anno Antonio ci ha proposto un percorso dal 4 al 14 luglio in Vallonia (Wallonie), che un tempo era la regione più industrializzata del Belgio con le purtroppo note miniere di carbone, e che oggi ha saputo riconvertire l’economia valorizzando il suo paesaggio e il patrimonio storico diventando la meta ideale per i ciclisti, grazie al progetto nazionale che ha messo in atto la realizzazione di 8 percorsi regionali e 2 percorsi EuroVelo. Noi abbiamo percorso tratti dell’EuroVelo n° 3, la strada ciclabile dei Pellegrini sul cammino di Santiago de Compostela, e tratti dell’EuroVelo n° 5, la via Romea Francigena sulla traccia del cammino di Sigerio, Arcivescovo di Canterbury che si recò a Roma dall’Inghilterra più di 1.100 anni fa! Su queste direttrici si innesta la rete di 45 Circuits Vélo, composta da strade ciclopedonali ricavate principalmente dalla riconversione di vecchie ferrovie e alzaie (i sentieri fluviali utilizzati per il traino di barche da terra), sfruttando in gran parte il tesoro dei RAVel, (Réseau Autonome des Voies Lentes). Le strade RAVeL sono collegate fra loro in modo da formare 4 itinerari internazionali e 10 itinerari regionali che possono essere utilizzati per passeggiate, trekking a piedi, gite in bicicletta, escursioni a cavallo.

Durante il viaggio di ritorno in pullman sono riuscita a bloccare Antonio Dalla Venezia, assai provato dopo 10 giorni con noi cicliste “boomers”, ed estorcergli una intervista esclusiva!

Sul perché abbia scelto la Vallonia ha spiegato: “FIAB ha tra i suoi obiettivi la valorizzazione delle esperienze positive dei diversi territori, e la Vallonia è celeberrima per la valorizzazione delle ferrovie dismesse, il miglioramento dei tracciati lungo i fiumi e le città, trasformando un territorio con economia povera basata su estrazione mineraria e siderurgia con il progetto RAVel di 1.500 km, con percorsi in rete ben segnalati, promossi, studiati, manutenutati, molto curati: abbiamo visto interventi di eccellenza come il percorso da Spa e Monshau che è come “un biliardo”, con strade ben segnate in cui è impossibile perdersi.”

Altra domanda: nella scelta dei percorsi cosa hai privilegiato? “Ho voluto diversificare percorsi lungo i fiumi, rassicuranti ma che possono stancare, con infrastrutture diverse e tessuti economici diversi, dal territorio delle miniere come Bois du Luc a territori con sviluppo turistico come Dynant e Dubuy, con castelli e borghi.”

Aspettative rispettate quindi? “Sì, con anche belle sorprese: si sapeva della valorizzazione delle strade ma non mi aspettavo che le città fossero così Bike Friendly: in tutte le città abbiamo visto doppio senso ciclabile, case avanzate, piste ciclabili, corsie ciclabili, tutto quello che è il novero delle iniziative utili in continuo miglioramento”. Aggiungo io che fuori dai negozi ho visto cartelli con scritto “qui sono graditi i ciclisti!”

Case tipiche a Monschau
Case tipiche a Monschau

Antonio dalla Venezia è riuscito a combinare come al solito un indimenticabile viaggio di oltre 450 km, con tappe variabili da 45 a 80 chilometri al giorno, attraverso i circuiti regionali, i RAVel e i Circuits Vélo. Abbiamo pedalato da est a ovest, passando dal Belgio industriale a quello più turistico in 7 tappe, su percorsi piani lungo i fiumi o ondulati per le colline, a temperature decisamente basse rispetto a quelle italiane!

Il 5 luglio con le nostre bici in pullman abbiamo viaggiato in 24 ciclisti dall’Italia a Tournai, visitando il Beffroi e la città, in buona parte ricostruita dopo i bombardamenti del 1940, e abbiamo ripreso le chiacchiere interrotte nell’ultimo viaggio con le vecchie conoscenze e cominciato a conoscere i nuovi.

Il giorno dopo, in sella alle nostre biciclette per 70 km, attraverso un percorso di confine tra la provincia dell’Hinault e la Picardia della vicinissima Francia abbiamo pedalato da Tournai a Mons, dove abbiamo visitato la bellissima cattedrale Collegiale Sainte–Waudru con campanile “patrimonio Unesco”. Vincent Van Gogh ha soggiornato da queste parti per trovare la sua ispirazione nei paesaggi con cieli e campi dai colori intensi e diversi: non siamo riusciti a visitarne la casa, perché gli orari dei servizi e dei negozi belgi sono assai ristretti!

Bois-du-Luc
Bois-du-Luc

A Mons siamo risaliti con le bici sul pullman per raggiungere Charleroi: da lì il giorno dopo abbiamo pedalato attraverso la Louviere, territorio che comprende una delle più antiche città della classe operaia costruita dal 1810 al 1830, oggi patrimonio dell’Unesco come memoria della Rivoluzione Industriale in Belgio. Abbiamo visitato poi la città mineraria di Bois–du–Luc, dove per 300 anni intere generazioni di minatori anche italiani, donne uomini e bambini, hanno lavorato in condizioni disumane nelle miniere di carbone, costretti ad accettare una vita d’inferno pur di sfuggire dalla fame. Il ritorno a Charleroi ci ha visti tutti toccati profondamente dalle storie dei nostri emigranti nelle miniere del Belgio.

Il giorno dopo siamo ripartiti da Charleroi della Vallonia operaia, con case popolari di mattoni rossi, verso la capitale Namur, lungo il fiume la Sambre. Ai lati del fiume abbiamo potuto vedere i terrils, accumuli di materiale di scarto dell’industria siderurgica che oggi sono colline verdi tipiche della Vallonia.

Nei giorni seguenti il paesaggio è cambiato continuamente: da Namur abbiamo pedalato in mezzo a campi coltivati, con tante pale eoliche; poi lungo il fiume Mosa, regolato da chiuse, tra colline con manieri e piccoli borghi in pietra fino a Dinant, graziosissima e piccola città dell’inventore del Sax, Adolphe Sax, dove abbiamo dormito nell’albergo Castello sopra il museo della Leffe.

Da Dinant i paesaggi e le città sono diventati sempre più gradevoli, verdi, curati, con villaggi preparati al turismo “lento” e particolarmente ospitali con i ciclisti: case in pietra grigia calcarea, giardini curatissimi pieni di fiori e tetti in ardesia fino alla piccola città di Durbuy. Poi lungo la valle de l’Ourthe, fiume bucolico in un parco popolato da famiglie, scuole, gruppi scout verso la cittadina di Banneux con il suo misterioso Santuario.

I 7 giorni di bicicletta sono terminati venerdì 12 luglio con 84 chilometri sotto una pioggia continua, con salite e discese ardite di collina: passando da Spa lungo l’ex ferrovia fino a Stavelot attraverso i boschi della Sauvenière e seguendo il fiume Hoëgne, intercettando la “Vennbahn”, una ex ferrovia, ora ciclabile, realizzata alla fine dell’Ottocento dallo stato Prussiano e smantellata nel 21° secolo.

Il viaggio è finito a Monschau in Germania, dove abbiamo rimesso le bici sul pullman per il ritorno in Italia: con 4 ore traffico rallentato in autostrada, giusto per farci rimpiangere fin da subito le colline verdi e dolci della Vallonia.

di Chiara Chiappa
(da Ruotalibera 183 – settembre-dicembre 2024)

Le strade RAVeL (Réseau Autonome des Voies Lentes) sono una rete di 4 itinerari internazionali e 10 itinerari regionali che coprono l’intero territorio vallone: le mappe dei diversi percorsi sono disponibili gratuitamente presso gli uffici turistici oppure sul sito web della rete RAVeL (dove si trova anche una mappa interattiva).
https://ravel.wallonie.be/home/itineraires.html.

Chemins du Rail è un’associazione senza scopo di lucro che incoraggia la manutenzione delle vecchie ferrovie e delle linee locali per trasformarle in vie verdi. Contribuisce così allo sviluppo della mobilità attiva per tutti gli utenti non motorizzati.
https://cheminsdurail.be/

Per chi volesse saperne di più sulle tappe del viaggio: https://www.biciviaggi.it/vallonia

 

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Redazione Ruotalibera

La nostra pubblicazione principale è il quadrimestrale Ruotalibera, che da sempre arriva regolarmente nelle case di tutti i soci, e che illustra la vita e le proposte dell’associazione. Dal 2019 tutti gli articoli della rivista cartacea sono riportati anche online sul sito web, per consentire una miglior indicizzazione e diffusione dei contenuti. Buona lettura!
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