Nemmeno il tempo di distrarvi un attimo, ed ecco un nuovo presidente… L’avvicendamento nelle due principali cariche associative tra me e Giorgio Migliorini, preannunciato nell’assemblea del 4 marzo, si è concretizzato nel direttivo del 13 marzo.
Il passaggio di consegne tra me e Giorgio, che ringrazio a nome di tutti per il grande lavoro svolto finora e che continuerà a svolgere, è avvenuto all’inizio del periodo più intenso per le nostre attività, come il cambio di testimone di una staffetta veloce: più che sedersi e pensare bisogna continuare a correre. La nostra è un’associazione vitale, che onora il fatto (per certi aspetti singolare) di essere da anni la più grande FIAB d’Italia per numero di soci impegnandosi senza sosta in molteplici attività di tipo “politico” e culturale, oltre che producendo un ricco calendario di eventi. Questo impegno si esprime almeno a quattro livelli.
- In città la sfida è sempre di promuovere una cultura di mobilità sostenibile, già presente nell’Europa con cui vorremmo confrontarci, che riporti il centro urbano alla sua vocazione originaria di luogo d’incontro in cui muoversi in modo sicuro e in un ambiente pulito e gradevole. Ogni occasione per parlarne è benvenuta, specie in tempi di elezioni: ad esempio la marchiatura (appena festeggiata la 1000ma), o il progetto Ecomuseo, o il 2o Festival in Bicicletta che sta per partire e sarà terminato quando leggerete queste righe. Ne riparleremo più avanti.
- In provincia siamo molto presenti, anche con l’aiuto delle nostre vivaci sezioni locali. In questi mesi sono in corso d’opera vari interventi attesi da tempo (la ciclovia delle Risorgive, il ponte sulla diga di San Giovanni, la sinistra Adige tra Ceraino e Domegliara…) e altri meno attesi ma non meno graditi (come la destra Adige in comune di Ronco). Anche se non si vede, dietro a questi risultati c’è spesso il nostro costante lavoro di persuasione… ma anche di questo parleremo con più calma.
- È in regione, specie dopo il depotenziamento degli enti provinciali, che si decidono ormai le direttive di sviluppo della rete cicloturistica e le politiche di mobilità da impartire ai comuni. Da tre mesi è stato aperto presso la Regione Veneto un tavolo per la mobilità ciclistica al quale FIAB è convocata e presente, e non fa mancare il suo apporto di idee e critica costruttiva.
- In ambito nazionale, infine, FIAB Verona agisce attivamente organizzando eventi, progetti e corsi: tra le cose recenti ricordiamo il corso sulla comunicazione sui social media e il progetto per una nuova ciclovia tra i principali centri urbani del Nord (Torino, Milano, Verona, Venezia, Trieste) che verrà inclusa nella rete Bicitalia.
Come si vede, per darsi da fare c’è l’imbarazzo della scelta. Nel farlo serve però mantenere un profilo (pro)positivo: il modo migliore per convincere è di “aumentare il livello del desiderio” di muoversi in modo nuovo, puntando più sull’esempio e le proposte che sulle lamentele (anche se giustificate). E, se possibile, sempre col sorriso sulle labbra, anche quando per il momento i messaggi sembrano non essere recepiti.
Quella di FIAB Verona è una macchina collaudata in cui le decisioni vengono prese anche dopo discussioni franche ma in sostanziale armonia. Dovremmo però migliorare in almeno due aspetti (che in realtà danno problemi non solo a noi, forse un segno dei tempi).
- Il primo è lo scarso numero di soci attivi: a fronte di un numero di soci considerevole, quelli che collaborano in modo significativo alla vita associativa sono davvero pochi e rischiano di sovraccaricarsi a fronte di un’attività in forte evoluzione che richiede crescente impegno.
- Il secondo è l’innalzarsi dell’età media dei soci, a dispetto del fatto che i nostri temi sono giovani e sulla cresta dell’onda. Alcuni recenti ingressi under 30 nel nostro direttivo e tra i collaboratori tecnici (per i social media, la marchiatura, …) fanno ben sperare, ma fatichiamo ancora a intercettare la fascia più giovane, in particolare il mondo della scuola, gli studenti universitari e le giovani famiglie.
Per farcela abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti voi, specie di chi forse sta pensando di dare una mano ma non trova ancora l’occasione per farsi avanti… Vi aspettiamo, non fatevi problemi, garantiamo passione, divertimento e gratificazione. Nell’attesa vi mando un caro saluto e vi invito a sostenerci e farci sostenere, più siamo (e più siamo attivi) più contiamo e riusciamo ad operare in modo efficace.
(da Ruotalibera 153 – maggio/luglio 2017)