El canton del Bepo

Malus bici

La nostra Italia, si sa, ha qualche problema di organizzazione. Sull’argomento si sprecano le barzellette. C’è quella bellissima dell’inferno diviso in settori gestiti dalle varie nazionalità. La sapete? No? Peccato, perché non posso raccontarla qui, ma se ci incontriamo e me lo ricordate sarò felice di soddisfare la vostra curiosità.

Il problema, però, non sono le barzellette. Il problema è la realtà quotidiana, nella quale sperimentiamo concretamente gli effetti della disorganizzazione cronica che ci affligge dalla caduta dell’Impero Romano, salvo le solite eccezioni che state già pensando di oppormi.

Ma veniamo all’oggi e parliamo dei problemi della nostra categoria. Il 3 novembre scorso c’è stato il “click day” del “bonus bici”. Ecco, già tre parole straniere su quattro non rappresentano un buon inizio. Il seguito è stato ancora peggio, tra rinvii, sale d’attesa virtuali e SPID non funzionanti per intasamento.

Ci sarebbe da dire sui criteri scelti per distribuire i soldi di questo aiuto alla mobilità alternativa, ma sappiamo che noi italiani propendiamo ad avere, mediamente, sessanta milioni di opinioni diverse su ogni questione politica o amministrativa. Quindi mi astengo dall’illustrare tante proposte e mi limito ad una sola: si poteva fare un’estrazione a sorte, magari abbinata alla Lotteria Italia, così ci sarebbero state più occasioni per parlare di  mobilità alternativa e dolce. Mi direte: “Ma sei serio?”. No, ma non è stata seria nemmeno la gestione di questo famigerato “bonus”.

Senza contare che nel torbido e nella confusione (come sempre accade, purtroppo, ogni volta che nel nostro Paese si assegnano risorse pubbliche) si inseriscono i disonesti, come quelli che hanno chiesto e ottenuto il bonus di 500 euro e hanno tentato di rivenderlo a metà prezzo.

E allora, come si fa ad essere seri?

(da Ruotalibera 169 – gennaio-marzo 2021)

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Bepo Merlin

Giuseppe Merlin, per tutti Bepo, ciclista urbano e appassionato cicloturista, va in bici da sempre, ma più convintamente da quando, a seguito del primo infarto, il medico gli ha detto di essere in debito della vita nei confronti della sua due ruote. Da allora si spende senza risparmio per la promozione della ciclabilità, in veste di socio-attivo e animatore di uscite e serate culturali. È stato anche Direttore di FIAB nazionale (succedendo all'indimenticato Gigi Riccardi e prima di Francesco Baroncini), lasciando di sè un bellissimo ricordo in tutti coloro che hanno avuto il piacere di incontrarlo e conoscerlo, durante una delle sue molte "visite pastorali" in giro per le varie associazioni d'Italia. Tuttora collabora con FIAB Verona in mille forme e con mille strumenti, tra i quali spicca la penna, la sua "arma segreta", che Bepo maneggia con destrezza e rara efficacia. Chiunque legga i suoi scritti, infatti, non può non apprezzarne l'onestà intellettuale e la lucidità di analisi. Da tempo immemorabile tiene la sua personale rubrica "El cantòn del Bepo" nell'ultima pagina della rivista Ruotalibera, di cui è stato per anni capo redattore, riorganizzandola nella veste e nei contenuti così come la vediamo oggi. È stato anche tra i promotori e forti sostenitori della rivista nazionale BC, importante mezzo di comunicazione per le associazioni FIAB italiane e indispensabile organo di diffusione del miglior "ciclopensiero".
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